risotto mele cotognr

Risotto con mela cotogna

Ingredienti per 4 persone
  • 250 gr. di mele cotogne pulite,
  • 60 gr. di scalogni,
  • 300 gr, di riso per risotti,
  • 2,5 circa di sidro di mele,
  • circa 1 litro di brodo di verdure caldo,
  • 1 cucchiaio di burro,
  • 3 rametti di timo,
  • 129 gr. di gorgonzola piccante,
  • 2 cucchiai di mandorle a scaglie,
  • sale e pepe.
Preparazione

Passate le cotogne sotto l’ acqua corrente. Tagliatele in quattro parti, togliete il torsolo e ricavate dadini di circa un cm.

Sburlòn, liquore di mele cotognepolpettine spinaciriso risotto champagne spumante

 

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Tritate lo scalogno e fatelo soffriggere nel burro assieme a metà delle cotogne. Aggiungete il riso e fatelo tostare per un minuto.

Sfumate con un po’ di sidro. Aggiungete il brodo di verdura caldo e il timo, condite con sale e pepe. Cuocete il riso al dente, mescolando. per circa 18 minuti.

Intanto che il riso cuoce, tostate le mandorle, in una padella antiaderente, fin quando saranno dorate. Toglietele dalla padella e nella stessa scaldate il burro. Aggiungete i cubetti di mela cotogna rimasti e rosolateli. Sfumate con il sidro e condite con il pepe.

Tagliate il gorgonzola a pezzetti ed incorporatelo al riso. Regolate il sale e il pepe.

Distribuite sul risotto i dadini di cotogna rosolati e le mandorle tostate.

Servite subito.

Migusto-Migros
undefinedUna brocca di sidro di mele
Riso mela cotogna.jpg [[File:Riso mela cotogna.jpg|Riso_mela_cotogna]]  Di Eva K. on Commons / Eva K. on German Wikipedia – Eva K. on Commons / Eva K. on German Wikipedia, CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2514716
Dove come mettere il Tovagliolo

Galateo: Dove e come mettere il Tovagliolo

Il tovagliolo inizialmente si chiamava “truccabocca” ed inizia ad essere utilizzato a tavola nel Rinascimento. Questo accessorio nasce come mezzo di purificazione delle dita sporche di cibo e per pulirsi la bocca prima di bere dal bicchiere comune. I galatei dell’epoca raccomandano di non usare il tovagliolo per pulirsi il viso, i denti o per soffiarsi il naso. Quando le posate sono in comune tra i commensali, viene anche utilizzato per pulirle prima di porgerle agli altri commensali. Il tovagliolo viene portato sulla spalla o sul braccio sinistro perchè si usa mettere nei piatti comuni la mano destra.

 Dove lo si mette

Nell’apparecchiare la tavola, il tovagliolo va messo:

  • sopra il piatto se si tratta di un pranzo di etichetta;
  • alla destra del piatto se si tratta di un pranzo normale; quando in un pranzo d’etichetta (cioè col tovagliolo “sopra” il piatto), l’antipasto o il primo piatto viene servito prima che i commensali si siedano e spieghino il tovagliolo, questo va tolto dal piatto e posto
  • alla sinistra, accanto alla forchetta.
Come si piega 

Il modo più classico è piegarlo in modo di formare un quadrato o un rettangolo. Esistono, però, anche fantasiose piegature

Come si tiene

Non si spiega il tovagliolo finchè la padrona di casa non abbia spiegato il proprio. Non lo si spiega completamente, ma in modo da formarne un lungo rettangolo che si appoggia sulle ginocchia. Vietato assolutamente legarlo al collo o infilarlo per un lembo nel gilé, nella scollatura o magari in un occhiello della giacca, come capita di veder fare a certi signori che si credono molto raffinati.

Come si usa
  • E’ assolutamente vietato usare il tovagliolo per pulire piatti e bicchieri, magari controllando l’operazione controluce, come se non si fosse ancora ben persuasi della loro pulizia.
  • Ci si pulisce sempre la bocca col tovagliolo prima di bere.
  • Si usa il tovagliolo con semplicità e decisione, non con affettata e ridicola delicatezza, senza fregarlo sulle labbra come se fosse uno strofinaccio dei pavimenti, ma senza farlo aleggiare come un’ape sui fiori.
  • Le signore che usano il rossetto sono pregate di fare attenzione: secondo alcuni dovrebbero pulirsi preventivamente la bocca con l’apposito fazzolettino rosso, ma anche senza giungere a queste meticolosità è bene che cerchino di non sporcare il tovagliolo e comunque non usino, per un pranzo in casa altrui, un rossetto che lasci macchie indelebili.
 Come va lasciato

Alla fine del pranzo il tovagliolo non deve essere piegato, né arrotolato, né steso come un dubbio lenzuolo, ma va lasciato appoggiato con garbo alla sinistra del piatto: infatti si presuppone che dopo l’uso debba essere lavato. In famiglia, però, ognuno faccia il piacere di piegare il proprio tovagliolo e metterlo nell’apposita busta o portatovagliolo, anzichè buttarlo là in malo modo, secondo un’abitudine troppo diffusa.

 Enciclopedia della Donna 1965
Dove e come mettere il tovagliolo

tovagliolo

Come si mangiano i cibi, Prima parte Galateo 1 of 6    1  2   3 … 6 

Dove come mettere il Tovagliolo
Servire il Vino ad ogni vino il suo bicchiere Abbinamento cibo-vino

ABBINAMENTO CIBO-VINO

da sn: Bardolino 1977, Contessa Rosa 1985, Amarone 1993, Montalcino 1978
Come abbinare i vini ai cibi
  • Ci sono alcuni vini detti: “da meditazione” o “da conversazione” e si bevono soli. Generalmente, il vino viene consumato mangiando. E’ importante l’accostamento al cibo perchè entrambi, vino e cibo, devono uscirne valorizzati.
  • Abbinamento per tradizione: ad un piatto regionale viene abbinato un vino della stessa zona.
  • Abbinamento per stagione: a secondo della stagione si preparano piatti più o meno grassi o leggeri, quindi l’abbinamento sarà con vini adeguati.
  • Abbinamento per contrapposizione o concordanza dei sapori: ad un piatto grasso verrà abbinato un vino rosso fresco che “ripulisca” la bocca e ne alleggerisca la pesantezza. Ad un piatto elaborato verrà accostato un vino robusto invecchiato. Ad un piatto leggero un vino fresco e giovane. Ad un cibo dolce, per concordanza, un vino dolce.
Come si beve? Il galateo dell’alcoolCome si beve Il galateo dell'alcool Outlier

  • I vini comuni si tavasano nelle bottiglie e nelle caraffe da tavola, quelli pregiati si lasciano nelle bottiglie originali.
  • La bottiglia si porta in tavola già sturata, con un tovagliolino bianco avvolto intorno al collo.
  • Non si prende la bottiglia per il collo, ma per il corpo, cercando di non far cadere gocce di vino sulla tovaglia.
[segue]

Guida per un abbinamento ottimale dei vari tipi di vino ad ogni tipo di cibo.

