Pappardelle ar mascarpone, la ricetta-sonetto di Aldo Fabrizi

Pappardelle ar mascarpone, la ricetta-sonetto di Aldo Fabrizi

Aldo Fabrizi (Roma, 1905 -1990) è stato un attore, sceneggiatore, regista e poeta italiano. Di umile famiglia(la madre gestiva un banco di frutta e verdura a Campo de’ Fiori) a undici anni rimase orfano del padre Giuseppe, morto in un grave incidente. Costretto ad abbandonare gli studi per contribuire al sostentamento della numerosa famiglia, che comprendeva anche cinque sorelle – tra le quali Elena Fabrizi (1915-1993), in seguito soprannominata sora Lella – si adattò a fare i lavori più disparati. Appassionato di gastronomia amava in modo particolare cucinare la pasta e, sulla pasta, scrisse poesie/ricette in dialetto romanesco: alcune si possono trovare nel libro “La Pastasciutta” datato 1974.

Pe’ fà ‘sta squisitezza de ricettaPappardelle ar mascarpone (4)
nun serve d’esse côca (1) diplomata,
e benanche la cosa è rimediata
ve leccherete puro la forchetta.

Si dentro ar frigorifero, la fetta (2)
de groviera s’è bella che intostata
o svizzera o nostrana ben grattata (3)
dentro la Pasta fila e se imerletta.

Sopra la pila in piena ebbollizione,
fatece riscallà l’insalatiera
cò rossi d’ova, ajo e mascarpone(4).

Affogatece poi le pappardelle,
con pepe, er parmigiano, la groviera (5)
e… attenti a nun magnavve le scudelle.

  1. Côca. Cuoca
  2. Leggere la nota numero 5.
  3. Grattugiata. a proposito, in molti libri di cucina si legge spesso: “condire con formaggio grattugiato, ecc. ecc.” Questa chiarificazione, dimostra, secondo il “ricettore”, che può esistere qualcuno tanto cretino da mescolare con la pasta un pranzo di formaggio non grattugiato. Ora, assalito da questo genere di timori, mi rendo conto di non aver abbondato in spiegazioni così minuziose e pertanto colgo l’occasione per specificare che, quando l’acqua bolle, la pasta va “buttata” nella pentola e non dalla finestra… e il pollo si fa a pezzi soltanto dopo morto e,,, senza più le penne.
  4. L’olio deve essere raffinatissimo (io uso quello di una marca che non posso dirvi) e il mascarpone, che non si trova facilmente nel periodo estivo, si può sostituire con il burro… mannaggia… pure3 ‘sta marca nun ve la posso di’.
  5. Riguardo alla groviera, vi consiglio tenerne sempre in frigo un paio d’etti, senza involucro, in modo che seccandosi si può grattugiare meglio.la pastasciutta A Fabrizi 1974 libri

•Ricette-sonetto di Aldo FABRIZI

 

 

Pappardelle (o fettuccine) al mascarpone e prosciutto

Ingredienti e dosi per 4 persone
320 g di pappardelle (o fettuccine) di pasta all’uovo fresca, 100 g di mascarpone, 80 g di prosciutto crudo tritato grossolanamente, un tuorlo d’uovo, 70 g di formaggio gruviera¹ (o parmigiano) grattugiato, sale.

Preparazione
Mettete sul fuoco una pentola con acqua leggermente salata; portate ad ebollizione e fate cuocere le pappardelle ( o le fettuccine) al dente. Nel frattempo, sbattete con un cucchiaio di legno, in una zuppiera, il mascarpone fino a renderlo spumoso, diluitelo con un cucchiaio dell’acqua calda di cottura della pasta, e unite il tuorlo, due cucchiai di gruviera (o di parmigiano) ed il prosciutto crudo; amalgamate accuratamente il tutto.
Scolate la pasta, lasciandola piuttosto umida, quindi versatela nella zuppiera e conditela con il composto di mascarpone.
Rigirate tutto molto bene e servite in tavola accompagnando con il rimanente gruviera (o parmigiano) grattugiato..

Questo piatto è ottimo e di rapida esecuzione, ma condizioni indispensabili per la sua riuscita sono la freschezza del mascarpone e la dolcezza del prosciutto che, se troppo salato, può modificare il sapore della preparazione.

