Pizza_Rossini 1

Pizza Rossini con uova sode e maionese

La Pizza Rossini è una specialità di Pesaro, nelle Marche, nata negli anni ’60 del Novecento, in una pasticceria locale dove vennero proposte delle pizzette con uova sode e maionese per accompagnare l’aperitivo. La novità ebbe successo tra gli abitanti pesaresi e i pizzaioli della città iniziarono a servirla nelle loro pizzerie. Nel corso degli anni assunse sempre più varianti, da pizzetta da bar, venne proposta poi in tranci al taglio, sino ad arrivare a tonda “al piatto”.
Il nome della pizza è un omaggio al compositore Gioachino Rossini, che nacque proprio a Pesaro ed era amante della cucina; per ovvie ragioni non ebbe modo di assaggiarla.
La pizza Rossini è condita con passata di pomodoro e mozzarella; dopo la cottura in forno vengono aggiunte uova sode tagliate a fettine con sopra la maionese.
In alcune pizzerie viene servita anche con la salsiccia prendendo il nome di “Rossiccia”.

Il Soffio di Zefiro ~ ricette marchigiane e non solo, viaggi …

pizza rossini foto di il Soffio di Zefiro

Ingredienti e dosi per 2 pezzi  

Per la pasta

  • 500 gr. di farina
  • 1 gr. di lievito di birra fresco
  • 375 gr. di acqua
  • 12 gr. di sale fino
  • Olio extravergine d’oliva (evo) q.b.

Per farcire

  • 200 gr. di salsa di pomodoro
  • 4 uova
  • 200 gr. di mozzarella
  • Maionese q.b.
  • Olio extravergine d’oliva (evo) q. b.
  • 1 pizzico di origano o basilico
  • Sale fino q.b.
Preparazione
  1. Versate la farina in una ciotola capiente, aggiungete il lievito di birra fresco (se non riuscite a pesarne 1 grammo, prelevatene un pizzico dal panetto; il restante potete congelarlo). Aggiungete l’acqua fredda a filo, iniziate ad impastare, se ne avete la possibilità e non volete impastare a mano, utilizzate la planetaria.
  2. Dopo aver raggiunto una buona consistenza, lavorate l’impasto sul piano di lavoro per renderlo molto elastico e resistente (incordare), aggiungete il sale e la restante acqua sempre a filo, continuate a lavorare l’impasto. Una volta pronto, noterete delle bolle, ciò significa che l’impasto ha inglobato abbastanza aria ed è ben lavorato, aggiungete un filo d’olio evo e fatelo assorbire.
  3. Date qualche piega veloce, coprite con ciotola a campana, fate riposare una decina di minuti e ripetete le pieghe. Sistemate la base per pizza in una ciotola unta con un filo d’olio, coprite con coperchio o con pellicola trasparente e fate lievitare per 10 ore circa.
  4. Una volta che l’ impasto sarà lievitato (quindi raddoppiato di volume) ribaltatelo sul piano di lavoro, dividetelo in due parti (se preferite anche in tre) date qualche piega e giratelo su se stesso roteandolo sul piano di lavoro con i palmi delle mani. Sistemate le palline in due ciotole unte con un filo d’olio o in un unico contenitore tenendole distanziate. Fate lievitare le basi per le pizze per altre 3 ore circa, o comunque fino al raddoppio del volume.
  5. Cuocete le uova in abbondante acqua per 8 miuti e, una volta sode, sbucciatele, lavatele sotto acqua corrente e tagliatele a fetttine.
  6. Stendete le basi delle pizze su teglie (diametro 32) leggermente infarinate, allargando la base dall’interno verso l’esterno. Condite le pizze con salsa di pomodoro, alla quale avrete aggiunto sale, origano e un filo d’olio extravergine.
  7. Cuocete una pizza alla volta per 5 minuti circa nel binario basso del forno selezionando la modalità “ventilato” e impostando la temperatura a 280 gradi o alla massima potenza del forno.
  8. Sfornate la pizza, aggiungete la mozzarella e cuocete per altri 3 o 4 minuti circa (i tempi possono variare in base al forno, se il forno non arriva a 280 gradi ci vorrà qualche minuto in più).
  9. Sfornate le pizze, aggiungete la maionese e le uova sode a fettine, aggiungete anche qualche foglia di basilico o origano fresco a piacimento.
  10. La pizza Rossini è pronta, non resta che servirla subito.

