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Conserviamo la verdura: Sottoli, Sottaceti e Sottosale

Conservare per la stagione invernale i prodotti dell’orto e del frutteto è per molti un’abitudine che ha le radici in una remota tradizione
Prepariamo qualche vasetto di frutta e di verdura, approfittando della stagione favorevole, da tenere in bella mostra in cucina esibendoli con grande soddisfazione.
Per un’ ottimo risultato occorre utilizzare frutta e verdura assolutamente fresca.
Le verdure, o almeno alcune, possono essere conservate anche sott’olio e sott’aceto. Questi due tipi di conservazione non richiedono sterilizzazione e sono semplici e rapidi da preparare.
Anche se nel Medioevo la conservazione dei cibi si limitava ad alcuni processi che prevedevano l’utilizzo di aria, ghiaccio, sale o fumo, nel Nord Europa esistevano dei locali detti nevaie o ghiacciaie costruiti in pietra e adibiti allo stoccaggio della neve. I cereali e la loro conservazione erano un urgente problema, venivano conservati con la macinatura o con l’essiccatura al sole o all’aria ma spesso germinavano o ammuffivano. La tostatura invece permetteva di conservare a lungo i cereali commestibili ed era molto utilizzata.
Un salto in avanti fu fatto con la nascita, nei primi anni dell‘Ottocento, delle conserve alimentari. L’intuizione si basava sul calore che rallentava i processi demolitivi del cibo. La scoperta influì molto sul metodo di conservazione delle derrate militari napoleoniche e venne allora pubblicata col titolo di Art de conserverA metà Ottocento l’inglese Peter Durant applicò l’idea della conservazione con dei contenitori di latta. La sua intuizione ebbe un ampio successo, soprattutto nella conservazione delle diete alimentari e da questa scoperta si sviluppò il cibo in scatola.
Nel 1856 in Italia, Francesco Cirio costruì la prima fabbrica di piselli in scatola e il primo impianto per la lavorazione del pomodoro in scatola.
Sin dai tempi antichi le conserve alimentari venivano preparate in casa dalle massaie e conservate per essere consumate quando non erano disponibili i prodotti freschi.
Con l’avvento dell’industria alimentare, dalla metà del XIX secolo, si iniziò la produzione industriale di conserve alimentari. Fra le prime in assoluto si possono considerare le conserve di pomodoro nella versione di: passata, pelati e concentrati di pomodoro. Successivamente vennero prodotte le confetture di frutta e quindi ogni tipo di prodotto conservato, a seconda del tipo, sott’olio o in salamoia.
Fra le conserve alimentari possono essere considerati anche altri tipi di alimenti come ad esempio il pesce sott’olio o al naturale e la carne in gelatina.
Dalla metà del XX secolo, con la diffusione dei frigoriferi domestici con surgelatore e la catena del freddo, si diffusero i prodotti surgelati che resero molto più veloce la preparazione dei pasti, specialmente in quelle famiglie, sempre più numerose, nelle quali entrambi i coniugi espletavano un’attività lavorativa fuori casa.

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conserve conservare frutta

Conservazione sott’ aceto:

L’ aceto che si utilizza dovrebbe essere aceto di alcool a 8°, da preferire a quello di vino che non supera i 7°. Si può preparare un ottimo aceto aromatizzato, mettendo in 1 litro di buon aceto, una manciata di foglie aromatiche secche (prezzemolo, dragoncello, basilico), qualche spicchio d’aglio, 1 o 2 chiodi di garofano e lasciando macerare in vaso chiuso per due mesi. Passato poi al setaccio di crine o filtrato attraverso una garza, l’aceto è pronto per essere utilizzato.Le verdure più adatte a questo tipo di conservazione sono cetriolini, cipolline, funghi, peperoncini.

Si fanno sbianchire in acqua bollente, si lasciano asciugare per una notte stese su un panno di bucato, e si mettono poi nei vasi, coprendole con l’aceto. i vasi devono avere una chiusura ermetica ed essere a bocca larga (è più facile così mettervi e togliervi le verdure), e occorre aspettare un mese prima di gustarle.