  • Il gruviera (gruyère in francese; questo il termine corrente anche in italiano svizzero) o groviera è un formaggio svizzero, che deve il suo nome al Distretto della Gruyère, del Canton Friburgo, dove viene prodotto. In Italia il termine gruviera viene impropriamente usato per indicare il formaggio Emmental. Fuori dal paese elvetico, per molto tempo il termine gruyère non indicava solamente il celebre formaggio svizzero, bensì un tipo di formaggio francese. Oggi si parla di formaggi della famiglia del groviera al quale sono apparentati il comté, il beaufort e il jura.
    Storia
    La prima menzione del termine gruière risale al XVII secolo, ma dopo l’antichità esso non designa più solo la regione svizzera, ma anche il formaggio tipico che vi si produce. Durante il XVIII secolo, alcuni friburghesi si stabilirono nel canton Vaud, e nelle regioni francesi della Franca Contea, nel dipartimento del Giura e in Savoia, portando con sé le loro conoscenze tecniche.
    Nel 1762 l’Académie française aggiunge il termine “Gruyère” nel suo dizionario specificando che si tratta di un formaggio originario del distretto della Gruyère.

Vini
Bracchetto d’Asti secco (Piemonte),  Alto Adige Sauvignon, Trebbiano di Romagna, Trebbiano d’Abruzzo, Colli Martani Grechetto, Vermentino di Sardegna.

Pappardelle   mascarpone (2)_tn

Pappardelle ar mascarpone di Aldo Fabrizi

 

 

Tartufini fantasia al mascarpone

Tartufini fantasia al mascarpone

Coriandoli di Carnevale
Ingredienti e dosi 
200 gr. di mascarpone¹, 3 cucchiai di zucchero a velo, 4 cucchiai di cacao amaro, mezzo bicchiere di liquore a piacere, (io ho messo il rum), decori vari.

Preparazione
coriandoli-tartufini-Palline-castagne
In una ciotola mescolare tutti gli ingredienti e mettere in frigo per 10 minuti.
Preparare un foglio di alluminio.Togliere il composto dal frigo, che si sarà un poco rassodato. Con l’aiuto di un cucchiaio preparare delle palline che andranno arrotolate nelle varie decorazioni. Io ho usato perline argentate di zucchero, zucchero a velo verde e rosso, zuccherini colorati (nonpareils), cacao in polvere, granella di zucchero bianca.
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¹Il mascarpone è un formaggio ricavato dalla lavorazione di panna e acido citrico. È tipico di alcune zone della Lombardia (in particolare Lodi e Abbiategrasso). Il nome deriva dal termine lombardo mascherpa o mascarpia, che indica la ricotta o la panna. Le origini precise di questo derivato del latte non sono note, ma la sua produzione ed il suo consumo risalgono sicuramente a diversi secoli fa. Secondo il giornalista Gianni Brera il nome esatto del prodotto, dovrebbe piuttosto essere mascherpone, derivando da Cascina Mascherpa, una cascina non meglio individuata che si trova, o si trovava, nella bassa al confine tra le province di Milano e Pavia. Tradizionalmente il mascarpone veniva prodotto solo durante la stagione fredda, mentre oggi è un prodotto reperibile tutto l’anno.

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coriandoli tartufini 2

Tartufini fantasia al mascarpone
Dolcetti di Panettone Pandoro Colomba

Panettone di chiare d’ova alla maniera di Petronilla

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Quando, per l’uno dei tuoi piattini a base di uova, devi usare soltanto i torli, che te ne fai, Petronilla, degli albumi?
Vuoi sapere, cara Berta, che ne faccio? Ma… con lo zucchero, schiumini; con le mandorle ” ossa da mordere “; e con… E un panettone non l’hai fatto mai? Un panettone con gli albumi? Mai sentito; mai saputo; mai assaggiato.

Ebbene; alla prossima occasione non scordare che con le chiare delle uova si puo’ allestire molto alla svelta, e molto all’economica, un autentico panettone dalla pasta completamente bianca, ma soffice e spugnosa; insomma, uno di quei dolci che sono la specialità della nostra cara Petronilla e che ben si accompagnerà con la sua prelibata crema di mascarpone, quella… di fama ormai mondiale! “Vuoi saper come Così :”Metti, in una insalatiera, 4 albumi e montali a neve con la forchetta o, meglio ancora, con quella tal spirale elastica di filo di ferro; ma… a neve alta, soffice e molto sostenuta.