La pizza può essere conservata fino a 24 ore a tempertura ambiente o fino un massimo di 48 ore in frigorifero, avendo cura di scaldarla al momento di servirla.

Se volete congelare le pizze, cuocetele come da ricetta con solo la salsa di pomodoro per 5 minuti, fatele raffreddare e conservatele in un sacchetto per alimenti. Farcitele poi quando deciderete di ultimare la cottura per serverle.

Abbinamenti   

Birra, vino rosato, vino bianco del territorio.

 

Cannelloni alla Rossini, Mangiari delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)

 Di Alebech – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=84440908
salmone salsa rosa Finnish_summer_food_in_Lohja

Salmone in Salsa rosa

Un piatto tipico dell’estate finlandese: salmone, patate bollite, insalata e salsa, cetrioli e aringhe, servito in una baita estiva privata a Lohja, in Finlandia.

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 Ingredienti per 4 persone
  • 600 gr di salmone fresco,
  • 5 patate medie,
  • 3 carote,
  • olio extra qb,
  • sale e pepe,
  • prezzemolo tritato.

salmonepurè di patate 1

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Per 300 gr di salsa rosa:

  • 2 vasetti di yougurt bianco,
  • 6 cucchiai di maionese,
  • 4 spruzzate di ketchup,
  • qualche goccia di salsa worcester,
  • paprika dolce.
Salsa Maionese

Salsa Maionese

Ketchup

Ketchup

Salsa Worcester

Salsa Worcester

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Preparazione

Preparare la salsa rosa mettendo in una terrina lo yougurt, la maionese, il ketchup, la salsa worcester e la paprika. Mescolare bene gli ingredienti per ottenere una crema.

Pulire il salmone, togliere la pelle e cuocerlo al vapore per qualche minuto.

Lessare le patate e tagliarle a piccoli pezzi.

Formare un letto di patate sul piatto da portata caldo e adagiarvi sopra il salmone, salare e decorare con un ciuffo di prezzemolo. Presentare il piatto con accanto una ciotola con la salsa rosa.

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Salsa rosa

File: Salsa alla crema di pollame, 2006.jpg

[[File:Finnish summer food in Lohja.jpg|Finnish_summer_food_in_Lohja]] Finnish summer food in Lohja.jpg Di Authalic – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4469654
antipasti verdure-Appetizer_At_School_(30631859)

Gli Antipasti di verdure

COME PRESENTARE GLI ANTIPASTI DI VEGETALI
Gli antipasti di vegetali possono essere presentati sulle speciali antipastiere, costituite da numerose vaschette sistemate su un unico vassoio. È una presentazione comoda e sbrigativa, ma non lascia alcuno spiraglio alla fantasia della padrona di casa. Molto più elegante, invece, è presentare gli antipasti su vassoi e ceramiche, o in scodelle d’argento e di cristallo.