Fagiolini sott'aceto alla maniera di PetronillaCome pulire e conservare i Funghi

 

 

 

 

 

 

 

 

Conservazione sott’olio

questa preparazione è preceduta da una cottura delle verdure nell’aceto, a seconda dell’indicazione della ricetta. Scolate dall’aceto, le verdure vengono lasciate ad asciugare all’aria per qualche ora e poi sistemate nei vasi a strati con qualche fogliolina di alloro e grani di pepe e infine si ricoprono con l’olio. Anche le verdure conservate sott’olio vanno lasciate nel loro bagno non meno di un mese prima di essere consumate.

Alivi cunzati Olive condite sicilianaCarciofini sott’olio alla maniera di PetronillaCipolline aromatiche sottovetro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Conservazione sotto sale:

è questa una preparazione che risale agli antichi Egizi ed ai Cinesi.

Come pulire e conservare i Funghi

Olive in salamoia alla maniera di Petronilla

Oli e aceti

Aceto con timo e santoreggia
Dosi per 4 lt.: 4 lt di aceto di vino bianco, 4 rametti dei timo, 4 rametti di santoreggia.
Lavate rapidamente le erbe sotto acqua corrente e asciugatele con un tovagliolo di carta. Unitele all’aceto e chiudete ermeticamente il bottiglione. Filtrate l’aceto attraverso un tovagliolo e travasatelo in bottiglie da 1 lt. o da ½ lt. Mettete in ogni bottiglia qualche fogliolina fresca di timo e santoreggia e chiudete ermeticamente. Si conserva per 1 anno senza perdere l’aroma.

Olio al basilico
Dosi per 2 lt.: 2 lt. di olio d’oliva extravergine, 30 foglie di basilico.
Lavate rapidamente le foglie di basilico sotto acqua corrente e asciugatele con un tovagliolo di carta. Unite l’olio e chiudete ermeticamente il bottiglione. Mettetelo in un luogo tiepido per 30 giorni.Filtrate l’olio attraverso un tovagliolo e travasatelo in bottiglie da ½ lt. Mettete nelle bottiglie 2 o 3 foglie fresche di basilico. Chiudete ermeticamente.

Potete preparare nello stesso modo l’olio al rosmarino, alla salvia, al timo e all’origano.

File:Vinegar infused with oregano.jpg

CONSERVE

Come sterilizzare i recipienti per una perfetta conservazione di frutta e verdura

Personalizziamo i barattoli delle marmellate, delle salse e delle conserve fatte in casa

Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=61688Vinegar infused with oregano.jpg
carpione trota Inlagd_strömming

Il carpione per marinare carne, pesce e verdure: Filetti di trota in carpione

Il carpione è una preparazione utilizzata per la marinatura di carne, pesce e verdure. Va servito freddo, a piacere guarnito con anelli di cipolla bianca. È un piatto molto antico che può essere classificato sia come antipasto che come secondo.

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Ingredienti e dosi per 4 persone
  • 2 trote da 300 gr l’una,
  • 2 cipolle medie,
  • 1 carota,
  • 1 gambo di sedano,
  • 2 spicchi di aglio con la buccia,
  • 2 foglie di alloro,
  • 8 grani di pepe,
  • 200 ml. di olio extravergine di oliva,
  • 100 ml. di aceto bianco,
  • farina,
  • sale e pepe.

trota carpione -Rainbow-trout-in-market

Preparazione

Pulite le trote: evisceratele, eliminate le teste, la pelle e le lische e ricavate i filetti. Salateli, pepateli, infarinateli, poi cuoceteli in olio bollente. Fateli asciugare su carta assorbente da cucina e sistemateli in una pirofila.

Mondate la cipolla, la carota e il sedano: lavateli e tagliateli a julienne. Fateli quindi soffriggere nell’olio insieme all’aglio: aggiungete l’aceto, l’alloro e i grani di pepe e portate a ebollizione. Insaporite con sale e pepe.

Versate le verdure bollenti sui filetti di trota. Trasferite la pirofila nel forno preriscaldato a 100°C e cuocete per 8-12 minuti. Alternate strati di pesce e di verdura; lasciate riposare.

Prima di servire condite con un filo di olio. A piacere guarnite con verdura fresca di stagione.

