glassa cioccolato biscotti torte

Come preparare il cioccolato per glassare torte e biscotti

Glassa o ghiaccia:
rivestimento usato per dolci (torte e pasticcini) che si fa, secondo i casi, con cioccolato e altri ingredienti, oppure con zucchero a velo misto con acqua o albume sbattuto, che a volte viene colorato e/o profumato.

Glassare:
cuocere o finire di cuocere un alimento in modo che, a fine cottura risulti rivestito di una sottile pellicola lucente. L’effetto si può ottenere, per esempio, cuocendo una verdura con poca acqua, burro e poco zucchero, o bagnando un alimento con il suo sugo mentre cuoce in forno, o, ancora, passando in forno una preparazione rivestita di qualche speciale salsa.

Glassare un dolce significa coprirlo con una glassa: se è una torta, versate la glassa e spalmatela in modo uniforme.

Il Grande libro della cucina d’oggi 1982 – Selezione dal Reader’s Digest
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Ingredienti per la glassa

  • 100 gr. di cioccolato fondente,
  • 100 gr. di zucchero a velo,
  • 125 gr. di panna (facoltativo).
 COME PREPARARE IL CIOCCOLATO PER GLASSARE

Mettete il cioccolato spezzettato in una pirofila posta sopra una casseruola con acqua bollente. Coprite il recipiente in modo che il calore si diffonda e si mantenga bene tra le sue pareti. Di tanto in tanto date una mescolata, finché il cioccolato sarà fuso (occorreranno 15-20 minuti). Poi levate definitivamente il coperchio e continuate a mescolare fino ad ottenere una crema morbida e omogenea.
Il cioccolato sarà pronto per glassare a una temperatura di 35-40°.

 Come far fondere il cioccolato

Per far sciogliere il cioccolato con buoni risultati mettete il prodotto spezzettato nella parte superiore di un recipiente per la cottura a vapore oppure in una pirofila che possa essere agevolmente appoggiata sopra una casseruola. Riempite parzialmente d’acqua il contenitore sottostante facendo ben attenzione che il liquido non tocchi mai, soprattutto in fase di ebollizione, il recipiente posto sopra, altrimenti il cioccolato si surriscalda e indurisce. Portare l’acqua a bollore, poi levare tutto dal fuoco e lasciare il recipiente contenente il cioccolato sopra all’altro, con un cucchiaio mescolate in continuazione finche il cioccolato sarà diventato morbido.

Cucinare benissimo, Tutto cioccolato – Edigamma 1986

Glassa reale per decorare torte e biscotti

Torta di menta e cioccolato

Castagne ricoperte di cioccolato

Fragole ricoperte di cioccolato

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mostaccioli dii napoli

«Mostaccioli di Napoli» la ricetta da un archivio del 1826

mustaccioli o mostaccioli sono dolci natalizi tipici della tradizione gastronomica campana, ma originali anche di altre regioni con ricette che possono essere anche molto diverse: Mostacciuoli, Mastazzola, Mustazzueli ‘Nnasprati, Mustazzòli, ‘Nnsparati, Scagliòzzi, Castagnole, Scajèzzuli.

Perché si chiamano mostaccioli?
I mustacchi sono i baffi folti e lunghi come li portavano i signori d’altri tempi: i mustaccioli, deliziosi dolci di antichissima tradizione che troviamo citati in numerose opere letterarie e teatrali partenopee, si chiamano così proprio perchè ricordano dei baffi, a causa della loro forma romboidale.

risorgimento ricette

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Ricetta da Archivio R. Martino, Martiniana Po, 1826
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«Per far mostacioli di Napoli
Si piglia libre due di amandole dolci si pestano bene e dopo pigliate libre due pane pesto passato per setaccio e libre due di zucaro con nove ova oppure quello che farà di bisogno ma avertite che poco molla e pestate il tuto insieme tanto che sia ben incorporato che resti una pasta più tosto dura che molla e dopo fatta la pasta prendete un rollo e fatene delle liste sopra d’una tavola et con un coltelo ne farete delli quadreti, o pure con il moijone farete quello che vi piacerà, e li meterete nel forno, e li farete cuocere come li marzapani di più li aggiungerete nella medesima pasta pepe, canella, garoffani, noci muscate e di tutto a proporzione e l’incorporerete bene nella medesima pasta che sarà ecelente.»