A poco a poco, e sempre mescolando, aggiungi gr. 75 di zucchero in polvere; poscia 75 di burro appena liquefatto; indi 150 di farina bianca n.00; e infine, e sempre rimescolando con la massima energia, mezza cartina dell’uno o dell’altro dei lieviti per dolci che vendono i droghieri, ed un bel pizzico di uva sultanina, possibilmente senza semi, e naturalmente, lavata, asciugata, e infarinata. Imburra uno stampo liscio, sottile, di latta; versavi dentro l’impasto; incidivi sopra, con il coltello, 4-5 tagli incrociantisi nel mezzo; metti lo stampo in forno caldo o fra ardenti brage; dai, di tanto in tanto, una occhiatina; e quando sentirai e vedrai che il panettone, oltre spandere il caratteristico profumo di ” dolce prelibato ” avrà anche la sua bella crosta bruciatina, rovescia sul piatto e… il panettone è fatto.

* * *
Il panettone io, naturalmente l’ho subito preparato e, come la Berta mi aveva predetto, mi è riuscito veramente perfetto. Però un consiglio che viene dall’esperienza mia: se anche voi voleste farlo, cercate di raddoppiarne le dosi, giacché a me è stato fatto il giusto appunto: “Questo panettone, tanto squisito, ha un enorme difetto, mamma: “Quello di essere troppo piccino “.

Petronilla, chi era?Ricette della Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
 Panettone di chiare d’ova Petronilla
Tiramisù, il più amato dagli italiani

Tiramisù, il più amato dagli italiani

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 Il tiramisù è un dolce diffuso in tutta Italia, le cui origini vengono spesso contese fra regioni quali il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, il Piemonte e altre. È un dessert al cucchiaio.
La ricetta del tiramisù non è presente nei libri di cucina precedenti agli anni sessanta del XX secolo. Ciò consente di supporre che il tiramisù, come lo si conosce ora, sia un’invenzione recente, il dizionario della lingua italiana Sabatini Coletti fa risalire la prima menzione del nome al 1980.Una delle leggende sulla nascita del tiramisù pone le sue origini a Siena, come dolce preparato in occasione di una visita del granduca Cosimo III de’ Medici e denominato “Zuppa del duca”. Se questa versione è teoricamente compatibile con l’introduzione in Italia di uno degli ingredienti principali del tiramisù, il caffé (utilizzato all’epoca come bevanda e in assenza di attestazioni del suo uso all’interno di alimenti), non lo è altrettanto per l’utilizzo del mascarpone, che è un formaggio tipico della Lombardia, e per i savoiardi, biscotti originari della Savoia, entrambi poco verosimilmente usati nella pasticceria senese fra il XVII e il XVIII secolo.
Per prepararlo, secondo la ricetta originale, servono biscotti savoiardi, tuorli d’uovo, zucchero, caffè, mascarpone e cacao in polvere. Nella ricetta originale non sono previsti il liquore e gli albumi d’uovo.
La forma originale del dolce è rotonda,[anche se la forma dei savoiardi favorisce l’uso di una pirofila rettangolare o quadrata, diffondendo l’immagine classica “a mattonella”. Tuttavia è spesso assemblato anche all’interno di bicchieri di vetro rotondi, che mostrano i vari strati, o a piramide. (Wikipedia)
Il tiramisù (o in dialetto veneto tirame sù) è il dolce italiano più diffuso al mondo.

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 La ricetta classica con i Savoiardi

Ingredienti

500 g di mascarpone, 80 g di zucchero, 4 uova, 250 g di savoiardi, 4 tazzine di caffè espresso (oppure una moka da 4 preparata con tanto caffè), cacao amaro in polvere q.b., eventualmente scaglie di cioccolato fondente

 Preparazione

  1. Prima cosa fare il caffè.
  2. Separare i tuorli dagli albumi.
  3. Montare i tuorli insieme allo zucchero fino a ottenere un composto il più possibile chiaro e spumoso.
  4. Unire al mascarpone il composto di uova e zucchero, amalgamandolo bene, possibilmente con una frusta a mano.
  5. Montare gli albumi a neve ben ferma con un pizzico di sale e aggiungere con delicatezza alla crema di uova e mascarpone.
  6. Immergere velocemente i savoiardi nel caffè: i biscotti dovranno risultare ben imbevuti, ma non completamente zuppi. L’ideale sarebbe bagnare solo la metà inferiore dei biscotti, in modo che assorbano anche un po’ dell’umidità della crema di mascarpone. Coprire il fondo di una vaschetta in plastica per alimenti con uno strato di savoiardi.
  7. Quindi stendere uno strato di crema al mascarpone, livellandolo con una spatola. Procedere con un secondo strato di biscotti e coprire con la rimanente crema, avendo cura di tenerne da parte una piccola quantità per la decorazione.
  8. Come pastorizzare le uova in casa per ricette dove sono previste uova crude
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Decorazione