QUALI VEGETALI PRESENTARE

  • Barbabietole cotte al forno: molto rosse, tagliate in fette rotonde o a dadi, condite con olio e aceto. Possono essere accompagnate da uova sode.
  • Carciofi: crudi e conditi con olio e aceto, o alla greca, o alla tartara, o marinati. Fondi di carciofini con maionese e puré di pesce.
  • Cavolfiore: in minuscoli mazzetti, marinati o lessati e conditi con olio e aceto.
  • Cetrioli: tagliati a fette o in piccoli dadi, depurati dall’acqua, conditi con olio e aceto.
  • Cipolle: farcite; cipolline all’aceto.
  • Fagiolini verdi: lessati, tagliati in piccoli pezzi e conditi con maionese o olio e aceto.
  • Finocchi: conditi con olio e aceto.
  • Funghi: ovoli crudi conditi con olio e limone; altri funghi cotti in bianco, tagliati a piccoli dadi e conditi con maionese o olio e aceto; funghetti sott’olio.
  • Melone: tagliato a spicchi, presentato con ghiaccio su un letto di foglie verdi.
  • Noci: condite con il succo di uva non troppo matura, sale grosso e cerfoglio tritato.
  • Olive: servite tali e quali o snocciolate e farcite con burro mescolato a pasta di acciughe.
  • Patate: lessate, tagliate in dadi o a fette, condite con maionese o olio e aceto.
  • Pomodori: in dadi o a fette, depurati dell’acqua, conditi con maionese o con olio e aceto, o farciti.
  • Sedani: il cuore diviso in quarti, condito con olio e aceto e un po’ di senape.

Per un pranzo non impegnativo basteranno tr o quattro varietà di questi vegetali; se si tratta invece di un pranzo importante ne potrete presentare anche di più.

Enciclopedia della donna 1965

Cestini di spaghetti

cestini parmigiano (2)Decorazione di spaghetti fritti

 

 

 

 

1. Cestini per presentare le verdure lessate o passate in padella

2. Decorazioni

chicco d'uva con glassa al gorgonzola e pistacchi di bronte 0    finocchi-fritti    girelle_Brötchen_mit_...,_Sanok_2013.

 carolina insalata russa   Polpettine di spinaci in crosta   zucchine crema

Gli Antipasti di verdure

Come si mangiano i cibi, Prima parteGalateo 1 of 6    1  2   3 … 6 

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Salsa Rémoulade

La Salsa Rémoulade è un classico della cucina francese

Le salse francesi

La salsa maionese (in francese mayonnaise) e la salsa besciamella (béchamel) sono di origine francese, così come la Salsa Rémoulade da loro derivata. Altre salse sono a base di burro, molto usato nella cucina francese, come per esempio la salsa bernese (sauce béarnaise); da Digione pare invece venga la moutarde (mostarda, o senape).

A. Escoffier “Il grande libro della cucina francese 1934

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« Aggiungere a un quarto di litro di maionese 2 cucchiai di mostarda di Digione, 1 cucchiaio di cetriiolini, mezzo cucchiaio di capperi tritati e strizzati; un pizzico di prezzemolo, la stessa quantità di cerfoglio e dragoncello tritati; mezzo cucchiaio di pasta di acciughe»

Ingredienti per 4 persone
  • 250 ml. di Maionese,
  • 1 cucchiaio di senape di Digione,
  • 1 cucchiaio di capperi sott’aceto tritati,
  • ½ cucchiaio di pasta d’acciughe,
  • 1 cucchiaio di prezzemolo tritato,
  • 1 cucchiaio di cetriolini sott’aceto tritati.
Preparazione
  1.  Preparate la maionese.
  2. Tritate finemente (ma non troppo) i capperi sott’aceto, il prezzemolo e i cetriolini sott’aceto.
  3. Incorporate delicatamente alla maionese gli ingredienti tritati, la senape e la pasta d’acciughe.
  4. Mescolate delicatamente.

Questa salsa è perfetta per la carne cruda tritata, infatti è molto simile alla salsa tartara; è ottima anche per la carne fredda e i bolliti caldi, gli antipasti e i piatti di verdure e la Fondue Bourguignonne, il pesce fritto e grgliato, l’aragosta e l’astice, le uova sode e bazzotte fredde.

File:Barsch Bratkartoffeln Remoulade.JPGFiletto di merluzzo arrosto con patate fritte e salsa remoulade.