 

Foto Mustaccioli – Regione Campania Agricoltura
Di Ruthven – Opera propria, CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=77617774 Di Florixc – Opera propria, CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2988216 Di Original uploader was Florixc at it.wikipedia – Originally from it.wikipedia; description page is/was here., CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2877257
Sciroppo lavanda pisco sour

Sciroppo alla lavanda per profumare dolci e bevande

Pisco Sour – Pisco (acquavite prodotta in Perù e Cile), lime, sciroppo alla lavanda e albumi. Foto by Phatsy Kline’s Parlor Lounge, Eureka, California.
La lavanda è conosciuta fin dai tempi più antichi per le sue proprietà benefiche ed era utilizzata anche per preparare talismani e portafortuna.
Oggi l’olio essenziale di lavanda viene utilizzato:
  • in aromaterapia come antidepressivo, tranquillizzante, equilibrante del sistema nervoso, come decongestionante contro i raffreddori e l’influenza;
  • è ritenuto efficace per abbassare la pressione arteriosa, per ridurre i problemi digestivi ed è miscelata con altre sostanze omeopatiche per curare il mal di schiena e il mal d’orecchie;
  • qualche goccia di olio essenziale, aggiunto nell’acqua del bagno, aiuta a rilassare.
  • se utilizzato nell’ultimo risciacquo, quando si lavano i capelli, oltre a lasciare la chioma profumata, aiuta a rendere i capelli meno grassi.
I fiori di lavanda conservano a lungo il loro profumo anche se secchi ed è consuetudine metterli in sacchetti di tela e, quindi, riporli nei cassetti per profumare la biancheria.
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La ricetta dello sciroppo per aromatizzare dolci, creme e bevande      

lavanda -LavenderInMarket

Ingredienti
  • 15 g di fiori secchi di lavanda,
  • 500 g di zucchero,
  • 600 g di acqua.
Preparazione

Ponete acqua e zucchero in una pentola e fate cuocere a fiamma medio-alta per 30 minuti. Aggiungete i fiorellini all’acqua zuccherata e fate cuocere ancora per 15 minuti Ritirate la pentola dal fuoco e lasciate la lavanda in infusione per altri 10 minuti, quindi filtratela. Conservate lo sciroppo in frigorifero. Si conserva fino a 6 mesi.

lavanda frollini pasta frolla

confettura lavandalavanda Crème brûlée

 

 

 

 

 Profumo di fiori di lavanda, profumo di CupcakesTorta alla lavanda

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Phatsy Kline’s Parlor Lounge – December 2021 – Sarah Stierch 01.jpg “LavenderInMarket” by Aviad2001 – Own work. Licensed under GFDL via Wikimedia Commons
Torta di pere senza uova

Torta di pere senza uova

Col termine pera si intende il frutto (in realtà si tratta di un pomo, un falso frutto) delle piante del genere Pyrus Alcune delle specie producono frutti eduli e vengono perciò coltivate, quella più diffusa è la specie Pyrus communis. La pera è ricca di zuccheri semplici, specialmente fruttosio. La prevalenza di potassio la rende adatta ad una dieta iposodica (cioè una dieta priva di sodio). La pera risulta disponibile per gran parte dell’anno e si consuma al naturale o cotta in sciroppo di zucchero.