  1. Spolverare d’abbondante cacao amaro e rifinire con una manciata di scaglie di cioccolato. Riporre in frigorifero per almeno 1 ora.
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Varianti

Ovviamente, alcuni ingredienti e alcune fasi della preparazione possono essere variate. Ad esempio, al posto dei savoiardi si possono mettere pavesini o pan di spagna, mentre si possono alternare (come scritto sopra) i vari liquidi inserendo liquori o altro. Si può anche non aggiungere panna. Infine, scatenate la fantasie: potete aggiungere yogurt alla crema per dare il sapore di fragola, cioccolata, ecc.

Tiramisù con i pavesini e panna fresca

Ingredienti per 10 persone

500 grammi di mascarpone, 500 grammi di panna fresca, 3-4 confezioni di biscotti pavesini, 5 uova fresche, zucchero, latte, caffè a volontà.

2 terrine per montare gli ingredienti, 2 piatti fondi, 1 terrina squadrata per preparare il dolce1 cucchiaio, 1 montatore elettrico

Preparazione della crema

  1. Dividere i tuorli delle uova dalle chiare, versando gli uni e le altre nelle due differenti terrine. Aggiungere ai tuorli 5 cucchiai di zucchero abbondante e, tramite montatore elettrico, montare il tutto fino ad ottenere un impasto ben amalgamato e montato.
  2. Dopo aver lavato accuratamente le fruste, aggiungere 1 cucchiaio di zucchero alle chiare e montarle fino a raggiungere un composto omogeneo.
  3. Unire poi ai tuorli montati il mascarpone, montare ancora con il montatore elettrico e, dopo aver raggiunto un buon livello di montatura, aggiungere le chiare montate.
  4. Mischiare il tutto con il montatore elettrico. Dopo aver lavato la terrina ove erano presenti le chiare montate, versarvi la panna da montare e aggiungere 1 cucchiaino di zucchero. Non usare panna spray, poiché è solitamente causa di troppa solidificazione al momento della fusione con la crema tuorli-mascarpone-chiare, creando una specie di appallottolamento della crema.
  5. Dopo aver montato la panna, aggiungerla alla crema mascarpone usando un cucchiaio e amalgamando bene il tutto. Lasciate riposare in frigo per 10 minuti circa e, nel frattempo, preparate il caffè (possibilmente con macchinetta da caffè moka ).

Preparazione finale

  1. Con l’aiuto del cucchiaio, spargere sul fondo un sottilissimo strato di crema. Aprire le confezioni di Pavesini e versare il caffè (facendo attenzione a non scottarsi) . Stendere un primo strato di Pavesini immergendoli prima nel caffè.
  2. Successivamente, stendere con il cucchiaio uno strato di mascarpone sopra i Pavesini, e poi stendere un altro strato di Pavesini,(se prima avete disposto i Pavesini orizzontalmente, fatelo adesso verticalmente). Procedete con gli strati (l’idea migliore è raggiungere 4 strati).
  3. Sopra l’ultimo strato, aggiungere ampiamente uno strato di crema mascarpone, in modo tale da non vedere i Pavesini sotto.
  4. Guarnire a fantasia e mettere in frigo almeno per due ore prima di servire.

CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=651105
1.2.3.4.5.6.7.8.By Matěj Baťha – Own workThis photograph was taken with a DSLR from WMCZ’s Camera grant.Čeština
By franzconde – Flickr: Tiramisu, CC BY 2.0,
Tiramisù, il più amato dagli italiani
Panettone ripieno

Panettone ripieno

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Soluzione piuttosto economica, che richiede pochi minuti di preparazione, per presentare in modo diverso uno dei dolci tipici del Natale. Può essere arrichito aggiungendo alla fàrcia tutti gli ingredienti di cui siamo golosi:scaglie di cioccolato, cucchiaiate di Nutella, pezzetti di Marrons Glacés…

Ingredienti

1 panetttone di 1 kg., 400 gr. di mascarpone, 50 gr. di panna, 50 gr. di zucchero, 4 cucchiai di cognac, 100 gr. di marrons glacé sbriciolati, canditi (facoltativi).