La cucina francese

LIBRI Escoffier-Ma_cuisine Il grande libro della cucina francese 19341 of 4 – 1   2   3    4  

Pesce lessato con salsa maionese alla maniera di Petronilla

 Salsa Rémoulade Di Benreis (Opera propria) [CC0], attraverso Wikimedia Commons Di Alupus (Opera propria) [CC BY-SA 3.0, attraverso Wikimedia Commons
Filetto in tris di salse

La ricetta per un ottimo filetto in tris di salse

Amarcord anni ’80

Le tavole di quegli anni erano un tripudio di panna, maionese, checiap (proprio così), gelatine e salse grondanti colesterolo a non finire, in pieno edonismo reganiano.
Penso che la ricetta per un ottimo filetto in tris di salse, sia veramente giusta, se desideriamo organizzare una serata nostalgica: panna,  salsa maionese, salsa worcester, salsa rubra… meglio di così!
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 Ingredienti e Dosi: per 4 persone
  • 400 gr di filetto tagliato a fettine sottilissime,
  • 1 bicchiere di maionese,
  • 4 cucchiaiate di panna,
  • 1 cucchiaiata di salsa worcester,
  • 1 cucchiaiata di salsa rubra,
  • 1 peperone rosso,
  • 1 cucchiaiata di capperi,
  • brandy,
  • sale.
   Ricettaidea.it
Filetto in tris di salse
Le Salse
  1. Salsa maionese a base di tuorli d’uova sbattuti con olio e succo di limone e aceto detta anche salsa condottiera per le sue numerose derivate salsa tartara, salsa remoulade, salsa cocktail, salsa allo yogurt, salsa inglese, salsa russa, salsa italiana, salsa blue cheese, salsa Rouille
  2. Salsa Worcester, a base di cipolle, aglio, acciughe sotto sale, cipolla scalogno, spezie e piante aromatiche
  3. Salsa Rubra, il ketchup all’italiana.
Salsa Maionese

Salsa Maionese

Salsa Worcester

Salsa Worcester

Ketchup - Salsa Rubra

Ketchup – Salsa Rubra

 

 

 

 

File: Salsa alla crema di pollame, 2006.jpg

Salsa Ketchup fatta in casa

 di Miyuki Meinaka – Opera propria. Con licenza CC BY-SA 4.0 tramite Wikimedia Commons
pollo tonnato

Pollo tonnato alla maniera di Petronilla

«Se voleste, qualche volta, lessare un pollo per averne il sapido brodo; ma se poi non voleste mangiarlo, quel pollo, né così lessato e caldo, né raffreddato, , trinciato e cosparso di gelatina… potreste allora preparare un bel piatto di pollo tonnato. Di piatti… tonnati conoscete solo quello che si fa con la polpa di vitello? Ebbene, provate a tonnare anche una pollastra, e mi saprete poi dire se il piatto sia o non sia squisito.

***

Per ammannirlo, tagliate fini, con la mezzaluna, 1 etto di tonno, 3 acciughe, e ½ etto di capperi. Passate tutto per il setaccio. Fate, in una scodella larga e fonda, una salsa maionese; sbattete cioè con un cucchiaio di legno due torli; aggiungete goccia a goccia, e sempre mescolando, una bottiglietta d’olio (circa 1 bicchiere); unite da ultimo il succo di due limoni; e rimescolate con la massima energia. Quando il pollo, che avrete lessato, sarà raffreddato, trinciatelo in modo degno di maestre provette nell’arte cucinaria; e disponete i pezzi (cercando siano piccoli) in una insalatiera o, meglio, in un piatto fondo. Unite alla salsa maionese il passato; rimescolate; assaggiate; aggiungete (se sarà il caso) un pizzico di sale o il succo di un altro mezzo limone; distribuite la salsa sul pollo; lasciate riposare per qualche ora; e al momento di servire guarnite il piatto come deve essere guarnito ogni piatto tonnato, cioè: tagliate un limone intero in tante fette sottili e rotonde; ritagliate ogni fetta a metà e distribuitele (tutte con la scorza verso l’esterno) sull’orlo del piatto e con un cappero sopra a ciascuna; tra fetta e fetta di limone, mettete… se volete spender poco, una fettina di verde cetriolino sott’aceto; se volete spendere di più, un fungo ed un carciofino sott’olio.

***

Avete ora capito perchè questo piatto debba sempre riuscire appetitoso e squisito?»