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Ingredienti e dosi
  • 3 pere succose,
  • 125 gr. di yogurt intero bianco o alla pera (1 vasetto),
  • 250 gr. di zucchero (2 vasetti),
  • 500 gr. di farina 00 (4 v.),
  • 1 bustina di lievito vaniglinato,
  • a piacere 1 bicchierino di acquavite (grappa, cognac),
  • ¼ di vasetto di olio di semi.
Preparazione

Sbucciate le pere e tagliatele a cubetti. Passatele in poca farina, quindi eliminate l’eccesso. Mescolate lo yogurt e lo zucchero. Aggiungete la farina setacciata e il lievito. Versate a filo l’olio e mescolate molto bene. Foderate con carta forno una tortiera, riempitela con l’impasto ottenuto e versatevi i cubetti di pera. Spolverizzate la superficie con abbondante zucchero, così facendo in cottura si formerà una crosta croccante.

Mettete in forno già caldo a 180-200 gradi per 30-45 minuti circa: controllate la cottura inserendo nella torta uno stecchino, se uscirà pulito ed asciutto il dolce sarà pronto. Lasciate raffreddare dento il forno

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Clafoutis di banane

Banane flambées

Torta di pere senza uova
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Bomboniere e Confetti

Cerimonie

BOMBONIERE

Le prime bomboniere (dal francese bon-bon, piccolo dolce) risalgono alla fine del ‘500. Possederne una o più era un privilegio riservato a pochissimi: dame di corte e nobiluomini facevano a gara per esibire la più bella e la più preziosa agli amici. Le bomboniere erano infatti dei veri e propri capolavori d’arte in miniatura: d’oro, di pietra dura, di cristallo, di smalto, cesellate dagli orefici più famosi e raffinati. E, oggi sembra inimmaginabile, anche il loro contenuto era altrettanto prezioso, a causa dell’altissimo prezzo dello zucchero, importato dalle “Indie” appena scoperte. Il regalo più ambito per festeggiare compleanni, natali, matrimoni e passioni segrete di eredi al trono, future zarine e principessine infelici.

Solo nell’800 la bomboniera, un po’ meno preziosa, ma sempre di materiali e lavorazioni di grande qualità, si diffuse tra la nuova classe emergente borghese. Ii suo successo non fu solo una questione di moda e di gusto, ma di prezzo. Infatti, sia lo zucchero e i materiali impiegati costavano finalmente meno e rendevano la bomboniera e il suo dolcissimo contenuto alla portata di… quasi tutti.

La protagonista di questi fasti ha avuto, attraverso i secoli, una sorellina più semplice e popolare; chi viveva in campagna, per esempio, usava dare agli invitati del pranzo di nozze un sacchetto di carta traforata o di stoffa con dei dolcini dentro, come portafortuna. Ma il trionfo della bomboniera doveva aspettare il nostro secolo, quando la produzione di confetti e di bomboniere diventa, da artigianale, industriale. Porcellana, maiolica, peltro, argento, cristallo si piegano e si modellano in forme e decori più attuali e moderni. Nuovi materiali, come l’acciaio e la plastica, si affiancano a quelli tradizionali. Le tecniche di lavorazione si rinnovano per soddisfare la richiesta di questa nostra società dei grandi numeri. Matrimoni, battesimi, cresime, prime comunioni e persino, in certe regioni, lauree: le occasioni per regalare una bomboniera si moltiplicano, essa è ormai universalmente affermata.

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CONFETTI

Il confetto ha una storia antichissima. Secondo alcune fonti che si avvalgono delle testimonianze della famiglia Fazi (447 a.C.) e di Apicio (14-37 d.C.), amico dell’imperatore Tiberio, il confetto era già conosciuto in epoca romana. Si narra infatti che gli antichi romani fossero soliti usare i confetti per celebrare nascite e matrimoni, solo che all’epoca, non essendo stato ancora scoperto lo zucchero, si usava il miele e si produceva un composto dolce che avvolgeva la mandorla, fatto di miele e farina.

