gnocchi ricotta fave menta

Gnocchetti con ricotta, fave fresche e profumati alla menta

Piatto primaverile
Ricetta di Fornelli di Sicilia

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Ingredienti per 4 persone
  • 1,5 kg di fave fresche,
  • 359 gr, di gnocchetti,
  • 200 gr. di ricotta di pecora,
  • una manciata di foglioline di menta fresca,
  • uno scalogno,
  • peperoncino qb,
  • olio evo,
  • sale e pepe.
 Preparazione

Fate appassire, lo scalogno tritato, nell’olio. Unite le fave precedentemente sgranate. Versate una tazza di acqua, salate e pepate. Fate cuocere a fuoco lento per 15 minuti. Aggiungete acqua a sufficienza per cuocere gli gnocchi, appena bolle, portare a cottura.

Impiattate mettendo ciuffetti di ricotta sul piatto, foglioline di menta e spolverizzate il peperoncino.

Varianti
  • Per rendere il piatto più cremoso, sciogliere la ricotta con un mestolino di acqua di cottura ed amalgamarla alla pasta.
  • Servire con una grattugiata di pecorino.
  • Si può insaporire con pancetta, o finocchietto selvatico.
  • E’ ottima anche il giorno dopo e gustata fredda.

gnocchi ricotta fave

Altre ricette con le fave

Fave in minestra di riso

Zuppa di grano saraceno, farro e fave

Fave, Herbe e Fonghi alla maniera di Maestro Martino da Como

OSPREON Dei Legumi, Baccelli verdi di fave comuni e baiane, nelle ricette di Apicio

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Fave in minestra di riso

Le fave sono una verdura primaverile dal tenue sapore di erba fresca.
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Per gustarle crude condirle con il sale. Nella campagna toscana si mangiano le fave, che in quella regione si chiamano baccelli, insieme con il pecorino fresco: i due sapori si completano a meraviglia, specialmente se fave e formaggio sono accompagnati da pane casereccio.
Quando le fave sono molto tenere si tolgono dal baccello e si mangiano tali e quali, ma se sono più dure, si toglie la prima buccia per mangiare solo l’interno della fava che è tenerissimo e di un verde più intenso.
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Le fave si possono cucinare in varie maniere; la più semplice è quella che consiste nel lessarle, spellarle e condirle con burro fresco. Nel Lazio si cucinano con cipolla e guanciale, alla francese invece si cuociono con burro e panna liquida fresca, e risultano molto delicate.

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Fave, Herbe e Fonghi alla maniera di Maestro Martino OSPREON Dei Legumi, Baccelli verdi di fave comuni e baiane, Apicio

 Ingredienti per 4 persone
  • 2 etti e mezzo di riso,
  • 1 kg. di fave fresche,
  • mezzo etto di burro e mezzo etto di lardo,
  • cipolla,
  • prosciutto cotto a dadini,
  • pomodoro,
  • sale e pepe,
  • brodo.

Le Fave si trovano da maggio in poi, ma sicuramente il loro periodo migliore é il mese di giugno. Una volta sbucciate, occorrono circa 15-20 minuti per la cottura. Se si usano fave fresche nel baccello, si deve calcolare circa 6 volte il peso consigliato nella ricetta: per esempio, per ottenere 150 g. di fave sgranate e spellate, ne occorrono 900 grammi. [..] ricetteecooking.com

 Preparazione

Sgranate le fave, quindi fate un trito di cipolla e lardo e mettetelo a rosolare nella casseruola assieme ai dadini di prosciutto. Aggiungete le fave e lasciatele insaporire con un po’ di sale, pepe e brodo.

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Unite un po’ di salsa di pomodoro (o pomodoro fresco) e lasciate cuocere circa 10 minuti. Quindi unite il riso, il burro e il brodo necessari, a circa mezzo litro. Appena il riso è cotto al dente servite la minestra.

Variante 

Si possono usare le fave surgelate, in questo caso occorrerà una confezione da mezzo chilo circa. Si può servire la minestra con una manciata di pecorino grattugiato.

Vino

Trebbiano, Sauvignon, Tocai, Verduzzo, Silvaner Alto Adige.

