peperoni imbottiti petronilla

Peperoni imbottiti con calamaretti, capperi e olive alla maniera di Petronilla

– Estate –

Essendo in campagna, avendo tempo e voglia di lungamente spignattare, potendo disporre di verdura fresca, e desiderando soprattutto preparare (per la prossima sua venuta) una sorpresa al marito che sta lavorando nel caldo cittadino, mentre la famiglia gode l’ozio e il fresco campagnoli…, seguite il mio consiglio e preparate questo piatto prelibato.

***

Scegliete tanti peperoni gialli e grossi, quanti siete in famiglia; tagliateli in tondo attorno al picciòlo; toglietene, attraverso al foro, torsolo e semi; passate i peperoni alla fiamma per spellarli della pelle sottile e abbruciacchiata, e metteteli… a riposare.

Sbucciate 1 melanzana se siete in 4. (2 se in 6; 3 se in 8); tagliate a pezzettini; infarinate; salate; friggete in olio bollente; versate l’olio in una casseruola, ed i pezzettini di melanzana in una insalatiera capace.

Tagliate a  listarelle 1 (o 2, o 3) i peperoni gialli; salate, friggete in olio bollente; versate in quella casseruola l’olio ed in quella insalatiera le listerelle dei peperoni cotti.

Dopo averne tolti i semi, affettate 4 (o 6 od 8) pomidoro, salate, friggete per pochi minuti in olio bollente; versate ancora l’olio nella casseruola e i pomodori nella insalatiera.

Tagliate a pezzi; infarinate; friggete in olio 2, (o 3 o 4) calamaretti se potete averli freschi; scolate anche quest’olio nella solita casseruola e mettete anche il pesce (oppure 1, 2, 3, acciughe pulite e sminuzzate) nella solita insalatiera.

Ponete a fuoco la casseruola con tutti gli oli; se (a differenza di me) ne gradite il gusto, unite anche uno spicchio d’aglio, togliendolo però tosto si indorerà; fate friggere in quell’olio tanti cucchiai di pane grattugiato quanti sono i peperoni riposanti; e mettete poi il pane tostato nell’insalatiera, a farvi buona compagnia a tutta l’altra mercanzia.

Lavate ½ (1½; 2 chili), di pomidoro; rompetelo a pezzi, fate bollire; passate per setaccio premendo con forza; cucinate il passato con 1, (½; 2) cucchiai d’olio e con un po’ di sale; e versatene poi ⅓ circa dentro l’insalatiera.

Nell’insalatiera (non vi ho detto di sceglierla capace?) mettete anche ½, (1; 1½) cucchiai di capperi lavati e tagliati a mezzo; altrettanti di olive nere senza semi e tagliate in 4; e da ultimo (finalmente!…) 1, (2, 3) pizzichi di prezzemolo trito.

Mescolate lungamente il tutto.

Imbottite, con questo complicato intruglio, e calcando per bene, i peperoni che, pazienti, saranno lì, nell’attesa.

Scegliete una casseruola nella quale, sostenendosi l’un l’altro, possano star dritti i peperoni imbottiti; versate sopra 2 (4, 6) cucchiai d’olio; altrettanti d’acqua e la rimanente salsa di pomidoro; infornate a forno non troppo caldo oppure cucinate con brace sotto e con brace sul coperchio; e dopo un’oretta…

Con tutto quello… spignattamento e con tutta quella buona mercanzia, come sarebbe possibile non aver fabbricato una meraviglia di piatto?

 Ricette di Petronilla – ed. Olivini 1939

Petronilla, chi era? Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»

Fritto di carciofi imbottiti alla maniera di Petronilla

Fiori di zucca ripieni

Peperoni ripieni di Fricò romagnolo (il Fricandò, o il Pici paci di Morciano di R.)

[[File:Полнети пиперки 5.jpg|Полнети_пиперки_5]]
Polenta e baccalà

Polenta e baccalà

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♫ Se il mare fosse tocio leri-lerà
e i monti de polenta leri-lerà
o mamma che tociade
o mamma che tociade.
Se il mare fosse tocio leri-lerà
e i monti de polenta leri-lerà
o mamma che tociade
polenta e bacalà
perché non m’ami più.
-La mula de Parenzo, canzone popolare-

Il Baccalà al pomodoro oltre un gustoso secondo, può essere anche un ottimo condimento per un piatto di pasta o di polenta.

