salsa crema cipolle rosse_tn - Copia

Crema di cipolle rosse di Tropea

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La cipolla di Tropea è la cipolla rossa coltivata in Calabria, tra Tropea (Vv) nei comuni di Ricadi e Parghelia, Nicotera (Vv), Campora San Giovanni (Cs), Amantea (Cs) e lungo la fascia tirrenica. E’ coltivata in queste zone da oltre duemila anni, importata dai Fenici, e da oltre un secolo contribuisce, con il turismo, allo sviluppo economico della zona. La sua dolcezza dipende dal microclima particolarmente stabile nel periodo invernale e per l’azione di mitezza esercitata dalla vicinanza del mare e dei terreni freschi e limosi che determinano le caratteristiche pregiate del prodotto.

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La seguente salsa è ottima per condire bruschette e crostini o per insaporire primi (zuppe, tagliatelle, maccheroni, ravioli) e secondi (salmone, branzino, tonno, scaloppine, fegato, arrosto di maiale, tofu, seitan), in particolare se accompagnata da formaggi a pasta molle (Brie, il Gorgonzola, l’Asiago, Formaggio di fossa) e formaggi stagionati.

Ingredienti e dosi

500 gr. di cipolle rosse di Tropea pulite, 20 ml. di vino rosso, 1 foglia di alloro, 40 gr. di olio extravergine d’oliva, sale e pepe.

Preparazione

Sbucciate e lavate le cipolle, quindi ammollatele in acqua fredda per 15 minuti. Tagliatele ad anelli sottili e mettetele in padella coperta d’acqua; aggiungete la foglia d’alloro e il sale poi cuocetele per un’ora circa, fino ad ottenere un composto morbido.

Versate il vino, regolate il sale e condite con il pepe; cuocete ancora per 10 minuti. Passate il composto al mixer per ottenere una crema omogenea.

La crema di cipolle rosse è pronta per insaporire le pietanze che preferite: io l’ho utilizzata per arricchire i Cellentani con i  broccoli.

Cellentani con broccoli alla salsa di cipolla rossa

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Crema di cipolle rosse di Tropea
“Cipollatropea” di Bristakya di Wikipedia in italiano – Trasferito da it.wikipedia su Commons.. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons –
salsa noci

Salsa ligure di noci

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La Liguria è conosciiuta per le sue bellezze naturali, i panorami ed i fiori, ma è giusto ricordare anche le specialità gastronomiche di questa regione: il tradizionale Pesto, il brodo di  pesce, la Fugassa (classica focaccia genovese), la Farinata di ceci, la Torta pasqualina con i suoi tanti strati di bontà e la Torta con le mandorle alla Mazzini.
Un’altra delizia ligure è la salsa di noci (in ligure sarsa de noxe o tocco de noxe, ajà sull’Appennino piacentino e nel Tortonese) che è un condimento a base di noci pestate a freddo nel mortaio con olio di oliva, aglio, sale e pane ammollato nel latte. La principale difficoltà in questo tipo di preparazione è da individuarsi nella pulitura dei gherigli, i quali devono essere prima scottati in acqua bollente e poi spellati manualmente uno ad uno. Esistono delle varianti come l’aggiunta di maggiorana, o di finocchietto selvatico, oppure un pizzico di menta, prezzemolo, formaggio grana. Si accompagna come condimento a tanti tipi di pastasciutta (in particolare ai pansoti), ma anche alle trofie di castagne e ai corzetti. Prima di servire alla pasta condita con la salsa, viene aggiunto del formaggio grana grattugiato.
La salsa di noci è assieme al pesto, uno dei condimenti principali della cucina ligure ed è usata prevalentemente a Genova, in provincia e nell’intero Genovesato.

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La ricetta

Ingredienti

500 gr. di noci, un piccolo spicchio d’aglio, olio di oliva evo ligure, mollica di pane, prescinsêua (latte cagliato ligure), sale.

 Preparazione

Scottate in acqua bollente i gherigli delle noci, in modo da poterli pelare con facilità. Metteteli un po’ alla volta in un mortaio, unite la mollica di pane, che avrete precedentemente bagnata nell’acqua e strizzata (assorbirà l’olio delle noci che darebbe un sapore amarognolo alla salsa). quindi aglio e sale. Pestate gli ingredienti sino ad ottenere una crema ben amalgamata. Setacciate poi la salsa, facendola cadere in una scodella, unitevi il latte cagliato (prescinsêua), e tre cucchiai di olio evo. Mescolate ancora.