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Gnocchetti con ricotta, fave fresche e profumati alla menta

Zuppa di grano saraceno, farro e fave

Mangiari di Quaresima dei ricchi e dei poveri di inizio ‘900: Favata, Ceciata, Fagiolata, Poveretta

Girelle di verdure e pecorino con uova mimosa

Girelle di verdure e pecorino con uova mimosa

Guarnite le girelle con i tuorli d’uovo rassodati e sminuzzati finemente.
 

Come presentare gli antipasti di verdure
Gli antipasti di vegetali possono essere presentati sulle speciali antipastiere, costituite da numerose vaschette sistemate su un unico vassoio. È una presentazione comoda e sbrigativa, ma non lascia alcuno spiraglio alla fantasia della padrona di casa. Molto più elegante, invece, è presentare gli antipasti su vassoi e ceramiche, o in scodelle d’argento e di cristallo. […]

Ingredienti per 6 persone 

250 gr. pasta sfoglia

per la farcitura
200 gr. di verdura: spinaci, biete, zucchine, fave, ecc., 100 gr. di pecorino grattugiato, due uova sode, sale e pepe.

Preparazione

Preparare la farcitura:
Lessate le verdure, strizzatele e tritatele finemente. Aggiungete il pecorino grattugiato, gli albumi rassodati e tritati finemente e il pepe. Mescolate.

Preparare le girelle
Tagliate la pasta sfoglia in rettangoli di cm. 4 x 4 (circa) e stendetevi sopra il composto di verdure e pecorino. Piegate le strisce a metà con la farcitura all’interno, arrotolate e mettete in uno stampino. Cuocete in forno preriscaldato a 180 gradi per 15-20 minuti.

Una volta tolte dal forno e dagli stampini, guarnite le girelle con i tuorli d’uovo rassodati e sminuzzati finemente.

Vino

Prosecco (Friuli-Venezia Giulia e Veneto), Trebbiano di Romagna, Pignoletto (Emilia-Romagna)

girelle verdure e pecorino mimosa

 Girelle di verdure e pecorino con uova mimosa
0597 Brötchen mit …, Sanok 2013.” by Silar – Own work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons 
pesto trapanese busiate

Pesto trapanese

Ingredienti per 360 gr. di pasta
  • 6 pomodori maturi,
  • 50 gr. di mandorle sgusciate crude,
  • 15 o 20 foglie di basilico fresco,
  • 1 spicchio d’aglio rosso,
  • olio,
  • sale e pepe q.b.,
  • un cucchiaio di pecorino,
  • un cucchiaino di parmigiano,
  • 2 foglie di menta (in primavera-estate)

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Preparazione

Pestare nel mortaio l’aglio (senza l’anima) insieme a sale, basilico e mentuccia: ruotare il pestello, schiacciando e non martellando gli ingredienti aggiungendo a poco a poco le mandorle crude e il pomodoro spellato senza semi (per spellarlo più facilmente bastano pochi secondi nell’acqua bollente), fino ad avere una salsa corposa e densa. Unire man mano dell’olio d’oliva finché la salsa diventerà cremosa e quindi aggiungere il pecorino siciliano.

Far riposare la salsa, destinata successivamente a condire la pasta ben scolata.

Busiate trapanesi integrali Bio al pesto trapanese

orata parmigiano patate

Orata al forno con patate alla pugliese

.L’orata è un pesce dalle carni molto pregiate, prive o quasi di lische, è paragonabile se non superiore al branzino. Può essere cotto intero al forno, al sale, farcito, alla griglia o in court-bouillon, ma può anche essere sfilettato e cotto a filetti
Orata al forno con patate alla pugliese
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Ingredienti per 4 persone
  • 1 orata di circa 1 kg.,
  • 4 grosse patate tagliate a fette sottili,
  • 70 gr. di parmigiano e pecorino grattugiati,
  • 1 spicchio d’aglio,
  • 1 mazzetto di prezzemolo,
  • 8 cucchiai d’olio evo,
  • sale e pepe.

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Preparazione

Squamare, pulire e lavare l’orata. Mettere all’interno: rosmarino, sale, pepe. Tritare l’aglio e il prezzemolo, versare l’olio nella pirofila, cospargere con metà del trito e distribuire sopra metà delle patate tagliate a fette sottili. Cospargere con metà del formaggio grattugiato ed infine disporvi l’orata preparata. Coprire poi il pesce con l’altra metà degli ingredienti rimasti, terminando con il formaggio.