Ingredienti e dosi per 4 persone
  • 400 g di Baccalà,
  • 10 Pomodori,
  • 1 peperoncino,
  • 1 Cipolla, 20 g di Capperi,
  • 10 olive nere snocciolate,
  • Olio extravergine d’oliva q.b,
  • Pepe q.b.

Per la polenta:

  • 1 lt. di acqua,
  • 300 di farina di mais,
  • sale.
Preparazione

Ammollate il baccalà, tenendolo a bagno per un giorno e una notte, cambiando l’acqua ogni 4 ore. Tritate finemente la cipolla e fatela rosolare in un tegame con qualche cucchiaio d’olio e il peperoncino. Unire il baccalà tagliato a pezzetti, il pomodoro, i capperi e le olive. Fate cuocere a fuoco basso, aggiustando di sale e pepe.

Accorgimenti

Regolatevi di sale tenendo presente che il baccalà, nonostante sia stato una notte in ammollo, può restare molto salato.
Per evitare di rompere i pezzetti di baccalà, non mescolate ma muovete il tegame per non farlo attaccare al fondo.

Preparate la polenta

Portare a ebollizione l’acqua in un paiolo di rame o in una casseruola preferibilmente d’acciaio a fondo spesso. Quando l’acqua sta per bollire salatela. Fate cadere a pioggia la farina mescolando vigorosamente con la frusta. Eseguite quest’operazione velocemente perché è a questo punto che si possono formare i grumi. Lasciate cuocere la polenta a fuoco medio, mescolando con un cucchiaio di legno. A fine cottura (35-40 minuti) alzate la fiamma e mescolate vigorosamente per 3-4 minuti. Togliete dal fuoco e scodellate la polenta sul piatto di portata caldo.

Vino
Riesling Oltrepò Pavese (Lombardia), Trebbiano di Romagna, Corvo bianco(Sicilia), Cortese di Gavi (Liguria), Vermentino (Sardegna).

Come dissalare e ammollare il baccalà

La sola, la tradizionale, l’antichissima Polenta! Bianca, Taragna, Gialla

Polenta con sugo di funghi

Polenta e baccala Baccalà e pomodoro” http://www.flickr.com/photos/almilan/6089168356/. Con licenza CC BY 2.0 tramite Wikimedia Commons-
Pasta_Puttanesca

Pasta alla puttanesca o Pasta alla bonne femme?

Italia vs Francia –
La ricetta della Pasta alla puttanesca si trova già nei libri di cucina di Vincenzo Corrado (Il cuoco galante del 1773) e di Ippolito Cavalcanti (Cucina teorico-pratica, del 1837), ambedue consigliavano l’uso dei Vermicelli. Altri ricettari della stessa epoca, definivano ” maccheroni alla marinara” una ricetta uguale alla odierna puttanesca.
Si preparava un sugo velocissimo con gli ingredienti quasi sempre presenti in tutte le cucine napoletane, tenuti a portata di mano, senza bisogno di perder tempo per acquistarli così le donne che preparavano questo veloce e gustoso sugo potevano impiegare il tempo risparmiato, in attività… più allegre!
E’ un primo piatto tipico della cucina napoletana e viene volgarmente detta anche, “Aulive ‘e chiapparielli” (olive e capperi). La primogenitura se la contendono Ischia, Capri e Positano. Nella puttanesca originale non vanno utilizzate né alici né prezzemolo. Esistono comunque un’infinità di varianti, come quella Laziale dove sono presenti le acciughe.
La ricetta della Pasta alla bonne femme è simile alla puttanesca, ma più elaborata e raffinata, dai sapori meno decisi.

Timpano di Vermicelli di magro e vermicelli con pomidoro. Ricette di Ippolito Cavalcanti, cuoco, 1837

 Ingredienti per 4 persone
  • 360 gr. di pasta (penne, vermicelli, spaghetti, linguine, maccheroni ecc.),
  • 150 gr. di olive nere di Gaeta e verdi denocciolate,
  • 4 acciughe,
  • 1 spicchio d’aglio,
  • 1 manciata di capperi sotto sale,
  • salsa di pomodoro,
  • prezzemolo,
  • peperoncino,
  • olio evo,
  • sale.
Preparazione

Fate un trito di aglio e prezzemolo. Tagliate a fettine le olive e i capperi.
In una padella capiente mettete le acciughe nell’olio e quando saranno sfatte aggiungete il trito di prezzemolo e aglio, i capperi e le olive. Fate soffriggere, quindi versate la salsa di pomodoro e il peperoncìno. Mescolate e cuocere per una decina di minuti, continuando a mescolare.
Lessate al dente la pasta, scolatela e versatela nel sugo. Fate insaporire mescolando bene. Distribuite foglie di prezzemolo fresco.