.Ricette di Petronilla Ed.Olivini 1938

Petronilla, chi era?Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali

Vitello tonnato all’economica alla maniera di Petronilla

(Vitello tonnato)… e non all’economica alla maniera di Petronilla

Di cyclonebill from Copenhagen, Denmark (Vitello tonnato  Uploaded by palnatoke) [CC BY-SA 2.0
Conchiglie di pesce Petronilla

Conchiglie di pesce alla maniera di Petronilla

«In un pranzo sciccoso (dopo una leggera minestrina) piatto quasi indispensabile, deve essere questo: un pescione lessato e accompagnato dalla sua inseparabile gialla salsa maionese.

Ma poichè una trota od un branzino, quando son grossi (cioè degni di figurare in un pranzo) costano… un piccolo patrimonio, così se si volesse presentare un bel piatto di pesce, ma spendere relativamente pochetto pur molto bene figurando, si può ricorrere alle conchiglie di pesce, come spesso vi ricorrono tante. Io, che nel mio armamentario cucinario non possiedo conchiglie di porcellana e tanto meno d’argento…, io ho comperato dal mio pescivendolo (e, al par di me, consiglio pur a voi di comperare) alcuni gusci di pettini, cioè di quei molluschi detti anche cape sante, perchè nei tempi dei tempi uno dei loro gusci, quello capace e fondo quale una scodellina, veniva usato (nel loro viaggio verso la terra Santa) dai pellegrini che, appesolo alla tonaca, l’usavano per abbeverarsi alle fonti. Tante dovranno essere le conchiglie, quanti saranno i commensali, e si dovranno riempire con…

***

Si vuol spendere molto poco; oppure si vuol preparar conchiglie dove o quando non si può avere pesce fresco? In tali evenienze, …con salmone in scatola. Si può avere pesce fresco, e si può, anche, alquanto spendere? Allora, con code di gamberetti di mare lessati e sgusciati; oppure (e meglio ancora) con pesci piccoli ma prelibati (costeranno, così, meno dei pesci grossi) lessati, e spezzettati mondi delle spine, per mascherarne le piccole dimensioni. Si vuole il piatto veramente ricercato? In questo caso, con code di scampi prima sgusciate, e poscia lessate.

Le conchiglie si vogliono alla salsa maionese? Allora, dopo aver condito questo o quel pesce con olio, limone, sale e pepe, lo si distribuisce nelle conchiglie; lo si ricopre con salsa maionese; se ne adorna la superficie con un po’ di quelle variate leccornie che vi ho insegnato a metter sott’olio e sott’aceto e consigliato di tenere, nei loro vasi, dentro le vostre credenze (non si scordi anche qualche listerella di peperone rosso); e qualora si volessero le conchiglie ancor più lussuose, si ricoprano, infine, con uno straterello di gelatina. Qualcuno non vuole la maionese? Oppure, si vorrebbe un po’ variare il piatto?

Allora… con 1 cucchiaio di burro, 1 di farina, 1/2 litro di latte, si fa una besciamella, allorchè bolle, si toglie la casseruola dal fuoco; si unisce 1 cucchiaio di formaggio parmigiano grattugiato, e si mescola; quando la salsa è raffreddata, si aggiunge 1-2 torli (e si mescola), poi il pesce lessato, 1 pizzico di sale, 1 pizzichino di pepe, e ancora si mescola; si distribuisce, infine, il pesce nelle conchiglie preventivamente imburrate con burro crudo; e, poco prima di servire, si mettono le conchiglie, per 5 minuti, in forno caldo.

Per presentare degnamente le conchiglie…io tengo sempre pronti, in credenza, assieme alle conchiglie, altrettanti cerchi (che ho fabbricati con mezzi fogli di carta velina verde arrotolati) di diametro un po’ più piccolo di quello delle conchiglie. Al momento dell’uso, metto su ciascun piatto un cerchio; su questo una conchiglia già preparata, e che se ne starà, così, ben salda e senza mai… traballare; fra cerchio e conchiglia distribuisco verde prezzemolo fresco, e su ogni conchiglia dispongo, con zampe e coda tese in tenero abbraccio, un grosso gambero di fiume lessato e fatto, quindi, di un rosso vivace.