Con questa salsa potete condire pesce, carne o pasta (in questo caso aggiungete abbondante parmigiano grattugiato:

sgombro salsa-di-nocifunghi Parasol_mit_Pilzsauce

800px-Pansotti_alle_noci_02scaloppine con noci

 

 

 

 

 

 

Salsa Chimichurri

Salsa Chimichurri

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Il chimichurri (o chimmichurri) è originario dell’Argentina e dell’ Uruguay ed è una salsa utilizzata per condire carni alla griglia in numerosi paesi sudamericani, come la Picanha argentina (è il nome del codone di manzo che nei paesi latini è chiamata Tapa de cuadril).
Un aneddoto circa l’origine del nome fa riferimento ad un certo “Jimmy McCurry”, un irlandese a cui viene attribuita la ricetta originale. Sempre secondo tale versione, si trattava di un soldato al seguito delle truppe del generale Jasson Ospina nel XIX secolo, essendo simpatizzante della causa dell’indipendenza argentina. La salsa divenne popolare e la ricetta fu tramandata ma, essendo il nome “Jimmy McCurry” ostico da pronunciare per gli argentini, col tempo venne deformato appunto in chimichurri, anche se altre versioni affermano che fu così modificato proprio in onore di Mc Curry.
Vi sono altri aneddoti che coinvolgono invece tale Jimmy Curry, un importatore di carni inglese, altri uno scozzese di nome James C. Hurray, che si dice lavorasse coi gaucho gauchos, e ancora una famiglia di origini inglesi che, in Patagonia, fu udita da alcuni argentini chiedere di passarmi il curry (in inglese, give me the curry).
Tutte queste versioni hanno, come punto in comune, una radice inglese del termine ed una successiva storpiatura da parte dei nativi argentini.
La ricetta contiene evidenti influenze delle cucine spagnola ed italiana, che costituiscono, d’altro canto, uno specchio fedele della società argentina attuale. Mentre gli ingredienti essenziali del chimichurri sono comuni sia alla Spagna che all’Italia, l’aspetto complessivo ed il sapore ricordano di più la persillade francese.
Wikipedia
Due versioni della Salsa Chimichurri

Prima ricetta

Ingredienti
Un mazzetto di prezzemolo, 120 gr. di olio extravergine di oliva, 3 cucchiai di aceto di mele, 60 gr. di cipollotto fresco, 3 p 4 spicchi d’aglio, un cucchiaino di pepe nero in polvere, 40 gr. di origano, un cucchiaino di paprika dolce o piccante, mezzo cucchiaino di sale.
Preparazione
Tritare a coltello, molto sottile la cipolla e l’aglio, mescolate tutti gli ingredienti e versateli in un barattolo di vetro. Chiudete il coperchio e agitate vigorosamente più volte. Mettete il vaso in frigo e lasciate passare almeno cinque giorni prima di aprirlo. Questa salsa serve soprattutto a dar sapore alla carne, e ne bastano poche gocce.

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Seconda ricetta

Ingredienti
1/2 bicchiere d’olio evo, 1 bicchiere di acqua tiepida, 1 bicchiere di aceto o 1/2 di aceto e 1/2 di vino rosso, 1 peperone rosso piccolo tagliato fine, 1 pomodoro medio tagliato in quadratini, 1 scalogno tagliato fine, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, 2 spicchi d’aglio tritato, 1 cucchiaino da té di paprika dolce o piccante, 1 cucchiaino da café di peperoncino rosso secco e macinato, 2 foglie di alloro sminuzzate, 1 cucchiaino di origano, sale.
Preparazione
Tutti gli ingredienti devono essere tagliati a mano affinché possano mantenere il gusto originale. Far macerare il composto per dodici ore prima di usare la salsa che nel frattempo deve essere rigirata di tanto in tanto. Questa salsa cruda non puó essere conservata a lungo, perché alcuni ingredienti, acquistano un sapore forte.

Leggi anche
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Salsa Chimichurri Foto
Di SimpleFoodie – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3431681
Di Dominic Lockyer – Chimichurri Sauce Recipe, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=35375344
Di Dominic Lockyer – Chimichurri Sauce Recipe, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=35375337
Di Dominic Lockyer – Chimichurri Sauce Recipe, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=35375338
Di Dominic Lockyer – Chimichurri Sauce Recipe, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=35375336
Di Dominic Lockyer – Chimichurri Sauce Recipe, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=35375331

 

 

Tzatziki, salsa greca ai cetrioli e yogurt

Tzatziki, salsa greca ai cetrioli e yogurt

Acropoli di Atene da Royal Olympic Hotel

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Lo tzatziki (in greco τζατζίκι, in bulgaro снежанка e in armeno cacık) è un tipo di antipasto greco, bulgaro e armeno usato anche come salsa o contorno. In Grecia, lo Tzatziki, si mangia da secoli con la Pita o pane arabo

 Ingredienti e dosi

400 gr. di yogurt greco, 2 cetrioli medi, 4 spicchi d’aglio, 4 cucchiai d’olio, 2 cucchiai di aceto bianco, 3 rametti di aneto, sale.