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Salare e pepare. Bagnare con l’olio e passare in forno già caldo per 45 o 60 minuti circa (dai 40 minuti in poi, tenere controllato per raggiungere la cottura preferita).

E’ consigliabile scuotere ogni tanto la teglia in modo che le patate non restino attaccate al fondo e cuociano uniformemente.

Vino

Ostuni bianco (Puglia), Rosé del Salento (Puglia), San Savero bianco (Puglia),Trebbiano di Romagna.

Orata al forno con patate alla pugliese

Storione in salsa Saint-Ménèould (Sainte-Menehould). Ricetta del 1901

Salmone in Salsa rosa

Pesce all’isolana

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Carbonara con asparagi selvatici di pineta

Carbonara con asparagi selvatici di pineta

Quest’anno in pineta gli asparagi selvatici abbondano e hanno un sapore particolarmente intenso. Dopo averli utilizzati per preparare diversi piatti gustosi, questa volta li ho aggiunti alla pasta alla carbonara e l’esito è stato veramente piacevole.

Ingredienti per 4 persone
  • 350 gr. di linguine (o bavette, bucatini, spaghetti) di Gragnano¹,
  • 200 gr. di guanciale di maiale,
  • 4 uova,
  • 50 asparagi selvatici,
  • 200 gr. di Pecorino di Pienza²,
  • 1 cipolla,
  • 2 cucchiai di polpa di pomodoro (per un tocco di colore),
  • pepe nero,
  • olio evo q. b.

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 Preparazione

Lavate bene gli asparagi e spezzateli al limite della parte verde con quella bianca, in modo da essere sicuri di avere solamente la parte commestibile: è meglio spezzare i gambi, perchè tagliandoli non si può avere la certezza di scartare tutta la parte più dura. Lasciateli interi e pareggiateli, così che siano tutti della stessa lunghezza, poi cuoceteli per una decina di minuti.

Lessate la pasta in abbondante acqua salata.
Nel frattempo tagliate il guanciale a dadini e, poi, fatelo rosolate in padella con poco olio, finchè il grasso sarà diventato trasparente. Unite la cipolla tritata grossolanamente e fatela appassire, mettete i 2 cucchiai di polpa di pomodoro e gli asparagi e fate insaporire, quindi spegnete il fuoco e lasciate intiepidire.

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In una ciotola sbattete le uova, unite il pepe macinato al momento ed infine aggiungete una parte del guanciale  rosolato con la cipolla ed intiepidito. Regolate il sale, tenendo presente che il condimento (guanciale e pecorino) è piuttosto saporito.

Scolate la pasta al dente e versatela nella ciotola con la salsa di uova e parte del guanciale. Mescolate bene per amalgamare il tutto, facendo attenzione che la salsa rimanga cremosa (per questo le uova non dovranno mai venire a contatto con contenitori caldi che le cuocerebbero).

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Insaporite con il pecorino e condite con il pepe nero macinato al momento.

¹A Gragnano produrre pasta è un’antica arte, patrimonio di storia, cultura, tradizioni e segreti. Nascere e vivere a Gragnano vuol dire essere pervasi, inebriati dai ()
.²Il pecorino di Pienza è un formaggio a pasta dura ottenuto da latte di pecora pastorizzato, caglio, sale e fermenti lattici. È un prodotto agroalimentare della zona di Pienza, nel senese, l’unico riconosciuto come tradizionale è il pecorino di Pienza stagionato in barrique di legno di rovere per almeno 90 giorni come indicato nell’elenco della Regione Toscana (Arsia).
Vino

Vini bianchi dei Castelli Romani, Trebbiano di Romagna.

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Ricette con le erbe di campo spontanee 

mezze-penne-con-asparagi-selvatici-di-bosco-L-Ing4b1ortiche come pulire.