***

E’ vano, certamente, vi dica che quando ognuno si vede comparir dinanzi quel piatto, con quella conchiglia dal contenuto giallo (o bianco), circondata da quel prezzemolo verde, e con quel gambero rosso che tutta l’abbraccia… non può far a meno d’esternarmi la propria meraviglia, nonchè la propria ammirazione, specie quando sente che quel piatto, tanto sciccoso, non è stato comperato… dal primo salumiere della città.»

“Altre ricette di Petronilla anno 1935″

Petronilla, chi era?Ricette della Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali
File:Coquilles Saint-Jacques à Paris.jpg Conchiglie di pesce Petronilla

 

Salsa al rafano

La salsa al rafano

Rafano di patate, erbe e spezie
La barbaforte, chiamata anche rafano rusticano, rafano tedesco, o cren
La radice del rafano ha un sapore dolce, leggermente piccante e soprattutto fortemente aromatico e balsamico (si avverte decisamente nelle vie respiratorie e causa lacrimazione). Il rafano è usato, nella cucina tradizionale della Basilicata, per la preparazione della cosiddetta rafanata materana, in cui il rizoma grattugiato fresco è unito a formaggio pecorino, uova sbattute, prezzemolo e pepe nero per la preparazione di una frittata alta circa un decimetro, ricca pietanza tipica del periodo di Carnevale.
In Italia è diffusa soprattutto nel Triveneto, in particolar modo in Friuli-Venezia Giulia e in Provincia di Treviso, e la salsa prende il nome di cren (o kren).
Il rafano crudo è il condimento principe dello ‘Ndrupp’c, o “intoppo”, il ragù tipico della città di Potenza: viene grattugiato fresco, direttamente sul piatto di ragù appena preparato, in aggiunta al formaggio, e subito portato in tavola. Utilizzato il tal modo viene ironicamente definito dai Potentini “u tartuf’ d’i pov’ròmm” (trad. “il tartufo dei poveri”; letteralmente, “il tartufo dei poveri uomini”).
Nella provincia di Potenza è utilizzata anche la foglia per aromatizzare minestre a base di verza. Viene anche utilizzato per creare un surrogato del wasabi Nella cucina triestina, il rafano grattugiato fresco è usato come condimento essenziale per gli antipasti a base di prosciutto cotto in crosta di pane o di prosciutto cotto tipo “Praga”.
Si usa, in particolar modo, nella cucina ebraica, in quelle tedesca, austriaca, ungherese ed Est europea.

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La salsa al rafano (cren, barbaforte)

 Dalla radice grattugiata macinata e ridotta in pasta, con l’aggiunta di aromi come aceto, pangrattato, mela ed eventualmente un po’ di zucchero, si ottiene una salsa piccante che viene accompagnata ad affettati, carni bollite, carni alla griglia, roast-beef, pesce affumicato, uova e altre pietanze.

Salsa di cren alla veneta
Ricetta in dialetto. “Friuli in bocca” 1978

cren salsa rafano

Grattugiate una radice secca di “cren”: circa 100 gr. Mettete in un tegamino una noce di burro poi vi fate rosolare 50 gr. di pangrattato. A fiamma moderata aggiungete il “cren” grattugiato, un cucchiaino di senape in polvere e due cucchiaini di zucchero. Mescolate bene col cucchiaio di legno prima di aggiungere una cucchiaiata di aceto e una di brodo. Fate bollire un poco.

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Ingredienti e dosi per 4 persone:
50 gr. di radice fresca di cren (rafano), 4 cucchiai di ottimo aceto bianco (di buon sapore, ma non aromatizzato), 2 cucchiai rasi di zucchero, sale.
Preparazione:
Lavate la radice di cren, che deve essere fresca e non troppo dura; raschiatela grattugiatela, mettetela in una ciotola con lo zucchero, un pizzico di sale e l’aceto bianco non aromatizzato. Amalgamate molto bene il tutto con un cucchiaio di legno, quindi versate la salsa in una salsiera.