Preparazione

Pulite, pelate e grattugiate i cetrioli utilizzando una grattugia a buchi grandi o una mandolina raccogliendoli in un panno. Strizzate bene per asciugarli dal liquido di vegetazione, quindi salateli.

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Tritate l’aglio finissimo e unitelo ai cetrioli, unite anche l’aceto e lo yogurt ed amalgamate bene gli ingredienti con la frusta. Aggiungete l’olio extravergine d’oliva e regolate di sale. Prima di riporre nel frigorifero versate poco olio sopra con un po’ di prezzemolo.

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  • A piacere potrete spolverizzare la salsa con paprika e decorare con olive nere cotte al forno.
  • Se lo volete più piccante aggiungete altro aglio oppure mandorle o nocciole pelate e tritate fini.

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Lo tzatziki (in greco τζατζίκι, in bulgaro снежанка e in albanese Tarator) è un tipo di antipasto greco, bulgaro e albanese usato anche come salsa o contorno e diffuso nei Balcani meridional
La base comune a tutte le principali tradizioni viene preparata con yogurt, generalmente di pecora o di capra, cetrioli, in forma di purea o finemente spezzettati, aglio, sale e olio d’oliva. Altri ingredienti vengono aggiunti nelle ricette tipiche o secondo il proprio gusto; generalmente è arricchito con varie erbe, tra cui l’aneto e la menta. A volte si aggiunge, inoltre, un cucchiaio di aceto e/o una quantità variabile di cipolla o altre spezie aromatiche. […]
Fonte: Wikipedia

salsa Tzatziki

Tzatziki, salsa greca ai cetrioli e yogurt
Salsa Béchamel alla maniera di Escoffier

Salsa Béchamel alla maniera di Escoffier

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Questa salsa, assieme alle roux, è la protagoniste, in particolare, della cucina francese e, più avanti, ho trascritto le ricette dell’esimio chef francese A. Escoffier (1846–1935), autore di vari libri tra i quali Il grande libro della cucina francese, un manuale di ben 2.500 ricette di piatti ricercati e raffinati.
Come in altre raccolte antiche, però, non sono precisate le dosi, indicati i tempi di cottura, descritti in dettaglio i procedimenti, questo perchè erano destinate da cuochi ad altri cuochi.

Perciò ho pensato di trovare nel web una bella ricetta dettaglliata:

come fare la besciamella classica,

 Ingredienti e dosi

400 ml di latte, 50 g di burro, 50 g di farina 00, 1 pizzico di noce moscata, 1 pizzico di pepe, 1 pizzico di sale.

 Preparazione

Tagliate a tocchetti il burro e lasciatelo ammorbidire a temperatura ambiente, quindi ponetelo sul fuoco in un pentolino, aggiungete la farina e mescolate.
Aggiungete a filo il latte e continuate a mescolare fino a quando il composto non inizia a bollire, dopodiché condite con un pizzico di sale e proseguite la cottura a fuoco basso per altri 20 minuti.
Terminata la cottura, il composto si sarà addensato. Aggiungete un pizzico di noce moscata e di pepe e mescolate per un’ultima volta. La vostra besciamella classica sarà quindi pronte per essere impiegata nella preparazione che avrete scelto.

  Accorgimenti

Prima di aggiungere la farina nel pentolino, assicuratevi che il burro si sia sciolto completamente. Se unite questi due ingredienti insieme nel pentolino si rischia la formazione dei grumi, in quanto la farina cuocendosi più velocemente non riesce ad amalgamarsi bene al burro. Inoltre suggeriamo di aggiungerla passandola al setaccio.

   Idee e varianti

La besciamella classica è una preparazione di base ideale da impiegare nella realizzazione delle lasagne al forno. Il sapore di questa deliziosa crema renderà la vostra portata davvero irresistibile.