In principio erano semplici mandorle e insieme a noci, chicchi di riso e di grano, venivano offerte agli sposi in segno di ricchezza e di fecondità. Poi, rivestite di un velo di miele, e dopo il XIII secolo di zucchero, si sono trasformate in confetti. Dato che costavano un patrimonio, come testimoniano le note delle spese matrimoniali di famiglie reali e aristocratiche, i confetti erano preziosi quasi come brillanti. Solo alla fine del secolo scorso sono diventati dei dolcissimi portafortuna alla portata di tutte le cerimonie.

Una tradizione lunga di secoli ma sempre viva e vegeta dice che:
Confetti bianchi, disposti su un vassoio d’argento o in una coppa di cristallo, vengono distribuiti dagli sposi durante rinfresco, dopo il taglio della torta: lui tiene il vassoio, lei un cucchiaio: l’abilità consiste nel riuscire a raccogliere col cucchiaio e distribuirne a ciascun ospite un numero dispari.
Confetti bianchi possono essere lanciati a piene mani da vecchi amici burloni mentre gli sposi escono dalla chiesa o dal municipio: attenzione a lividi e contusioni.
Confetti bianchi, a gruppi di tre o cinque, trovano degno posto nelle bomboniere.

A Venezia nel 1728 il “Cuoco francese”, famoso ricettario stampato in quegli anni, dava questa ricetta per fare confetti:

«Conviene osservare che, per fare detti confetti, vi sono due differenti cociture di zucchero: l’una vien detta a perla; l’altra a lissa, sì come sono dichiarate nel trattato delle cociture di zucchero e delli confetti lissi. Per ogni sorta di confetti, vi vuole una concha grande di rame rosso con due manichi, e piana nel fondo, overo che detta concha sia d’argento sostenuta in aria con due corde, alta fino alla cintura sotto la quale voi metterete un focone con della brascia dentro. Per fare i confetti pelati bisogna avere un ordegno di rame rosso a foggia d’imbottatore, e che il canale sia grosso quanto un ferro di siringa, il quale ordegno voi iimpederete in aria di sopra il mezzo della concha, nella quale voi metterete di siropo quanto n’havrete di bisogno.»

Curiosità

Evidentemente, alle grandi scadenze della vita si addice il sapore dolce. Confetti di diverse forme, colore secondo la tradizione, non devono mancare in tutti i solenni festeggiamenti e ricorrenze da 0 a 100 anni, cominciando dal battesimo per finire alle nozze d’oro. C’è chi è talmente goloso e non ci rinuncia né per la laurea né per il secondo matrimonio. Confetti bianchi quindi per il matrimonio, la cresima, la prima comunione. Confetti rosa o celesti per il battesimo. Confetti verdi per il fidanzamento, rossi per la laurea, gialli per il secondo matrimonio. D’argento per le nozze d’argento, d’oro per le nozze d’oro.

Confetti e Auguri – Il Galateo del matrimonio dall’A alla Z.

Come si mangiano i cibi, Prima parteGalateo 1 of 6    1  2   3 … 6 

Bomboniere e Confetti Vetrina con bomboniere 1.jpg [[File:Vetrina con bomboniere 1.jpg|Vetrina_con_bomboniere_1]]
Biscotti di mandorle alla maniera di Petronilla

Biscotti di mandorle alla maniera di Petronilla

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«Se attendete amici.. ; se dovete offrire un modesto ricevimento..; se è prossima una festicciola familiare…; se godete aver sempre in casa una larga provvista di biscotti di varie qualità…; se, semplicemente, voleste constatare quanto siano prelibati certi miei biscotti con le mandorle…

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Mettete sulla spianatoia 3 etti di farina bianca, 2 etti e 1/2 di zucchero (meglio, molto meglio se, invece del comune zucchero bianco, poteste avere zucchero biondo) e 2 etti e 1/2 di mandorle dolci tritate (o pestate) assai fine dopo che le avrete prima immerse in acqua calda e poscia sbucciate. Mescolate; riunite a montagna; scavate sul sommo un buco. Versate in quel buco 2 torli e 2 etti e 1/2 di burro appena liquefatto.