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Abbinamento Formaggi e frutta secca ed essiccata

In inverno sulle bancarelle e nelle vetrine, i cestini raccolgono la frutta secca ed essiccata tutta colore, sapore e profumo. Essiccate al sole le prugne, le albicocche, le uvette dolcissime: diventeranno ricche di zuccheri, come i fichi, le noci, le nocciole, le mandorle, le arachidi, i datteri. Più ne abbiamo in casa, più saranno completi e invitati i pranzi dell’inverno.
La frutta secca è un alimento prevalentemente energetico con alto contenuto in grassi o in zuccheri: sono frutti oleosi le noci, le mandorle, le nocciole, le arachidi, le noci brasiliane, i pinoli; sono frutti zuccherosi le prugne, i fichi, i datteri e l’uva. Numerosi frutti e semi si prestano a essere preparati sotto forma di frutta secca, il che permette loro di essere conservati ben al di là del normale periodo di conservazione. Questo procedimento può riguardare frutti sia interi, sia tagliati a pezzi, a cubetti o anche macinati.

La frutta secca ed essiccata può essere impiegata come ingrediente nella preparazione di ricette culinarie e di pasticceria; oppure può essere consumata così com’è, anche abbinata ai cibi. Un esempio è l’abbinamento ai formaggi

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Scamorza affumicata e noci

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Scamorza, Duchesse Madeleine al tartufo, caprino con focaccine alle noci e frutta secca

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FRUTTA SECCA & FORMAGGI: L’ABBINAMENTO HEALTHY&GOURMET PER GUSTARE IL PIACERE DELLE FESTE
Assolatte. it:

cosa c’è di più goloso e stuzzicante di un piatto con tanti deliziosi formaggi tradizionali serviti con frutta secca o disidratata? Ecco i 10 abbinamenti top, da provare per accompagnare le bollicine nell’aperitivo o il passito a fine pranzo durante le feste. (…)

Crescenza + nocciole: la consistenza voluttuosa di questo formaggio dalla pasta molle e dal gusto intenso di latte viene esaltata, per contrasto, dalla croccantezza e dall’aroma intenso delle nocciole tritate.

Robiola + prugne essiccate: il gusto fresco e acidulo della robiola (anche quella di capra) si sposa molto bene con la dolcezza delle prugne, di cui esalta anche la morbidezza grazie alla sua cremosità.

Tomino + albicocche disidratate: la pasta cremosa e il gusto fresco e acidulo dei tomini acquistano un tocco di dolcezza e raffinatezza se accompagnati con le morbide albicocche essiccate.

Caprino + noci pecan: le sensazioni lattiche molto delicate tipiche dei formaggi freschi di capra e la pasta fine e morbida sono amplificate dal gusto dolce, aromatico, quasi burroso delle noci pecan, che danno anche un tocco di piacevole croccantezza.

Gorgonzola + noci brasiliane: il sapore pungente e tendente al piccante del Gorgonzola si abbina alla perfezione con le note zuccherine e tostale delle noci brasiliane.

Mozzarella + amarene essiccate: una delizia sorprendente, perché la spiccata dolcezza delle amarene compensa la freschezza acidula della mozzarella.

Taleggio + mandorle: l’aroma fruttato e persistente delle mandorle è perfetto con formaggi dal gusto intenso e sapido, ma dalla pasta elastica, come il Taleggio, la Fontina o i pecorini giovani.

Formaggi a lunga stagionatura + fichi secchi: due opposti che funzionano benissimo insieme. La dolcezza zuccherina e pastosa dei fichi secchi viene esaltata dal tocco latteo, dolce e delicato, dei formaggi a lunga stagionatura tipicamente italiani, come Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

Pecorino stagionato + pistacchi: la sapidità del pistacchio è l’ideale per esaltare la struttura granulosa   della pasta dei pecorini di media stagionatura.

Ricotta + uvetta: il trionfo della dolcezza per un’accoppiata che è alla base di tanti dessert, ma che è squisita anche così, al naturale, magari con un bicchierino di buon rhum.

Infine Assolatte propone due ricette che abbinano i formaggi italiani con la frutta secca ed essiccata: semplici e veloci, ma anche molto sfiziose e di grande effetto, sono perfette per impreziosire la tavola domestica delle feste.