.Stuzzichini
  • Spumante secco

Pizze, canapés

  • Bianco secco: Frascati secco molto giovane, Zagarolo, Bianco di Assisi, Bianco delle colline Lucchesi, Cirò, spumante secco, Est Est Est, Albana, Riesling. Rosso: Bonarda dell’Oltrepò pavese, Torgiano Rosso del Vesuvio, Lambrusco, Gragnano, Chianti, Sangiovese Rosato, Rosato del Salento, Etna rosato

Crepés

  • Vino Rosso di medio corpo, vino Spumane, vino Dolce, vino Liquoroso Vin Santo, Sherry Oloroso (E), Moscatel de Setùbal (P),Pantelleria bianco, Passito di Pantelleria, Grecale, Marsala, Malvasia
ANTIPASTI
  • Antipasti di mare: Bianco secco, asciutto e leggero: Soave, Vermentino, Tocai
  • Antipasti con insalata di pesce e molluschi: Bianco secco più alcolico e profumato: Vernaccia, Etna, Corvo bianco, Cinqueterre, Ischia
  • Antipasti magri a base di carne e legumi: Rosato secco o abboccato: Chiaretto, Rosato del Salento
  • Cocktail di gamberi o di scampi: Bianco, aromatico: Pinot grigio, Vernaccia, Pouilly-Fuissè (Bourgogne-F)
PRIMI
  • Minestra: Bianco secco:Tocai, Prosecco, Chiaretto, Casteller Rosato leggero: Episcopio Ravello,Rosé d’ Anjou (Val de Loire-F)
  • Minestrone: Rosso giovane: Chianti di 1 anno, BardolinoClassico Superiore, Rubino di Cantavenna, San Colombano rosso, Sangiovese di 1 anno, Gamay di Savorgnano, Parrina rosso Superiore, Ribeiiro (Galizia-E)
  • Risotto con i funghi: Rosso leggero e brioso. v. Funghi
  • Risotto con salsiccia o milanese: Rosso di medio corpo o più robusti: Barbera, Chianti, Montevecchia rosso, Lambrusco, Merlot, Barbera, Valpolicella.
  • Pastasciutta con carne: Rosato: Castel del Monte, Matino, san Severo, Cirò, Casteller. Rosso giovane e vivace: Sangiovese, Pusterla rosso, Rosso dei Campi Flegrei, Velletri.
  • Pastasciutta con pesce: Trebbiano di Romagna, Riesling, Verdicchio, Traminer, Est Est Est, Ischia bianco, Orvieto secco, Pouilly-Fuisseé (Saône et loire F), Rosato superiore di Tunisia.
  • Pastasciutta con pomodoro: Bianco secco fresco: Torgiano Superiore, Vernaccia, Chiaretto
  • Pastasciutta con verdure: Bianco secco morbido: Orvieto Classico, Frascati Superiore
  • Tortellini e Lasagne: Rosso corposo anche frizzante: Torgiano rosso, Chianti, Sangiovese, Rosso del Conero, Lambrusco

FUNGHI

  • Amanita cesarea o ovulo bianco: (Sauvignon Blanc del Friuli),
  • Finferli o Galletto o Garitula o Cantarellus Cibarius, è un tipico fungo da zuppa con burro fuso (Pinot nero), Porcini o Boleti crudi (Cabernet Blanc), Porcini cotti (Chardonnay)
  • Per il il risotto con i porcini: Champagne o spumante secco, Franciacorta
  • Per la pasta all’uovo con i porcini: Barbaresco, meglio se il vino ha “smaltito” i suoi tannini perchè i funghi non gradiscono l’amara nota tanninica che amplificano ricordando un sapore quasi rancido.
  • Chiodini crudi: (Sauvignon blanc), Chiodini trifolati (un vino che non copra il sapore)

Tartufi

  • Gerwurztraminer dell’Alto Adige o del Trentino, Chambave Muscat, Muscat d’Alsace (F).
  • Per le uova col tartufo: un bianco più delicato.
  • Per un risotto o per la pasta all’uovo col tartufo: bianchi con acidità più marcate.
  • Per la fonduta: un rosso di montagna, con una discreta componente tannica e un soffio di aromaticità, come un Vallée d’Aoste Arnad-Montjovet o un Chambave Rouge.

VERDURE

  • Asparagi al burro o piselli al prosciutto o tortini (patate, spinaci): Bianchi secchi profumati: Bianco di Custoza Superiore, Graves Supérieur bianco (Bordeaux.-F), Leanyka (Ungheria), Vernaccia, Trebbiano
  • Verdure ripiene o fritte: Bianco: Cortese, Bianco dei Colli Maceratesi, Frascati, Trebbiano. Rosato: Galatina, Ciclopi, Rosatello di Pontassieve, Rosato del Salento, Bellet rosato (Côtes de Provence- F). Rosso leggero: Sangiovese, Barbera d’Asti, Grignolino di 1 anno, Beaujolais primeur (F)

UOVA

  • Bianco secco e giovane di 1 anno a 10°C: Orvieto, Vermentino, Trebbiano, Cortese di Gavi, Soave classico, Bourgogne aligoté (F)
  • Uova fritte, frittate, omelette: Rosati: Etna rosato, Cirò, Rosato del Salento. Bianchi corposi: Orvieto, Pinot grigio, Cerveteri, Palette bianco (Côtes de Provence- F). Rosso: Manduria, Gamay rouge (F), Falerno, Rosso Piceno

PESCE

  • Pesce lessato o bollito: Bianco secco leggero: Soave, Vermentino, Verdicchio, Pinot
  • Pesce arrosto o alla griglia, fritture: Bianco secco di maggior corpo: Corvo, San Severo, Riesling, Verdicchio, Orvieto secco, Pouilly-Fuisseé (Saône et loire F): Rosato: Del Salento, Etna rosato, Rosatello di Pontassieve, Rosato superiore di Tunisia
  • Zuppa di pesce: Bianco abboccato corposo: Trebbiano, Est Est Est, Ischia bianco, Soave classico superiore, pouilly fumé (F). Rosato: Del Salento, Etna rosato, Rosatello di Pontassieve, Rosato superiore di Tunisia
  • Frutti di mare: Bianco non troppo secco: Trebbiano, Est Est Est, Ischia bianco, Soave classico superiore, Pouilly fumé (F)
  • Salmone: Bianco di medio corpo: Mamertino di Milazzo Bianco Riserva Doc, Carso Traminer Doc, Albana di Romagna Amabile Docg.