Maionese al rafano

Un’altra salsa di rafano viene preparata nella misura delle tre parti, cioè una parte di maionese, una di mollica di pane (ammollata nel latte, spremuta e infine ridotta in poltiglia) e una di radice grattata finemente, il tutto corretto di sale con un’aggiunta di aceto, che servirà alla conservazione ed a dare un ph corretto onde evitare il botulino (solo nel caso di invasatura).

Salsa al rafano e ribes

È la più apprezzata per accompagnare la sella di capriolo, quando il contorno prevede una marmellata di mele o banane cotte nel burro. Si compone di ribes fusa arricchita con rafano grattugiato nella misura di 3 cucchiai di ribes e 1 cucchiaio di rafano.

  1. Polpette di carne con salsa di rafano, un piatto tipico della cucina Palatinato- Renania D
  2. Bolliti con salsa di rafano e gnocchi di patate
  3. Arrosto di manzo su salsa di rafano con gnocchi della Turingia.
  4. Salmone marinato e zenzero su s. di rafano
  5. Filetto di merluzzo e gamberi al burro con rafano fresco su s. di rafano
Salsa al rafano Wikimedia Commons By H. Alexander Talbot – PotatoHorseradishBasilShisoPaprikaPonzuSesameJalapeno, CC BY 2.0
Horseradish and dill sour cream (43129541132).jpg [[File:Horseradish and dill sour cream (43129541132).jpg|Horseradish_and_dill_sour_cream_(43129541132)]]
insalata capricciosa

Insalata capricciosa, un altro antipasto vintage anni ’80

L’insalata capricciosa è un antipasto tipico della cucina italiana. Simile all’insalata russa, la capricciosa viene preparata mescolando cubetti di prosciutto, formaggio, olive, funghi sott’olio e verdure tagliate à la julienne a piacere, fra cui carote, sedano rapa, carciofi e maionese che funge da legante.

Differenza tra Insalata russa e insalata capricciosa:
le verdure nella capricciosa sono tagliate a jlienne. Nell’insalata russa le verdure sono cotte e tagliate a cubetti.

Benché sia considerata una specialità del Piemonte (secondo alcuni l’insalata capricciosa non ha specifiche radici tradizionali) ha ottenuto successo nelle gastronomie e nella cucina familiare di tutta italia

Negli anni ’80 era uno degli antipasti più apprezzati

Ricette anni '80 per una festa a tema.

Ricette anni ’80 per una festa a tema.

 

 

 

insalata capricciosa Buonissimo.it
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Ricetta di Buonissimo.it

Ingredienti per 4 persone
  • 150 gr. di maionese,
  • 50 gr. di prosciutto cotto,
  • 50 gr. di formaggio Asiago,
  • 50 gr. di carote,
  • 50 gr. di sedano,
  • mezzo peperone rosso,
  • sale e pepe.
 Preparazione
  1. Lavate il mezzo peperone, le carote e il sedano e tagliateli alla julienne trasferendo il tutto all’interno di una ciotola piuttosto capiente.
  2. A questo punto procedete a tagliare il formaggio a cubetti e il prosciutto cotto anch’esso alla julienne, unendoli nella ciotola alle verdure appena preparate.
  3. Mescolate con cura i vari ingredienti, unite la maionese, aggiustate di sale e pepe e una volta che tutto sarà omogeneo fate riposare in frigorifero.
  4. Dopo una tentina di minuti potrete servire in tavola la vostra insalata capricciosa, accompagnamìndola con un bicchiere di prosecco.

L’insalata capricciosa può essere conservata in frigorifero fino al momento in cui viene servita, ma non a più di 48 ore di distanza dalla preparazione. Si sconsiglia di congelarla.

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Chlebicek.1.jpg [[File:Chlebicek.1.jpg|Chlebicek.1]]Di AnticoMu90 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=115411828