La SALSA BÈCHAMEL
La besciamella è una salsa di base, che viene usata come elemento di partenza per composizioni più elaborate. È una delle salse basilari della cucina francese e italiana, ma è diffusa anche nel mondo anglosassone dove è nota come Salsa bianca.
La preparazione odierna consiste nel versare un roux bianco, un impasto fatto con burro e farina cotti, nel latte caldo (se si tratta di un roux freddo) o freddo (se il roux è caldo), con un pizzico di sale e un pizzico di noce moscata e portare ad ebollizione in modo tale che la salsa addensi e veli il cucchiaio. La densità finale della salsa dipenderà dalla proporzione tra burro e farina presenti nel roux, e da quanto a lungo verrà cotta la salsa stessa. Si può anche sciogliere qualche tuorlo d’uovo in un 1-2 litri di latte, a seconda della quantità da ottenere, per preparare la besciamella. Un tempo veniva chiamata balsamella. Per preparare piccoli quantitativi si utilizza il latte freddo da incorporare gradatamente alla roux calda, sino al raggiungimento dell’ebollizione. Per dosi maggiori è consigliato riscaldare il latte a parte con il sale (g 10 per litro) e la noce moscata.
Alle origini si otteneva la besciamella con una lenta cottura di latte, brodo di carne e spezie, mescolate, con un’aggiunta di crema. Inizialmente la besciamella, nata in Toscana, era nota come salsa colla e fu importata in Francia da Caterina de’ Medici. Il nome attuale fece la sua comparsa nel ricettario Le cuisinier français, (“Il cuoco francese”, pubblicato nel 1651), di François Pierre (de) La Varenne (1615 – 1678) cuoco di Nicolas Chalon du Blé, marchese d’Uxelles, il testo fondativo della cucina francese. Il nome aveva lo scopo di onorare il cortigiano Louis de Béchameil, marchese di Nointel (1603-1703), che viene a volte indicato come l’inventore della ricetta.
In Italia la besciamella è particolarmente presente nella cucina emiliana. Alcuni popolari piatti basati su questo ingrediente sono: le lasagne, i cannelloni, le crepes, le diverse varietà di pasta al forno, la pasta ai 4 formaggi e il timballo. Si usa aggiungere la besciamella anche ad alcune verdure, come il cavolo e broccoli, da passare al forno.
«Ingredienti per 1 litro di salsa.
Preparate un roux biondo come indicato, diluirlo con un litro di latte bollente, fare bollire mescolando con la frusta; spostare la casseruola sull’angolo del fornello, aggiungere 8 gr. di sale, un pizzico di pepe macinato grossolanamente, un’idea di noce moscata, mezza cipolla picchettata con un chiodo di garofano e un piccolo mazzetto guarnito composto da rametti di prezzemolo, mezza foglia di alloro e un po’ di timo. Far bollire a fuoco lento per 25-30 minuti, avendo cura di sollevare un lato del fondo della casseruola. Passare la salsa alla stamigna, riporla in una terrina, tamponare la superficie con un pezzetto di burro.»
Escoffier: Il grande libro della cucina francese

 

“Thickening” by Oskila – Own work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Commons
 Salsa Béchamel alla maniera di Escoffier
Radici piccole in stufato

#1 – il Corriere delle Signore, feb. 1901: Radici piccole in stufato, salsa

foto: www.clever-storage.it/.

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16 febbraio 1901
Economia domestica

  • Radici piccole in stufato ordinario. Preparate delle piccole radici, carote, navoni¹, erbe fini, e date alle medesime quella forma che più vi piace, fatele friggere un poco nel burro, ritiratele e fatele rosolare bagnandole con brodo e sugo, fatele cuocere, sgrassate la salsa e legatela con un poco di botirro ed un po’ di zuccaro. cavolo navone
  • Salsa eccellente per mostarda Una bottiglia vino malaga, 2 litri siroppo a 30°.Aggiungere senape nostrale 250 gr. e agitare il miscuglio.

¹Navóne s. m. [der. del lat. napus, che aveva lo stesso sign.]. – Erba delle crocifere (Brassica napus, cv. napobrassica), con radice carnosa e allungata, di aspetto simile alle rape, di color bianco, rosso o giallo, coltivata per foraggio e anche per l’alimentazione dell’uomo.

L’ arte di farsi belle

  • I capelli – E’ un errore diffusissimo quello di credere che sia giusto tagliare interamente, almeno una volta o due, i capelli alle ragazzine, durante la loro fanciullezza; un simile sacrificio non produsse mai vantaggio alcuno. Così pure è un pregiudizio antiquato quello che induce i parrucchieri a tagliare le punte dei capelli, credendo di produrre con ciò un vantaggio alla capigliatura.
    Per conservar bene i vostri capelli lavateli spesso con buone ricette indicatevi, fate che prendano aria scuotendoli ogni mattino ed ogni sera tenendoli alcun po’ sciolti, esponendoli al sole, non portando troppo il cappello o adottandone di leggerissimi.