CARNI

  • Arrosto di carne bianca: Rosso di medio corpo: Nebbiolo, Chianti classico, Franciacorta rosso,
  • Arrosto di carne rossa: Rosso corposo: Chianti, Barolo, Barbaresco, Cabernet, Brunello di Montalcino
  • Carne lessa e umidi: Rosso non invecchiato: Barbera, Dolcetto, Sangiovese
  • Pollo e fritti: Rosso leggero: Valpolicella, Sangiovese
  • Selvaggina: Rosso corposo: Barbera, Barolo, Merlot, Gutturnio, Moulin-à-vent (Beaujolais F), Chateauneuf-du-Pape, Rhone-France (secondo la classifica 2007 stilata da Wine Spectator il miglior vino al mondo)
  • Maiale, cotechino, zampone: Rosso secco di medio corpo o frizzante: Lambrusco, Sangiovese, Gattinara, Cabernet, Chianti
  • Stracotto di carne rossa: Rosso invecchiato: Barolo, Chianti, Barbera, Brunello di Montalcino, Barbaresco, Cabernet
FORMAGGI
  • Formaggi a pasta fresca: Bianco in genere, ma anche rosso: Provola e Scamorza (Cirò) – Fontina (Barolo) – Robiola (Barbaresco, Nebbiolo) – Caciotta (Chianti) – Ricotta (Pinot) – Stracchino e Crescenza (Soave)
  • Formaggi a pasta dura: Rosso corposo e invecchiato: Pecorino romano (Frascati), Provolone (Gragnano), Taleggio (Barbaresco, Nebbiolo)
  • Formaggi piccanti: Rosso corposo o vino liquoroso: Gorgonzola (Barbera)

DOLCI

  • Crostate di frutta: Spumante, vini dolci e aromatici: Moscato, Lacrima Christi, Malvasia, Saumur Mousseux (Loira F)
  • Torte: Vini dolci, passiti o liquorosi: Moscato, Est Est Est, Greco, Malvasia, Vin Santo, Vernaccia
  • Panettone: Spumante, vino bianco aromatico: Moscato, Lacrima Christi, Malvasia, Saumur Mousseux (Loira F)
  • Creme: Bianco o liquoroso: Orvieto abboccato, Albana dolce, Recioto, Malvasia
  • Frutta fresca: Bianco aromatico fruttato: Falerno amabile, Albana amabile, Moscato, Blanquette de Limoux spumante (F)
  • Frutta secca: Passito, liquoroso, rosso aromatico abboccato: Stravecchio di Sicilia, Moscato, Malvasia, Moscato passito
  • Gelato e agrumi: nessun Vino.

L’assoluta preponderanza del dolce data dallo zucchero e dai grassi presenti nei dolci non lascia spazio a dubbi: vanno abbinati vini dolci; un abbinamento per contrasto richiederebbe vini talmente alcolici che è meglio lasciare stare. Passiamo ora in rassegna i vari tipi di dolci:

  • con quelli al cucchiaio come semifreddi, mousse e bavaresi servono vini mediamente dolci ma alcolici, come Malvasia, Moscato o vini passiti.
  • Per i dolci a pasta lievitata come panettone, colomba, pandoro e simili vanno bene spumanti metodo classico tendenzialmente dolci come l’Asti.
  • Con le torte a base di frutta è bene accostare dei bianchi amabili e delicati, mentre per i dolci con confettura gli abbinamenti sono difficili: direi di bere della malvasia, magari vinificata in rosso se la confettura è di frutti rossi (amarene, fragole,…).
  • Alle torte cremose, come la charlotte e la millefoglie, si abbinano vini mediamente dolci ma di buon tenore alcolico come il Recioto e il Muscat.
  • I dolci al cioccolato sono i più difficili da abbinare al vino: ci si deve rivolgere a vini molto alcolici, soprattutto quelli addizionati di acquavite, come il Marsala, il Porto e lo Sherry. Eventualmente si possono bere con questi dolci dei distillati ben invecchiati come alcuni Rum, Brandy, Cognac, Armagnac o anche il Grand Marnier.
  • Con i gelati e i sorbetti, che si gustano freddi, è meglio non accostare vino, perché le basse temperature tendono a distruggere i sapori.

Temperature di servizio (Orientativamente)

  • Vini bianchi medi: vanno bevuti a 10 – 12° C.
  • Vini bianchi d’annata: a 10 – 12° C.
  • Vini bianchi liquorosi o dolci: a temperatura ambiente.
  • Vini rosati: a 14 – 16° C.
  • Vini rossi: a 20 – 22° C.
  • Spumanti: 6 – 8° C.
  • Spumanti brut: a 4 – 5° C.

Quando stappare la bottiglia

  • Vini rosati e bianchi: al momento della consumazione.
  • Vini rossi: in genere da 1 a 2 ore prima del consumo.
  • Vini frizzanti e spumanti: al momento della consumazione senza il “botto”.

Decanter: dove versare vini invecchiati almeno 1 ora prima della consumazione. Ciò permette al vino di ossigenarsi esaltando tutto il suo sapore e profumo.

Regola base per il servizio dei vini

  • I vini bianchi devono precedere i rossi. I vini giovani devono precedere i vecchi.
  • I vini leggeri devono precedere i corposi.
  • Il vino non deve essere di recente acquisto e le bottiglie devono essere conservate in posizione orizzontale per farlo riposare dalle vibrazioni del trasporto.
  • I vini bianchi si servono freddi ma non con il ghiaccio nel bicchiere.
  • Il vino non va mai messo in frigo, ma nel secchiello del ghiaccio.
  • I vini rossi si servono a temperatura ambiente.
  • Le bottiglie non si agitano.
  • Il primo bicchiere non si serve mai.
  • Alcuni grandi vini si servono in caraffa.
  • Non spolverare le bottiglie provenienti dalla cantina, ma appoggiarle su di un piattino.
  • Non si riempiono i bicchieri fino all’orlo.
  • Lo champagne è l’unico vino che può essere servito dall’inizio alla fine del pasto, purchè sia brut o secco.
  • La buona riuscita di un pranzo dipende al 50% dai vini.
  • Se una pietanza va “bagnata” o “legata” con vino, usare lo stesso tipo di vino che verrà servito in tavola.

Altri suggerimenti qui

Sella di capriolo alla crema

Sella di capriolo alla crema guarnita con mele e marroni saltati nel burro

Nella foto la sella alla crema è servita con salsa Smetana e salsa di mirtilli.

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Il grande libro della cucina francese di Auguste Escoffier     LIBRI Escoffier-Ma_cuisine Il grande libro della cucina francese 1934
Come si taglia il capriolo

«Il capriolo si taglia in questo modo: in primo luogo il carré, la sella, i cosciotti che costituiscono i pezzi di prima scelta dell’animale. I tagli di seconda scelta come il collo, le spalle, il petto e la parte alta del carré, tagliati a pezzi di 60 grammi, si preparano come il manzo alla borgognona o si fanno in stufato alla provenzale. I carrè sono tagliati a costolette, le noccioline sono prese dalla sella, i cosciotti sono generalmente serviti arrosto o in casseruola.
La sella di capriolo accuratamente parata, poi lardata, o steccata, si potrà marinare per qualche ora, semplicemente bagnata con qualche cucchiaio di olio di oliva e altrettanto cognac e vino bianco, una cipolla battuta e qualche rametto di prezzemolo. La sella si fa arrosto o in casseruola. Tutti i contorni menzionati per le noccioline sono applicabili alla sella. Le pere di piccolo taglio, cotte nel vino rosso con un po’ di zucchero, cannella e buccia di limone, accompagnano benissimo una sella di capriolo in casseruola.»