 Vino

Bianco: Falanghina dei Campi Flegrei (Campania), Fiano di Avellino (Campania),Rosso: Aglianico del Vulture (Basilicata), Negramaro (Puglia), Lambrusco giovane (Emilia).

File:Spaghetti alla Puttanesca - detail.JPG

  •  ¹Sul singolare nome esistono varie possibili interpretazioni.
    Arthur Schwartz riporta quanto segue circa questo piatto:
    « … Per quanto riguarda la sua origine etimologica, (il termine puttanesca) è stato oggetto degli sforzi di immaginazione di molti studiosi, che hanno tentato in ogni modo di trovare la soluzione all’enigma. Alcuni dicono che il nome di questa ricetta derivò, all’inizio del secolo, dal proprietario di una casa di appuntamenti nei Quartieri Spagnoli, che era solito rifocillare i propri ospiti con questo piatto, sfruttandone la rapidità e facilità di preparazione. Altri fanno riferimento agli indumenti intimi delle ragazze della casa che, per attirare e allettare l’occhio del cliente, indossavano probabilmente biancheria di ogni tipo, di colori vistosi e ricca di promettenti trasparenze. I tanti colori di questo abbigliamento si ritroverebbero nell’omonima salsa: il verde del prezzemolo, il rosso dei pomodori, il viola scuro delle olive, il grigio-verde dei capperi, la tinta granata dei peperoncini.
    Altri sostengono che l’origine del nome sia da attribuire alla fantasia di una ragazza di vita Yvette la Francese , che si ispirò alle proprie origini provenzali. Yvette, probabilmente, non era dotata solo di fantasia, ma anche di senso dell’umorismo e di un’ironia alquanto caustica, che forse sfruttò per celebrare, attraverso il nome di questo piatto, la professione più antica del mondo. … »
Jeanne Carola Francesconi riporta invece una versione diversa:
« … Questi maccheroni, sebbene più ricchi dei loro parenti, si chiamavano alla marinara. Ma subito dopo la seconda guerra mondiale, a Ischia, il pittore Eduardo Colucci, non so come né perché, li ribattezzò con il nome con cui oggi è generalmente conosciuto.
Colucci, che viveva per gli amici, d’estate abitava a Punta Molino – in quel tempo uno degli angoli più pittoreschi di Ischia – in una rustica e minuscola costruzione; camera con cucinino e un terrazzo in mezzo al quale si innalzava un albero di ulivo. Oltre ai consueti più intimi amici, sfilavano sulla sua terrazza le più svariate personalità italiane e straniere. E lui, dopo aver offerto come aperitivo un fresco e genuino vinello d’Ischia, improvvisava spesso una cenetta a base di questi maccheroni che erano la sua specialità. … »
Annarita Cuomo riporta una versione ancora diversa:
« …Fu infatti l’architetto Sandro Petti, ai fornelli del suo Rancio Fellone, una sera di normale routine culinaria, di un’estate qualunque dell’inizio degli anni ’50, a inventare il “Sugo alla Puttanesca”, utilizzando quei prodotti freschi dei nostri orti, che tutti hanno normalmente in dispensa. È lo stesso architetto Sandro Petti a raccontarcelo: “Quella sera di tanti anni fa, era molto tardi, ai tavoli del locale sedettero un gruppo di amici veramente affamati… io avevo finito tutto, e li avvisai: “Mi dispiace non ho più nulla in cucina, non posso preparavi niente”. Ma loro insistettero e mi esortarono dicendo: “Ma dai Sandro, è tardi ed abbiamo fame, dove vuoi che andiamo… facci una puttanata qualsiasi”. La “puttanata qualsiasi” che l’eclettico Sandro Petti (che in cucina è un autentico mago) portò in tavola di lì a poco, era proprio un fumante piatto di “Spaghetti alla Puttanesca” (solo che ancora non erano stati battezzati tali)… una pietanza che da quella famosa sera, divenne un must della tradizione culinaria dei ristoranti non solo ischitani, ma addirittura di tutto il mondo….