 Preparazione

Lavorate il mascarpone, lo zucchero,, la panna e il cognac in una ciotola fino a quando saranno perfettamente amalgamati e morbidi. Aggiungete i marrons glacè, (i canditi) e mescolate bene. Tagliate la calotta al panettone. Svuotate il panettone,farcito,mascarpone,dolce,economico,fàrcia,ingredienti,golosi,scaglie,cioccolato,cucchiaiate,nutella,marrons glacéscentro senza rompere il fondo. Riempite il panettone con il mascarpone.

Rimettete eventualmente un po’ di panettone se il ripieno non fosse sufficiente a riempire bene. Rimettete la calotta. Mettete il panettone in frigorifero per 1 ora prima di servirlo.
Se desiderate potete sciogliere a bagno-maria 400 gr. di cioccolato fondente, fatelo intiepidire, versatelo al centro della calotta e fatelo scendere uniformemente su tutti i lati. Fate rassodare il cioccolato in frigorifero.

 

 Panettone ripieno
Panettone farcito

Panettone farcito

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Soluzione piuttosto economica, che richiede pochi minuti di preparazione, per presentare in modo diverso uno dei dolci tipici del Natale. Può essere arrichito aggiungendo alla fàrcia tutti gli ingredienti di cui siamo golosi: scaglie di cioccolato, cucchiaiate di Nutella,pezzetti di Marrons Glacés…..

Panettone farcito .1

Ingredienti per 8 persone
1 Panettone da 1 kg., 200 gr. di mascarpone, 100 gr. di zucchero, 1 bicchierino di liquore a piacere.

Preparazione
Lavorate il mascarpone, con lo zucchero ed il liquore, abbastanza a lungo fino ad ottenere un composto soffice ed elastico. Con questa crema farcite il panettone tagliato a dischi orrizzontali: spalmate uno strato di crema su ogni disco. Riposizionare i dischi ricomponendo il panettone e mettere in frigo per qualche ora.

Panettone farcito .2

Ingredienti
1 panettone da 1 kg., 300 gr. di mascarpone, 150 r. di zucchero vanigliato, ½ bicchiere d ci cognac, 150 gr. di cioccolato fondente, 50 gr. di panna, 50 gr. di zucchero, 25 gr. di burro, 1 bustina di vanilina.

Preparazionepanettone farcito
Tagliate il panettone in 5 strati alti 3-4- cm. nel senso orizzontale. Montate il mascarpone con lo zucchero vanigliato e il cognac, fino a ottenere una crema molto soffice. Tagliuzzate il cioccolato, mettendolo in un recipiente con un bicchiere di acqua fredda (o di latte), lo zucchero e la vanilina. Mettete sul fuoco a bagnomaria e, sempre mescolando, fate sciogliere il cioccolato. Cuocete a fiamma moderatissima per 10 minuti, unite la panna e il burro, amalgamateli alla salsa di cioccolato e spegnete il fuoco. Disponete lo strato più basso del panettone sul piatto di portata e spalmatelo abbondantemente con la salsa di cioccolato. Mettete il secondo strato e spalmate con il mascarpone, terminate gli altri due strati allo stesso modo ed infine coprite il panettone con la sua calotta. Tenete in frigorifero per un’ora.
Potete preparare una dose più abbondante di salsa al cioccolato e con questa ricoprire il panettone.

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Petronilla: Crema di mascarpone semplice...