  • I cibi in carpione vengono in genere serviti freddi, a piacere guarniti con anelli di cipolla bianca. Si tratta di ricette particolarmente apprezzate nel periodo estivo. Possono essere utilizzati sia come antipasto che come secondo.

Fesa di tacchino in carpione alla medievale

Tinca carpionata. Ricetta del 1901

Inlagd strömming.jpg [[File:Inlagd strömming.jpg|Inlagd_strömming]]
Rainbow-trout-in-market.jpg [[File:Rainbow-trout-in-market.jpg|Rainbow-trout-in-market]]
mostarda Bottega_di_maestro_domenico,_albarello_per_mostarda,_venezia_1570-75_ca

Maestro Martino da Como: Tre ricette del 1465 per l’antenata della mostarda contemporanea

Bottega di maestro Domenico, albarello per mostarda, Venezia 1570-75

Maestro Martino (1430 – fine del XV secolo) è stato un cuoco e gastronomo italiano. Fu il più importante cuoco europeo del secolo XV a lui si deve Libro de Arte Coquinaria, considerato un caposaldo della letteratura gastronomica italiana che testimonia il passaggio dalla cucina medievale a quella rinascimentale

LIBRO DE ARTE COQUINARIA COMPOSTO PER LO EGREGIO MAESTRO MARTINO COQUO OLIM DEL REVERENDISSIMO MONSIGNOR CAMORLENGO ET PATRIARCHA DE AQUILEIA
Libri di ricette, testi sopra lo scalco, i trinciante e i vini. Dal XIV al XIX secolo. L’opera risale circa al 1465.

maestro martino

CAPITOLO III: PER FAR OGNI SAPORE
Sapor bianco.

 Mostarda

Piglia la senepa¹ et mettila a moglio per doi dì mutandogli spesso l’acqua perché sia più biancha, et habi delle amandole monde et piste como vogliono essere. Et quando seranno ben piste metterai con esse la ditta senepa, et di novo le pistarai inseme molto bene. Poi habi di bono agresto o vero² aceto pistandogli etiamdio una mollicha di pane biancho; poi distemperala et passala per la stamegnia³. Et fallo voi lo dolce o forte como ti piace.

¹senapa: semi di senape
² o vero: ovvero
³stamegnia: setaccio

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Mostarda roscia¹ o pavonaza²

Piglia la senapa, et falla pistare molto bene et piglia dell‘uva passa, et pistala etiamdio bene quanto più poi³. Et habi un pocho di pane brusculato⁴ et un pochi di sandali⁵, et di cannella, et con un pocho di agresto, o aceto, et sapa⁶ distemperarai questa compositione; et passarala per la stamegnia.

¹roscia: rossa
²pavonaza: paonazza
³poi: puoi
⁴brusculato: abbrustolito
⁵ˆsandali: aroma di sandalo
⁶sapa: mosto cotto

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Mostarda da portar in pezi cavalcando.

Habi la senepa¹ et pistala como è ditto di sopra, et habi de l’uva passa molto ben pista; et con le ditte cose mitti de la cannella, un pochi de garofoli² Poi ne poterai fare pallottole tonde a modo di quelle che se tragono³ con l’archo, o pezoli⁴ quadri di quella grandeza che ti pare et ti piace; et li metterai per un pezo ad asciucchare⁵ sopra una tavola, et sciutti⁶ tu li poterai portare de loco ad loco dove tu vorrai. Et quando li vorrai usare li poterai stemperare con un pocho d’agresto, o aceto, o vino cotto, cioè sapa.

¹senapa: senape
²garofoli: chiodi di garofano
³tragono con larcho: tirano con la balestra
⁴pezoli: pezzettini
⁵asciucchare: asciugare
⁶sciutti: asciugati
Medio-evo, Rinascimento, Barocco: ricette con foto
torte maestro martino medioevoTudor_pies_on_pewter_plates_at_Hampton_Court
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La ricetta in dialetto romagnolo della Sapa o Saba, sciroppo d’uva

Bottega di maestro domenico, albarello per mostarda, venezia 1570-75 ca.jpg
[[File:Bottega di maestro domenico, albarello per mostarda, venezia 1570-75 ca.jpg|Bottega_di_maestro_domenico,_albarello_per_mostarda,_venezia_1570-75_ca]]