Menu de Noël 1899 Savoy-Hôtel à Londres (Selle de chevreuil)

Cartolina di Natale del 1890

Cartolina di Natale del 1890

Selle de chevreuil à la crème, garni de pommes et marrons sautés au beurre

Ingredienti

  • 1 sella di capriolo (potrà essere per 8 o 10 persone secondo il peso),
  • 150 gr. di lardo,
  • olio d’oliva,
  • 500 gr. di cipolle,
  • 1 dl di aceto di vino,
  • 1/4 di lt di panna fresca,
  • sale,
  • pepe appena macinato.

Per guarnire

  • 4 grosse mele acide,
  • 500 gr. di marroni lessati¹,
  • 150 gr. di burro.

Preparazione

  1. Frollatura e marinatura della selvaggina prima della cottura
  2. Marinare la selvaggina da pelo prima della cottura
Frollatura e marinatura della selvaggina

Frollatura e marinatura della selvaggina

Come marinare la selvaggina da pelo

Come marinare la selvaggina da pelo

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Tagliate il lardo a lamelle sottili, praticate nella carne dei tagli (nel senso delle fibre) nei quali introdurrete le lamelle di lardo.
Accendete il forno a 240° e pesate la carne per calcolare il tempo di cottura. Oliate bene la sella, posatela nella casseruola da forno e fatela cuocere 15 minuti per ogni mezzo chilo di peso.
Sbucciate e affettate sottilmente le cipolle e quando la sella è circa a metà cottura, aggiungete nella casseruola (tutt’intorno) le cipolle e salate leggermente. A fine cottura, togliete la carne dalla casseruola e disponetela sul piatto di portata, che terrete in caldo.

Portate la casseruola di cottura sul fornello, aggiungete l’aceto e grattate con cura il fondo con un cucchiaio di legno in modo da sciogliere il succo della carne. Lasciate ridurre della metà, quindi passate al colino in una casseruola dal fondo spesso. Pressate bene anche le cipolle in modo da estrarne il succo. In questo fondo di cottura filtrato versate la panna fresca, salate, pepate e lasciate bollire fino ad ottenere una salsa abbastanza densa.

Tagliate la carne a tranci e servite passando la salsa a parte.

Sbucciate le mele, tagliatele in quarti, eliminate il torsolo e fatele saltare in 40 gr. di burro. A parte fate saltare nel burro restante i marroni lessati e ben sgocciolati. Disponete le mele ed i marroni alternati intorno alla sella di capriolo.

Accompagnate con purè di castagne e varie salse: salsa al rafano, salsa al rafano e ribes, gelatina di ribes, salsa Smentana e salsa di mirtilli. .

Servite.

  • ¹Per fare delle buone castagne lesse scegliete sempre le castagne della stesse misura cosi’si cuociono bene tutte insieme. Prendete una pentola grande e mettete le castagne dentro. Coprite bene con acqua fredda. Fate bollire le castagne per 40 minuti oppure 60′ se sono grandi. Lasciate le castagne nell’acqua di cotture. Prendete uno alla volta e sbucciate, togliendo la buccia e la pelle. In questo modo, le castagne possono essere utilizzate per fare diverse ricette oppure mangiate così al naturale. pausacaffeblog.it
Salsa al rafano

Salsa al rafano

1 trota salsa ribes

Salsa di ribes

 

 

 

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  • La salsa al rafano
    è la più apprezzata per accompagnare la sella, quando il contorno prevede una marmellata di mele o banane cotte nel burro. La salsa al rafano si compone di ribes fusa arricchita con rafano grattugiato nella misura di 3 cucchiai di ribes e 1 cucchiaio di rafano.
  • Salsa al rafano e ribes
    Si compone di ribes fusa arricchita con rafano grattugiato nella misura di 3 cucchiai di ribes e 1 cucchiaio di rafano.
  • La gelatina di ribes al naturale è sempre di rigore come accompagnamento di qualunque ricetta a base di capriolo.[…]
  • Salsa di Ribes rosso
  • Salsa chasseur
    Adatto per tournedos, nocciole d’agnello, filetti mignon, filetti di pollo, ecc.
  • Salsa Smetana
Salsa Chasseur, la salsa del cacciatore

Salsa Chasseur, la salsa del cacciatore

Blinis con Salsa Smetana Menu de Noël 1899 Savoy-Hôtel à Londres - Escoffier

Blinis con Salsa Smentana

 

 

 

 

Vino

Chateauneuf-du-Pape, Rhone-France (secondo la classifica 2007 stilata da Wine Spectator il miglior vino al mondo), Moulin-à-vent (Beaujolais F),  Rosso di Montalcino (Toscana).

La cucina francese

LIBRI Escoffier-Ma_cuisine Il grande libro della cucina francese 19341 of 4 – 1   2   3    4   

Cignale (o lepre, cervo, lingua di manzo o baccalà) in dolce-forte dell’ Artusi

Come preparare la selvaggina da piuma (o da penna)

Per fare ogni bello arrosto, Maestro Martino da Como 1450-60

 

Sella di capriolo alla crema guarnita con mele e marroni saltati nel burro
antipasto Grissini_prosciutto sandaniele

Per l’aperitivo ecco i grissini avvolti con prosciutto crudo

Ingredienti
  • Grissini,
  • prosciutto crudo in fette sottili,
  • formaggio spalmabile (Philadelfia, stracchino, squacquerone, mascarpone ecc.)

Grissini al sesamo

prosciutto grissini

squaquerone formaggio

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Preparazione
  1. Preparate i grissini
  2. Spalmate il formaggio su due terzi di ogni grissino. Avvolgete una fetta di prosciutto su ogni grissino dove avete spalmato il formaggio. Una volta che tutti i grissini sono avvolti nel prosciutto, metterli in frigo e lasciare riposare almeno un quarto d’ora.

grissini prosciutto

Variante

Grissini avvolti nel bacon (o pancetta croccante) e passati in forno.

File:Grissini avvolti nel bacon.jpg

Croccanti e buoni i grissini al sesamo

10 Antipasti con il prosciutto crudo e cotto

Grissini sandaniele.jpg [[File:Grissini sandaniele.jpg|Grissini_sandaniele]] San Daniele Schinken 2.JPG [[File:San Daniele Schinken 2.JPG|San_Daniele_Schinken_2]] Prosciutto di Parma – affettato2.jpg [[File:Prosciutto di Parma – affettato2.jpg|Prosciutto_di_Parma_-_affettato2]]Bacon wrapped breadsticks.jpg
bigoli spaghetti sardelle

Bigoli con le sardelle

Da “Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985.

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Bigoli (spaghetti) con le sardelle
Macerare, pulire e tritare le sardelle e cuocerle in olio con conserva di pomodoro, prezzemolo tritato e un pizzico di pepe fino a formare un sugo. Cuoce i bigoli al dente in acqua bollente e condirli ben bene col sugo suddetto.

Bigoli in un locale del sestiere di Dorsoduro, a Venezia, dove vengono serviti come cibo di strada.