Petronilla: Crema di mascarpone semplice…

-Inverno-
 
Se, alla prossima occasione di invitati, voleste presentare un dolce… uno di quei dolci che sono squisiti, lesti a fare e di poca spesa, ve ne insegno oggi uno che però potrete fare solamente qualora nella vostra città, o nel vostro paese, i salumieri vendano il candido mascarpone. È il mascarpone, quella leccornia che si fabbrica con la panna, nei caseifici; che è assai più soda del lattemiele; più dolce d’ogni dolce formaggio; che molti mangiano spolverizzata di zucchero; che costa circa una lira all’etto e che in certi negozi vendono sciolta, in altri raccolta in piccoli involti di garza. Se dunque potete avere mascarpone…
***
In quanti siete in tavola? In sei compreso l’invitato? Ebbene, con un cucchiaio di legno sbattete allora in un insalatiera 3 torli con 3 cucchiai di zucchero; in un altro recipiente montate, sbattendole, le 3 chiare; quando di queste avrete fatto tanta spuma soffice e bianca come la neve, unitela ai torli, mescolate ben bene, aggiungete 3 etti di mascarpone; mescolate di nuovo; versate infine 3 cucchiai di rhum, (direbbe la ricetta, ma… versatene 4 cucchiai, dico invece io, che non amo troppo il dolce e che gradisco invece il sapore di un po’ d’alcool dopo un pranzo). Fatta l’ultima rimescolata, mettete l’insalatiera con la sua crema, fuori della finestra, al freddo; ed ecco così pronto un dolce veramente sopraffino e che non richiede, per essere fatto, un solo centimetro cubo di gas.
Se poi voleste fare, con l’invitato, una figurona… proprio da… sciccone, a quelle fra voi che non hanno ancora la pratica necessaria per presentare bene un pranzo, dirò come io soglio porgere questa mia crema. Preparo, col loro cucchiaino a lato, tante tazzine da tè (quelle delle grandi occasioni) quanti saremo a tavola; sotto il piattino della tazza, ne metto un altro un pochino più grande e possibilmente uguale alla tazza, fra i due piattini stendo un tovagliolino; riempio con la crema le tazze; nel mezzo di ciascuna metto anche di quelle ciliegine sotto spirito, che tengo, sotto chiave, nella credenza e…
***
E, se farete altrettanto, vedrete quante richieste vi pioveranno in masa per avere la ricetta della crema che in 10 minuti si fabbrica, col buon mascarpone; e che (se fuori dalla finestra sarà stata ben ghiacciata dall’aria fredda) verrà perfino dichiarata più squisita di uno squisitissimo gelato!
Ricette di Petronilla Ed.Olivini 1938
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Di kochtopf [CC BY-SA 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)], attraverso Wikimedia Commons
(Crema di mascarpone) quella complicata Petronilla

(Crema di mascarpone) … e quella complicata della cognata di Petronilla


APPENA entrata…
-” Cara Petronilla (mi ha detto la cognata) non c’è che dire; buono, economico e spiccio il tuo dolce di mascarpone; ma io… io che ho quel debole che sai per complicare i piatti… io ho voluto modificare il tuo dolce un po’ a modo mio; e poiché ho saputo che questa sera hai invitati e che anche avevi progettato di ricorrere al mascarpone per l’ultimo piatto… se non ti offendi… sete ti degni di accettare i miei umili ammaestramenti… la mia ricetta eccola qua”. E senza nemmeno ascoltare il mio “ti ringrazio tanto”,
già la cognata infilava le scale. La ricetta io l’ho letta; l’ho apprezzata; l’ho eseguita; e poiché, con essa, ho fatto una vera figurona… se anche voi voleste… la ricetta, eccola qua.
***
Fare una crema sbattendo 3 torli con 4 cucchiai di zucchero e 1 di zucchero vanigliato; aggiungendo poi mezzo litro di latte e 2 cucchiaini di polvere di riso; e facendo bollire a fuoco basso, sempre mescolando. Lasciate raffreddare e montare nel frattempo a lattemiele un quinto di litro di panna. Aggiungere alla crema raffreddata due etti e mezzo di mascarpone; 2 bicchierini di liquore; qualche marron glacé sbriciolato e metà del latte miele.
Mescolare di mano in mano, e adagio adagio il tutto. Distribuire la crema in tante tazze da champagne quante
saranno le persone da servire. Addolcire con lo zucchero al velo il restante lattemiele e con esso, secondo la propria fantasia, decorare su ogni tazza la superficie della crema gialla, servendosi dell’apposito istrumento o, se non lo si possedesse, di un imbuto di carta col buco in basso. Spolverare, infine, con polvere di cioccolata.
***
Questa la ricetta; conservatela, e se un giorno volendo ricorrere alla crema di mascarpone, voleste un po’ variare il piatto… qualora abbiate voglia e tempo di spignattare… ricorrete, con cuore sicuro di un trionfo cucinario ai complicati… lumi della cara mia cognata!
Ricette di Petronilla Ed.Olivini 1938

 

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By Luca Conti – originally posted to Flickr as Il dolce…, CC BY 2.0,