Spiedini di prugne essiccate e Provolone piccante
Tagliare 50 g di Provolone piccante in 8 dadini regolari, grattugiare la scorza di mezza arancia e mescolarla al formaggio in una ciotolina. Preparare un tè abbastanza forte, farlo intiepidire e tuffarvi 8 prugne secche denocciolate.
Lasciarle marinare per 30 minuti, poi scolarle, asciugarle con la carta assorbente da cucina e farcire ogni prugna con un cubetto di Provolone piccante. Avvolgere le prugne ripiene con 8 fette di pancetta affumicata. Infine infilzarle con lunghi spiedini di legno e passarle nel forno caldo a 220°C per 5-6 minuti finché la pancetta diventa croccante. Lasciare intiepidire e servire su un fondo di rucola e di valeriana.

Delizie di frutta essiccata morbida al Passito e Gorgonzola
Versare in una ciotola capiente 100 g di Gorgonzola e mescolarlo con una frusta, aggiungendo un cucchiaio di panna e un cucchiaino di Passito. Incidere 16 tra fichi, datteri, albicocche e prugne denocciolate e farcirli con il composto di Gorgonzola. Spolverizzare i bocconcini con cannella in polvere e servire

ASSOLATTE Per maggiori informazioni: Carmen Besta – Assolatte Milano – mail: besta@assolatte.it- tel.02-72021817
 
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Pecorino con fichi secchi e noci

 

Datteri farciti con formaggio cremoso e noci, per un antipasto sfizioso

Galateo: Come si mangiano e come si servono i formaggi

Ricette con il formaggio di fossa in quel di Sogliano

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3. Tagliatelle stridoli pancetta affumicata pecorino

3. Tagliatelle con stridoli (Silene vulgaris), pancetta affumicata e pecorino

La Silene rigonfia è molto ricercata in gastronomia (con il nome di grisol, strigoli, stridoli, carletti, strisci, scrissioi, sciopit o sclopit, sciopetin, cuiet in Piemonte e nell’Appennino Umbro Marchigiano meglio noti come concigli), fra le migliori erbe commestibili, ma solo prima della fioritura poi le foglie basali diventano troppo coriacee. Si mangiano sia crude, sia cotte (come gli spinaci), in risotti, minestre, ripieni, ravioli e frittate: hanno un sapore dolce e delicato.

 Ingredienti per 4 persone

400 gr. di tagliatelle

per il sugo:

  • 500 gr. di stridoli (detti anche: strigoli, carletti, bubbolini, tagliatelle della Madonna, silene rigonfia, selene, streidoul, strigli, strigul, strìdual, stridul, strìvul,strìgval, sclopìt o sclupìt),
  • 400 gr. di pancetta affumicata a dadini,
  • 2 scalogni,
  • pomodorini o polpa di pomodoro q.b.,
  • sale e pepe,
  • mezzo bicchiere di vino bianco,
  • 1 noce di burro,
  • pecorino grattugiato q.b.

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Preparazione

In una padella grande rosolare la pancetta affumicata tagliata a dadini. Aggiungere gli scalogni tritati e lasciare imbiondire. Spruzzare il vino e farlo evaporare. Tagliare alcuni pomodorini in quattro parti ed aggiungerli al sugo oppure aggiungere la polpa di pomodoro. Mettere gli stridoli e cuocerli, mescolando, per almeno 10 minuti o fino a che non sono appassiti (rilasceranno molta acqua quindi caleranno molto di volume).

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 Mentre il sugo cuoce lessare le tagliatelle, scolarle, condirle con il burro e versarle nella padella. Mescolare bene. Lasciare riposare per qualche minuto e servire spolverizzando sopra il pecorino grattugiato

Vino

Trebbiano di Romagna, Verduzzo (Veneto), Orvieto Classico (Umbria)

 

Ricette con gli stridoli

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1. Tagliatelle con gli stridoli (Silene vulgaris), ricotta e pomodorini

2. Tagliatelle con stridoli (Silene vulgaris) e formaggi

 

3. Tagliatelle stridoli pancetta affumicata pecorino
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Crescia o Pizza di Pasqua, torta salata marchigiana al formaggio

La pizza di Pasqua (in alcune zone chiamata anche crescia di Pasqua o torta di Pasqua o torta al formaggio, pizza de cacio o crescia brusca o ciaccia col formaggio) è un pane salato lievitato tipico di molte zone del centro Italia a base di farina, uova, pecorino, parmigiano, tradizionalmente servito a colazione la mattina di Pasqua, oppure come antipasto durante il pranzo pasquale, accompagnato da uova sode benedette, ciauscolo e vino rosso o, ancora, servito nel picnic della Pasquetta.