Mescolate; manipolate lungamente; impastate lunghissimamente e pazientissimamente (giacché più lavorata sarà la pasta, più soffici e prelibati riusciranno i biscotti). Tirate l’impasto in una sfoglia alta poco più di mezzo centimetro. Ritagliatela, con il coltello, in tanti bastoncini lunghi e larghi quanto un dito; o ricavatene, con gli appositi stampini, tante piccole pastine. Oliate la latta del forno o alcune teglie di rame. Distribuitevi sopra i biscotti.

Infornate in forno molto caldo; e dopo pochi minuti… ecco fatto!

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Squisiti? E anche lesti a fare? E persino di spesa relativa questi biscotti? Ebbene; ricordatevene allora; ricordatevene almeno una volta all’anno; e non seppelliteli, per sempre, nel buio dimenticatoio delle vostre testoline, subito dopo averne fatto il dolcissimo esperimento!»

carolina - Copia

Petronilla, chi era?Ricette della Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali
Biscotti di mandorle alla maniera di Petronilla
Pesche Melba

Pesche Melba alla maniera di Escoffier

.Peach Melba Recreated and Photographed at The Savoy Hotel by Martin Chiffers Executive Pastry Chef 2012.

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« Prendere delle pesche spaccarelle dalla polpa morbida. Tuffarle rapidamente in acqua bollente, poi in acqua gelata come descritto per le pesche Adrienne¹. Adagiarle su di un piatto, spolverarle di zucchero e tenerle in fresco. Precedentemente saranno stati preparati un gelato alla vaniglia molto cremoso e un puré zuccherato di lamponi freschissimi. Sistemare il gelato in una coppa d’argento o di cristallo e ricoprirlo di puré di lamponi.»
N.B. Nella stagione delle mandorle verdi, cospargere le pesche di filetti di mandorle. Non servirsi mai di mandorle secche.

  • ¹Pesche Adrienne – Prendere delle pesche dalla polpa morbida, mature al punto giusto, tante quanti sono i convitati. Immergerle in acqua bollente, ritirarle immediatamente con la schiumarola e gettatele in acqua contenente pezzi di ghiaccio. Sbucciarle, sistemarle su di un piatto cospargerle di zucchero e tenerle al fresco. Precedentemente sarà stato preparato un gelato di fragole di bosco e panna fresca profumata alla vaniglia e tante conchiglie di meringa quante sono le pesche. Sistemare il gelato in una coppa di cristallo e incrostarvi le conchiglie di meringa. Appoggiare una pesca su ognuna di queste conchiglie e coprirle leggermente di mousse al Curaçao non gelata. Stendervi sopra un velo di zucchero filato cosparso di petali di rosa cristallizzati. incastrare la coppa in un blocco di ghiaccio o circondarla semplicemente di ghiaccio tritato a neve.”
A. Escoffier, Il grande libro della cucina francese

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Creativo e innovatore, Escoffier fu autore di ricette conosciute in tutto il mondo, fra cui la celeberrima Pesca Melba, dedicata alla famosissima cantante lirica australiana Nellie Melba.
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La ricetta
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Tempo di preparazione: 30 minuti – Tempo di cottura: 30 minuti
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Ingredienti e dosi per 4-6 persone
  • 4 pesche di media grossezza ben sode di pasta gialla,
  • 350 gr. di lamponi freschi,
  • 600 gr. di gelato alla crema,
  • 1 pezzetto di vaniglia,
  • 3 cucchiai di zucchero,
  • 2 cucchiai di zucchero in polvere.
Preparazione

Tuffate per qualche istante, in una pentola colma d’acqua bollente, le pesche, estraetele e pelatele. Dividetele a metà, eliminate il nocciolo, mettetele in un tegame (meglio se di pirofila o simili).
Ricopritele a filo con l’acqua, unite lo zucchero e la vaniglia e lasciate cuocere a fuoco bassissimo fino a che il liquido avrà la consistenza di uno sciroppo; le pesche però dovranno restare intere.