La ricetta da SapereSapori

Ingredienti per 4 persone 
  • 400 gr, di Bigoli (o spaghetti),
  • 200 gr. di sardelle,
  • olio extravergine d’oliva (evo),
  • uno spicchio d’aglio,
  • sale qb.

bigoli spaghetti sardelle (2)sardelle sardine Di Daniel Ventura - Fotografia autoprodotta, CC BY-SA 4.0, httpscommons.wikimedia.orgwindex.phpcurid=3997094

 

 

 

 

Preparazione  ;

Bigoli fatti in casa:

  • Impastare 600 g di farina di grano saraceno (o di farina .integrale) con due uova intere, 50 g di burro ammorbidito, 200 ml di latte e un pizzico di sale; lavorare l’impasto finché non sia ben liscio e omogeneo e farlo riposare per almeno mezzora; passare l’impasto al torchio e disporre i bigoli, ben allargati, su un vassoio ricoperto con una salvietta infarinata, sulla quale dovranno asciugarsi per 24 ore.

Pulire i pesci dal sale,  lavarli accuratamente e asciugarli; mettere sul fuoco la pentola con abbondante acqua salata e, non appena bolle, buttarvi la pasta; mentre la pasta cuoce, mettere sul fuoco un tegame con l’olio e lo spicchio d’aglio leggermente schiacciato e far rosolare a fiamma dolcissima; togliere l’aglio, porre nel tegame le sardelle, spappolandole con la forchetta e portarle a cottura senza mai far friggere l’olio; scolare i bigoli al dente e condirli con il sugo.

Note:

Oggi i bigoli si possono acquistare già pronti nelle zone che ne vantano la tradizione.
Chi avesse a disposizione un torchio a piastra con fori larghi e volesse cimentarsi a farli in casa, può utilizzare le seguenti dosi, avendo l’avvertenza di prepararli il giorno precedente alla consumazione.

Varianti:

La pasta può anche essere di farina bianca.
Alcune formulazioni utilizzano quattro uova ed escludono altri liquidi leganti. Alle sardelle si possono sostituire acciughe, sia fresche che dissalate.
In quest’ultimo caso, invece dell’aglio, si usa un soffritto di cipolla.

 SapereSapori
Bigoli in un locale del sestiere di Dorsoduro, a Venezia, dove vengono serviti come cibo di strada.

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Galateo: Diploma, 18 anni, Laurea

Anche i regali hanno il loro galateo – Donna Letizia

.Omaggio a Donna Letiziadonna_letizia libri

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Anche i regali hanno il loro galateo

Come comportarsi quando si riceve personalmente un dono
Se vi si consegna un dono, è cortese aprire subito il pacchetto e ringraziare il donatore con entusiasmo, anche se l’oggetto vi è indifferente o non è di vostro gusto. Quando un invitato si presenta con dei fiori e ve li rimette personalmente, in mancanza di personale, pregatelo di scusarvi un momento e andate svelta a metterli nell’acqua. Sarebbe peccato, e anche scortese, abbandonarli su una seggiola. Se si tratta di una scatola di dolci, offritene ai presenti. Se vi viene consegnato un regalo in presenza di altre persone, ringraziate subito, ma in separata sede.

Ciò che si usa e ciò che è bene fare
Una donna non offre fiori ad un uomo (n.d.r. siamo nel 1967!). Né un uomo a un amico. Alle persone bisognose non si fanno regali utili, ma neppure troppo prosaicamente necessari. Al personale non si danno indumenti usati nelle ricorrenze importanti. Nell’anniversario di matrimonio è consuetudine gentile che i coniugi si scambino regali. Ai degenti in clinica si usa regalare dei fiori, possibilmente senza profumo. Regali graditi, libri e riviste, scelti a seconda del gusto della persona cui sono destinati. Quando si desidera sdebitarsi con un sacerdote, gli si può rimettere un’offerta in una busta chiusa, dicendogli: “Voglia accettare questa modesta offerta per le sue opere”. Gli si può donare un oggetto d’arte, un libro ben rilegato. Se gli si vuole fare un dono per la chiesa, lo si può pregare di provvedere lui stesso all’acquisto facendoci recapitare la fattura.

Ringraziamenti
Si tratti di adulti o di bambini, i ringraziamenti si fanno generalmente per iscritto. Si fanno per telefono se si tratta di amici molto intimi. Quando il dono è consegnato personalmente, bisogna ringraziare prima di slegare il nastro. Per un dono collettivo si ringrazia individualmente ogni donatore. Incontrando per caso una persona che ci ha fatto un regalo e che abbiamo già ringraziato per iscritto, le si rinnovano a viva voce i ringraziamenti.

Tra amici
Raramente una donna fa un regalo a un uomo, a meno che si tratti di un parente prossimo, di un medico, di un sacerdote, di un avvocato. Un giovanotto,, uno scapolo, ricevuto sovente in casa di amici, porterà fiori e dolci. Le persone che accettano inviti senza poterli restituire, si sdebitano con dei fiori, dolci, un soprammobile, dei giocattoli per i bambini. Alla persona di servizio di una casa in cui si è frequentemente invitati, si darà ogni tanto un’adeguata mancia.

Le dediche
Si dedicano libri e fotografie. Dove si mette la dedica:

  • Foto: solo gli autori e gli artisti appongono direttamente la firma sulle foto. Le nostre dediche, destinate agli intimi, si mettono sul retro della fotografia.
  • Libri: la dedica va scritta su una delle pagine bianche, all’interno del libro. Va scritta pulitamente, senza cancellature, una formula d’amicizia o d’augurio, la firma, la data e basta. Non si fanno dediche sui libri antichi, sulle edizioni numerate, sui messali o libri di chiesa, in genere, soprattutto se si offrono ad un religioso.

Restituzione
A prescindere da ogni amichevole considerazione, la più elementare cortesia vuole che entro un periodo di tempo ragionevole, si restituisca quanto ci è stato prestato, senza aspettare che il proprietario ce lo chieda. Se un oggetto prestato è andato perso, o si è rotto, bisogna preoccuparsi di sostituirlo con uno identico; se invece è insostituibile, si cerca di rimediare con un altro oggetto di valore maggiore. Se l’oggetto è stato danneggiato, bisogna farlo riparare a nostre spese. Chi chiede, deve stare attento alla reazione della persona cui si rivolge: riluttanza ed esitazione devono essere subito interpretate come rifiuti, che occorre incassare sportivamente, senza ritenersene offesi.

Chi concede un prestito in denaro, non deve poi abusare della condizione d’inferiorità del debitore, esigendo ogni sorta di piccoli servigi che originerebbero astio e rancore. E chi riceve, non deve alterare il suo comportamento col creditore: se non può restituire la somma ricevuta alla scadenza stabilita, anzichè eludere l’argomento, o sfuggire addirittura l’amico generoso, gli spieghi lealmente le sue ragioni, si scusi, continui a dimostrarsi grato. Salverà la faccia e l’amicizia. I libri vanno restituiti dopo essere stati letti. Tardarne la restituzione, pone nell’imbarazzo il proprietario che si vede costretto a sollecitarla. Chi desidera ritornare in possesso di un oggetto prestato, dopo un periodo di inutile attesa, può sollecitare la restituzione con un cortese biglietto o a voce.