Dalla tipica forma a panettone, la pizza di Pasqua al formaggio è un prodotto tipicamente marchigiano, ma anche umbro Ne esiste anche una variante dolce.

La particolarità di questo prodotto è la forma, data dallo stampo particolare in cui si fa lievitare e poi cuocere in forno: originariamente in coccio, oggi in alluminio, esso presenta una forma svasata.

L’ impasto della crescia pasquale  è insaporito da formaggio pecorino, che le dona un colore dorato ed un sapore forte e gustoso. I grossi pezzi di formaggio pecorino durante la cottura si gonfiano e lasciano degli alveoli (occhi) all’interno della crescia; il formaggio che cola all’esterno diventa croccante, e rende particolarmente saporito l’impasto.

crescia di pasqua

 Ingredienti
  • 500 gr di farina 0,
  • 200 gr. di parmigiano grattugiato,
  • 200 gr. di pecorino,
  • 150 gr. di olio d’oliva evo o strutto,
  • 4 uova,
  • lievito di birra,
  • mezzo bicchiere di latte tiepido,
  • 2 cucchiaini di zucchero,
  • sale e pepe
 Preparazione

Sciogliere il lievito nel latte tiepido e lo zucchero. Tagliare il formaggio a cubetti: più i cubetti saranno grandi, più verranno grandi gli “occhi” di lievitazione in cottura.
In una ciotola mescolare la farina con i formaggi, le uova, l’olio, il sale, il pepe e il lievito sciolto. Mettere sul tagliere infarinato e impastare bene, almeno per una decina di minuti, fino ad ottenere un composto morbido ma che non deve attaccarsi alle mani. Formare una palla e porre in uno stampo con i bordi alti e abbastanza stretto (il mio è 20 cm ø.), unto ed infarinato o rivestito con carta da forno.

pizza Crescia_di_pasqua

Coprirlo con un telo e porre in luogo caldo per almeno 3 ore. Una volta lievitato porre in forno già caldo a 180 gradi per 1 ora. Sfornare. Lasciare raffreddare su una griglia.

Vino

Sangiovese dei Colli Pesaresi (Marche), Merlot (Friuli, Trentino), Frascati secco (Lazio), Etna bianco (Sicilia)

crescia di pasqua

Pizza dolce di Pasqua marchigiana

Vol-au-vent maxi, vecchio stile anni ’80

Menù per Pranzo di Pasqua EdD

Menù tradizionale natalizio delle Marche

[[File:Crescia di pasqua.jpg|Crescia_di_pasqua]] [[File:Easter cheese cake.JPG|Easter_cheese_cake]]
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Agnello con pecorino e patate al forno

Ricette con agnello e capretto

Carré d'agneau bonne femme

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Ingredienti per 4 persone
  • 1 cosciotto di agnello,
  • 4 patate,
  • 100 gr. di pecorino,
  • 1 cipolla,
  • olio extravergine d’oliva (e.v.o),
  • rosmarino o origano,
  • sale e pepe.
 Preparazione

Tagliate il cosciotto di agnello a pezzi di media grandezza, metteteli in un tegame assieme alla cipolla tritata e l’olio.
Rosolate bene, quindi salate e pepate. A parte sbucciate le patate, tagliatele a fette sottili e mettetele in acqua fredda.

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Portatele ad ebollizione e, a metà cottura, toglietele e, una volta raffreddate, aggiungetele agli altri ingredienti: in una teglia unta d’olio fate uno strato dì patate, cospargete di pecorino a pezzetti, quindi disponete i pezzi di agnello, aggiustare sale e pepe e coprite con le altre fette di patate, i pezzetti di pecorino, il rosmarino a ciuffetti o l’origano. Se occorre salare e pepare e aggiungere un giro d’olio.
  
Mettete in forno già caldo a 230 gradi per circa 30 minuti. E’ consigliabile scuotere ogni tanto la teglia in modo che le patate non restino attaccate al fondo e cuociano uniformemente.

Vino

Primitivo di Manduria, Salento Negramaro, Salento Rosso.

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