Puttanesca vermicelli cavalcanti

Pasta alla puttanesca o Pasta alla bonne femme?Pasta Puttanesca.jpg Spaghetti alla Puttanesca – detail.JPG
Uova tonnate alla maniera di Petronilla

Uova tonnate alla maniera di Petronilla

 – Quaresima –

«Se, in questa, che è la stagione delle uova (delle uova sempre fresche e sempre a buon mercato), voleste qualche giorno presentarne in tavola un piatto in forma un po’… non usuale, e un piatto che sarà, anche, di stretto magro e assai adatto, quindi, in questi giorni di Quaresima magra… seguite il mio consiglio e fate le uova tonnate.
Come? Il modo semplice, economico e spiccio di prepararle, eccolo qua:

* * *

Siete in quattro in famiglia? Cucinate allora 6 uova sode (7 minuti di bollitura); raffreddatele subito in acqua, e sgusciatele.
Tagliatele a mezzo, per traverso, e toglietene I 12 mezzi tuorli, lasciando possibilmente intatti gli orli dei buchi rotondi. Ai 12 mezzi albumi sodi, tagliate le punte, in modo che possiate così disporli, tutti dritti e ravvicinati, sul piatto di portata. Tritate finissimamente ½ etto di tonno, un pizzichino di prezzemolo, 6 capperi ed una acciuga senza spina, e raschiata.

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Passate per setaccio assieme ai tuorli e ad un cucchiaio di parmigiano grattugiato. Mescolate per bene e impastate con quel goccio d’olio (attente a non abbondare troppo) che sarà necessario a farne una pasta. Lavatevi le mani; asciugatele; e, aiutandovi con le vostre pulitissime dita, fabbricate, con quella tal pasta, 12 tuorli sferici, completi, e che riusciranno leggermente verdolini. Nel buco di ciascun mezzo uovo mettete uno di questi vostri tuorli che così sporgerà per una buona metà.

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.Con il cucchiaio di legno battete e ribattete, in una scodella, un tuorlo. Aggiungete prima, a poco a poco, (e sempre mescolando) il succo di un limone e poscia, uno alla volta (e sempre mescolando e sempre nello stesso senso), 12 cucchiai d’olio. Avrete così una gialla salsa maionese con la quale, dopo avervi aggiunta una presina di sale, coprirete le vostre tonnate. »

   

Petronilla, chi era?Ricette della Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali

Uova sode impanate e fritte, un antipasto originale per Pasqua

Scotch eggs, Uova alla scozzese

Uova tonnate alla maniera di Petronilla
trote in bianco salsa tonnata

Salsa tonnata per le trote in bianco, ricette per colazione di Capodanno da Almanacco della cucina anno 1935

Menù
Ravioli in brodo
Trote in bianco con salsa tonnata
Rotolo di tacchino con spinaci alla panna
Frutta invernale di stagione
Budino caldo di cioccolata con biscotti delicati

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Trote in bianco

Prendete sei belle trote piccole e fresche: raschiatele, vuotatele, lavatele e sciugatele con un pannolino pulito. Dopo averle infarinate ponetele in una padella dove avrete preparato un bel pezzo di burro spumeggiante e regolate il fuoco piuttosto basso perchè la cottura non sia troppo rapida. Quando le trote saranno ben cotte da entrambe le parti, cospargetele con sale fine e ponetele su di un piatto di portata, che guarnirete con dischi di limone. Accompagnatele con la seguente salsa.

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Salsa tonnata
Passate finemente sotto la mezzaluna 25 gr. di capperi sotto aceto, mezzo etto di tonno, 2 acciughe diliscate e ben pulite ed un uovo sodo. Mettete tutto nella salsiera e, sempre mescolando col cucchiaio, aggiungete tanto olio quanto basta per ammorbidire la salsa. Unite il sugo di mezzo limone, una presa di pepe e assaggiate per verificare il giusto punto di sale.
Vitello tonnato non all'economica Petronilla

File: Salsa alla crema di pollame, 2006.jpg

Almanacco della Cucina del 1935: Colazione di Capodanno

Il carpione per marinare carne, pesce e verdure: Filetti di trota in carpione

Truite meunière, Filetto di Trota alla Mugnaia

Filetti di trota salmonata al profumo di aceto bianco con verdure

Filetto di trota salmonata al burro con salsa di Ribes rosso

Forelle Sachsenbaude.jpg [[File:Forelle Sachsenbaude.jpg|Forelle_Sachsenbaude]]