Anche i regali hanno il loro galateo

Quando fare i regali
I regali si fanno nelle ricorrenze tradizionali, Natale e Pasqua, compleanni, onomastici. I doni vanno generalmente ricambiati, quindi può essere indelicato offrire oggetti di valore tale da mettere in imbarazzo chi non può ricambiare alla pari. I regali fatti in occasione di nozze, battesimi, fidanzamenti, comunioni, per ospitalità ricevuta, per qualche servizio o favore reso, non comportano reciprocità.

Cosa offrire
Se è vero che i regali debbono corrispondere alla personalità del destinatario, tuttavia può essere imprudente regalare un’anticaglia ad un amatore d’arte, o una pipa tirolese a un collezionista di pipe. L’uno e l’altro gradiranno di più un dono che esuli dai loro “hobbies” i quali richiedono esperienza e gusto sicuro. Si possono offrire in dono cesti di frutta, dolci, libri, cose utili, cose inutili, denaro.

  • Denaro Un dono in denaro (meglio se per assegno) si fa solo a un parente più giovane o a un dipendente. Va accompagnato da qualche parola gentile.
  • Dolci Devono provenire da una delle migliori pasticcerie, esigono una confezione accurata e lussuosa. Si offrono di preferenza ai parenti e agli amici intimi, o per sdebitarsi di qualche cortesia, per es. alla segretaria di un amico professionista, alla telefonista o alla commessa di una ditta con cui si hanno rapporti di affari. Non si offrono ai superiori, ai diabetici, alle signore in continua lotta con la linea.
  • Doni collettivi Talvolta, specialmente in occasione di matrimoni, i doni si fanno in comune: qualche amico o i membri di una stessa famiglia si “quotizzano”, il che consente loro di offrire un dono di maggior valore. Può anche trattarsi di una sottoscrizione tra impiegati di una ditta, operai di una fabbrica, alunni di un istituto o colleghi degli sposi.
  • Doni inutili Sempre graditi i doni inutili, purchè rientrino nella categoria degli oggetti superflui e di lusso che non abbiamo il coraggio di acquistare personalmente. Inoltre non impegnano, non costringono chi li riceve a servirsene, e possono eventualmente esser rifilati a qualcun altro.
  • Doni utili Sono da riservare ai parenti più stretti e prima di decidersi nella scelta bisognerà esser sicuri di non sbagliare. Un dono “utile” non azzeccato è mortificante per ambo le parti.
  • Fiori Soccorrono chi non ha molta fantasia nella scelta dei regali, e sono sempre graditi. In occasione di nozze, battesimi, cresime, prime comunioni si inviano bianchi. Alla festa di fidanzamento; fiori vivaci e allegri

Come confezionare regali con foulard

 

 

 

Regali e golosità fai da te
Come si mangiano i cibi, Prima parte Galateo 1 of 6    1  2   3 … 6 

Un foulard per confezionare i regali: Furoshiki

Un cesto di golosità fatte in casa è un dono molto apprezzato!

.Anche i regali hanno il loro galateo
Passato di zucca Petronilla

Il “passato” di zucca alla maniera di Petronilla

 
Autunno
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«Stamattina, in piazza, mentre, per poter scegliere le più economiche e promettenti, stavo ispezionando con i miei propri occhi le varie merci stesse sui banchi, mi sono vista capitar innanzi la mia vecchia amica Damia che da tanto tempo non incontravo e che, come suole, tosto mi ha così pregata: -Suggeriscimi, ti prego, per quel vegetariano di mio marito, una pietanzina a base di verdura e che sia lesta a fabbricare, che non richieda una grossa spesa, e che presenti una certa novità. Ed io, sempre lieta di accontentare tutti, e specialmente le vecchie amiche…
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“Compera, – le ho detto – sei etti (non siete sei in famiglia?) di questa bella zucca! Guardala; non vedi com’è intensamente gialla? Toccala; non senti quant’è soda? Sarà dunque, questa, una dolce e farinosa, cioè una zucca ottima per farne un certo passato economico e squisito! Appena sarai rincasata, togli la buccia verde, e taglia la zucca a pezzi grossi; mettili a bollire con acqua; e quando la forchetta ti dirà, con i suoi denti, che sono molli e quindi cotti, versali su di uno staccio e lasciali bene sgocciolare. “Mentre la zucca perderà quasi tutta la sua acqua, prepara una salsa besciamella. Come? Non sai? Ma se tante volte te l’ho insegnata! Poni a fuoco, e mescola in piccola casseruola, un cucchiaio di burro ed uno di farina bianca fino a che saranno amalgamati; aggiungi, a poco a poco, mezzo litro di latte; e continua a mescolare fino a che la salsa, bollendo sarà addensata.
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“Fatta la besciamella, staccia, servendoti di un bicchiere, la zucca; raccoglila in una casseruola; mettila a fuoco, dopo averle aggiunto un cucchiaio non colmo di burro, una presa di sale, ed una presina in pepe. “Mescola e rimescola fino a che vedrai che la zucca, bollendo, si sarà fatta asciutta. “Togli allora dal fuoco la casseruola; aggiungi subito tre torli (e mescola); poi la besciamella (e mescola e rimescola ancora). “Imburra, infarina, riempi con il passato giallo uno stampo da bodino; metti questo in una pentola, nella quale sia tanta acqua da raggiungere quasi l’orlo dello stesso stampo; poni la pentola a fuoco; copri con coperchio lo stampo affinché non vi goccioli dentro vapore d’acqua; e dopo tre quarti d’ora circa, quando cioè uno stecco, infissovi, uscirà asciutto dal passato, questo sarà cotto e pronto a venir capovolto sopra il piatto”.
***
Ho infine però aggiunto: – “Ricordala, Damia, questa mia pietanza autunnale; se ne volessi fare sfoggio, anche in qualche pranzo, copri allora il passato con minuta di pollo, animelle, fegatini, filoni, cotte nel burro e… il piatto diventerà allora veramente superlativo!”.»
Ricette di Petronilla Ed.Olivini 1938

Petronilla, chi era?Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali

Ricette con la Zucca nell’ antica Roma

Cucurbitas more Alexandrino, Zucca all’egiziana con frutta secca – Apicius, De Re Coquinaria.

La ZUCCA!

“Cremas de calabaza-2” di Cremas_de_calabaza.jpg: Boca Doradaderivative work: Itzuvit (talk) – Cremas_de_calabaza.jpg. Con licenza CC BY-SA 2.0 tramite Wikimedia Commons Passato di zucca Petronilla
Carré di maiale affumicato crauti

Carré di maiale affumicato con i crauti

Carré di maiale affumicato con crauti e Thüringer Klöβe, polpette di patate della Turingia

Il carré di maiale affumicato è tipico della cucina tradizionale tedesca, austriaca e anche del Trentino Alto Adige. Questo secondo piatto viene servito con patate, knödel di patate e crauti.