Spegnete il fuoco, lasciando le pesche nello sciroppo. Lavate rapidamente i lamponi. Sgocciolateli bene e passateli al setaccio o al frullatore in modo da ottenere una purea che metterete in una terrina con lo zucchero in polvere.
Disponete il gelato in una coppa di vetro livellandone la superficie con la lama di un coltello; estraete le pesche dallo sciroppo e disponetele con la parte convessa rivolta verso l’alto, sopra al gelato. Coprite il tutto con la purea di lamponi e lasciate in frigorifero cinque o dieci minuti prima di portare in tavola.

Se lo desiderate, potete aromatizzare la purea di lamponi con un cucchiaio di liquore di lamponi o un cucchiaino di rum. Oggi è molto in uso servire questa preparazione in singole coppette; la si può realizzare anche utilizzando lamponi surgelati e pesche sciroppate.

Questa è la ricetta autentica: le aggiunte di panna montata, canditi o altro, sono da considerarsi arbitrari.

Vino

Spumante d’Alto Adige demi-sec servito a 7°C. Champagne demi-sec (Francia) servito a 6 °C, Sherry Oloroso (Spagna) servito a 9°C.

“La mia cucina pratica” 1988
peach melba trifle from Cafe Causette in Mandarin Oriental, Hong Kong

Peach melba trifle from Cafe Causette in Mandarin Oriental, Hong Kong

La cucina francese

LIBRI Escoffier-Ma_cuisine Il grande libro della cucina francese 19341 of 4 – 1   2   3    4   

Foto:
[[File:Peach melba trifle from MOHK.jpg|Peach_melba_trifle_from_MOHK]]Peachyeung316 “Peach Melba” di Robbie Sproule – Flickr, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2186888
torta lavanda pasticcini

Pasticcini e torta al profumo di lavanda

Pasticcini alla lavanda con marmellata di arance
I fiori di lavanda possono essere utilizzati per profumare il latte,  anche per la preparazione del  gelato. In alcune aree del Maghreb (Algeria) viene utilizzato in alcune preparazioni culinarie come il couscous. Nella valle dell’ Estéron, presso Nizza, viene preparato un liquore, che si dice essere antisettico, digestivo e calmante.

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Ingredienti
  • 175 gr. di burro dolce fuso,
  • 175 gr. di zucchero in polvere,
  • 3 uova leggermente sbattute,
  • 175 gr. di farina per dolci,
  • 2 cucchiai di fiori di lavanda fresca o 1 cucchiaio di lavanda culinaria essiccata e spezzettata,
  • 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia,
  • 2 cucchiai di latte,
  • 1/2 cucchiaino di acqua,
  • alcuni fiori di lavanda fresca.
Torta alla lavanda

Torta alla lavanda

 Preparazione

Preriscaldare il forno a 180° C. Ungete leggermente e infarinate uno stampo a savarin o uno stampo per dolci a fondo amovibile di 20 cm. di diametro. Lavorate il burro e lo zucchero fino a ottenere un impasto di consistenza leggera e fioccosa. Aggiungete le uova sbattendo bene in modo che l’impasto diventi spesso e brillante.

Aggiungete la farina, la lavanda, l’estratto di vaniglia ed il latte. Versate il tutto in uno stampo con l’aiuto di un cucchiaio e cuocete per 1 ora al forno. Lasciate riposare per 5 minuti, quindi tirate fuori dalla forma su una griglia e lasciate raffreddare.

Mescolate lo zucchero gelato con l’acqua fino a ottenere una consistenza liscia ed omogenea. Versate sul dolce e decorate con fiori di lavanda fresca.

Puntoviola 
Variante

Anzichè una torta potete preparare tanti pasticcini e decorarli con la confettura che preferite.

Torta alla lavanda

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