Il carré di maiale viene affumicato con legni particolari (ontano adatto a tutti i tipi di carne e di pesce e il noce per pesci e pollame) e si può acquistare già pronto e già tagliato. Con un po’ di impegno e l’attrezzatura giusta, si può affumicare anche in casa.

Mr. Brian Gautreau, di Colorado Springs USA, lo ha fatto e dice:
“Ho affumicato questo arrosto nel nuovo affumicatore per circa 2 ore e mezza  L’ho aperto prima di iniziare a cucinare e ho messo dentro qualche cipolla verde insieme ad un po’ di aglio e olio d’oliva. L’ho legato con lo spago da macellaio e poi l’ho condito con un pizzico di sale, pepe nero e pepe di Cayenna”.

Carré di maiale affumicato con cavolo stufatoSmoked_Pork_Loin_Roast_Carré di maiale affumicato con cavolo stufato Smoked_Pork_Loin_Roast_

 

 

 

 

 

Quella che segue è la Ricetta di Genuss Land Südtirol.it, dove è prevista la cottura nel tradizionale Römertopf, tegame di coccio con coperchio, da usare in forno.

Ingredienti per 4-6 persone
  • 4 fette di carré di maiale affumicato senza osso,
  • 100 gr. di fette di cipolla,
  • 500 gr. di crauti,
  • paprica dolce,
  • un pizzico di zucchero,
  • 1 cipolla,
  •  ¼ di vino bianco,
  • sale.
Preparazione

Ammollare il Römertopf (tegame di coccio con coperchio, da usare in forno) per 15 minuti in acqua. Poi distribuirvi all’interno la cipolla tagliata a fettine e i crauti, aggiungere gli aromi. Posarvi sopra la carne, aggiungere la cipolla lardellata, versarvi il vino bianco e chiudere il Römertopf. Cuocere inforno per circa 50 minuti a 250°.

Vino

Vino rosso Casteler (Trentino), Syrah toscano, vini rossi del Veneto, Gewürztraminer – Vini Alto Adige Südtirol

crauti

Thüringer Klöβe, polpette di patate della Turingia

Come preparare in casa i Crauti, Sauerkraut, in modo naturale e con un po’ di pazienza

Crauti con pancetta e semi di finocchio

Sauerkraut, Knödel, Stück Kassler.JPG [[File:Sauerkraut, Knödel, Stück Kassler.JPG|Sauerkraut,_Knödel,_Stück_Kassler]]
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Smoked Pork Loin Roast (3153426991).jpg [[File:Smoked Pork Loin Roast (3153426991).jpg|Smoked_Pork_Loin_Roast_(3153426991)]]
polenta gialla di storo

Polenta di Storo (Tn) per accompagnare Il carrè di maiale affumicato e crauti per una cena tipica trentina

La farina di mais di Storo (l’oro di Storo) è un prodotto tipico del Trentino, ottenuto dalla macinazione del granoturco “Marano” coltivato rispettando i cicli della natura, senza forzature agronomiche, e poi macinato nel mulino di Storo Tn. Le polente storiche di queste e zone sono 5

  1. Polenta con farina gialla classica.
  2. Polenta carbonera, polenta conciasi prepara una polenta di farina gialla di Storo con aggiunta di pasta di salame (fatto rosolare nel burro fuso con un bicchiere di vino rosso), burro, e 2 o 3 tipi di formaggio stagionato o fresco e Grana del Trentino. Verso fine cottura della polenta si aggiunge il salame rosolato e il formaggio tagliato a cubetti. Attendere che il formaggio sia parzialmente sciolto prima di servire.
  3. Polenta macafana: si prepara cuocendo la polenta insieme alle cicorie. Dieci minuti prima della fine, si aggiunge formaggio di malga a cubetti. Al momento di servire aggiungere cipolla rosolata in abbondante burro.
  4. Polenta delle streghe, polenta delle strie: si prepara aggiungendo, alla farina gialla, farina di grano saraceno, castagne cotte al forno, erbette lessate, formaggio di malga e….una pozione segreta che scoprirete al Festival della polenta di Storo.
  5. Polenta di patate: si prepara aggiungendo alla farina gialla, patate lessate e schiacciate e servire con un soffritto di burro e cipolla. 
Polenta con farina gialla classica, funghi e soppressa

Polenta di farina gialla classica con funghi e soppressa

La ricetta
Ingredienti per 6 persone
  • 1 kg. di farina gialla di Storo,
  • 4 litri d’acqua,
  • sale grosso.
Preparazione

Mettere a riscaldare in un paiolo 4 litri d’acqua sufficienti per un chilo di farina. Aggiungere due cucchiai di sale grosso. Quando l’acqua bolle, versare la farina a pioggia, avendo cura di mescolare velocemente, onde evitare i grumi nell’impasto. Portare a bollore e cucinare per un tempo di circa 30-40 minuti.

A cottura ultimata, un unico energico colpo di mestolo e quindi servire la polenta fumante su di un tagliere di legno.

Brescia Today

panino trentino salsa bolzanina 1Spätzle di grano saraceno con finferli

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Cena tipica Trentina per l’Epifania
Menù

Linzer_Torte_

Carré di maiale affumicato crauti

 

 

 

 

Polenta conscia, la ricetta in dialetto milanese

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Polenta Concia, polenta Carbonera di Storo (Tn)

Polenta carbonera e verze, piatto tipico di Storo
La farina di mais di Storo (l’oro di Storo)è un prodotto tipico del Trentino, ottenuto dalla macinazione del granoturco “Marano” coltivato rispettando i cicli della natura, senza forzature agronomiche, e poi macinato nel mulino di Storo Tn. Le polente storiche di queste e zone sono 5
  • Polenta con farina gialla classica.
  • Polenta carbonera, polenta concia: si prepara una polenta di farina gialla di Storo con aggiunta di pasta di salame (fatto rosolare nel burro fuso con un bicchiere di vino rosso), burro, e 2 o 3 tipi di formaggio stagionato o fresco e Grana del Trentino. Verso fine cottura della polenta si aggiunge il salame rosolato e il formaggio tagliato a cubetti. Attendere che il formaggio sia parzialmente sciolto prima di servire.
  • Polenta macafana: si prepara cuocendo la polenta insieme alle cicorie. Dieci minuti prima della fine, si aggiunge formaggio di malga a cubetti. Al momento di servire aggiungere cipolla rosolata in abbondante burro.
  • Polenta delle streghe, polenta delle strie: si prepara aggiungendo, alla farina gialla, farina di grano saraceno, castagne cotte al forno, erbette lessate, formaggio di malga e….una pozione segreta che scoprirete al Festival della polenta di Storo.
  • Polenta di patate: si prepara aggiungendo alla farina gialla, patate lessate e schiacciate e servire con un soffritto di burro e cipolla.  
https://www.bresciatoday.it/social/polenta-storo-ricetta.html
800px-Polenta_carbonera_Storo_8
 
Ingredienti per 8-10 persone
  • 2 kg. di farina gialla di Storo,
  • 400 gr. di burro,
  • 200 gr. di Grana trentino,
  • 500 gr, di formaggio Spressa stagionato,
  • 1 kg. di salamella,
  • 2 bicchieri di vino rosso,
  • cipolla,
  • sale grosso,
  • pepe nero,
  • 8 litri d’acqua.
Preparazione

Mettere a riscaldare, in un paiolo, l’acqua sufficiente per i due chili di farina. Aggiungere due cucchiai di sale grosso. Quando l’acqua bolle, versare la farina a pioggia, avendo cura di mescolare velocemente, onde evitare i grumi dell’impasto. Portare a bollore e cucinare per un tempo di circa 30-40 minuti.

A parte preparare un soffritto

Verso fine cottura della polenta si aggiunge salame rosolato (nel burro con vino rosso) e il formaggio tagliato a cubetti. Attendere che il formaggio sia parzialmente sciolto prima di servire.

A cottura ultimata, un unico energico colpo di mestolo e quindi servire la polenta fumante su di un tagliere di legno.

Ricetta dihttps://www.bresciatoday.it/social/polenta-storo-ricetta.html
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Polenta carbonera Storo 3.jpg [[File:Polenta carbonera Storo 3.jpg|Polenta_carbonera_Storo_3]]
Polenta carbonera Storo 4.jpg [[File:Polenta carbonera Storo 4.jpg|Polenta_carbonera_Storo_4]]
Polenta carbonera Storo 5.jpg [[File:Polenta carbonera Storo 5.jpg|Polenta_carbonera_Storo_5]]
Segnaposto con tappi di sughero

Facili e carini i segnaposto con i tappi di sughero

Questi segnaposto sono semplici da realizzare e vanno bene per ogni occasione: le immagini e il colore dei nastri daranno il senso della festa (p.e. oro, rosso, verde, argento per le feste natalizie. Rosa, bianco, lilla e tutti i colori pastello per le feste pasquali. I colori più allegri per le feste dei bambini, E così via.

Alla fine del pranzo potranno restare all’ospite come ricordo della vostra festa.

 Occorrente per 1 segnaposto

1 tappo di sughero, immagini a tema (perfetti sono i biglietti augurali per la consistenza della carta), nastrini colorati, coltellino affilato, matita, forbici.

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 Preparazione

Ritagliate l’immagine che più vi piace e scriveteci su il nome del commensale.

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Se necessario, lavate e asciugate i tappi.
Con la matita tracciate una linea che tagli a metà il tappo nel senso che preferite.

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Con il coltellino incidete una sottile scanalatura (circa mezzo cm.) seguendo la linea tracciata con la matita, facendo attenzione a non tagliarvi. Inserite l’ immagine nella fessura incisa nel sughero.

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Legate il nastrino attorno al sughero, fate un bel fiocchetto e posizionate a tavola il segnaposto  così ottenuto.

  • Se decidete di incidere il tappo nel senso della lunghezza è necessario livellare la parte opposta al taglio perchè il sughero non rotoli.

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Come si mangiano i cibi, Prima parte Galateo 1 of 6    1  2   3 … 6 
Segnaposto con tappi di sughero
ravioli noci tortelli pansotti

Pasta verde ripiena al formaggio di fossa con gherigli di noci per la Festa dei Becchi di Sant’Arcangelo di Romagna

11 Novembre, Fiera di San Martino, detta anche “Fiera dei becchi”
tortelli,formaggio di fossa,romagna,santarcangelo,becchi,festa,san martino,novembre,pastaOgni anno la città di Sant’Arcangelo (Rn) festeggia con una tradizionale sagra il suo patrono, San Martino. La città si accende e si anima grazie agli stand di artigiani e di golosità enogastronomiche del posto per dare vita a una serie di serate a Novembre. Durante la sagra, si terrà l’appuntamento nazionale dei cantastorie oltre al Palio della Piadina, che vede la sua nascita proprio in Romagna. Potrete acquistare prodotti tipici direttamente dai produttori, vedere artigiani all’opera, acquistare prodotti di qualsiasi tipo e partecipare a concerti e intrattenimento in strada. Anche i più piccoli potranno divertirsi grazie alle attrazioni e al luna park allestito per l’occasione. La Fiera di San Marino si terrà dal 9 all’11 Novembre 2012 presso la città di Sant’Arcangelo di Romagna, in provincia di Rimini: sarà possibile soggiornare presso gli hotel di Rimini per partecipare a questo tradizionale appuntamento..

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ravioli noci tortelli pansotti (2)
Pasta verde ripiena al formaggio di fossa con gherigli di noci
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La ricetta
Ingredienti per 4 persone

Per la pasta ripiena (ravioli, tortelli, cappelletti, pansotti):

  • 400 gr. di farina,
  • 4 uova,
  • 400 gr. di spinaci o bietole,
  • sale.

Per il ripieno:

Per il condimento:

  • 50 g di burro,
  • 150 g di formaggio di fossa (o Castelmagno),
  • 3 cucchiai di latte o panna.
  • Una manciata di gherigli di noce (facoltativo).
Formaggio di fossa

Formaggio di fossa

Preparazione

Preparare il ripieno:
In una terrina mescolare il formaggio grattugiato ed il formaggio di fossa, il sale e il pepe.

Preparare la pasta ripiena che preferite (ravioli, tortelli, cappelletti, pansotti ecc.)

  • Questa è la ricetta dei cappelletti verdi
    Pulite, lavate e lessate, in acqua salata, gli spinaci (o le bietole) e strizzateli molto bene. Passateli due volte al passaverdure. Versate sulla spianatoia la farina a fontana, rompete al centro le uova ed unite gli spinaci e salate. Impastate a lungo per ottenere un impasto di colore verde, liscio ed elastico. Con il mattarello tirate una sfoglia sottile. Ritagliate la sfoglia in quadrati di 5 centimetri, circa, di lato. Distribuite su ogni quadrato un po’ di ripieno. Inumidite, con le dita bagnate d’acqua, i bordi di ogni quadrato, ripiegatelo sul ripieno per ottenere un triangolo e premere bene perchè i lati si saldino. Unite i due lembi estremi del triangolo dando la forma di un “cappelletto”.

Preparare il condimento:
Mettete il formaggio di fossa in una larga padella con del burro, il latte o la panna e fatelo fondere su fiamma bassissima mescolando con un cucchiaio di legno. Se volete potete aggiungere una manciata di gherigli di noce.

Fate bollire la pasta ripiena nell’acqua salata in ebollizione, scolate delicatamente con un mestolo forato appena saliranno in superficie. Disponetela nella padella contenente il formaggio fuso e fatela saltare. Servite immediatamente in piatti caldi.

Leggi anche

Pasta ripiena al formaggio di fossa x Festa dei Becchi

Sotto l’Arco di Papa Clemente pendono un bel paio di corna di toro, la tradizione vuole che chi passa lì sotto e fa dondolare le corna al suo passaggio, entra a far parte della rinomata schiera dei “becchi”.

La spója lorda (pasta lorda) o mnëstra imbutida (minestra ripiena)

Foto Patiba Pasta ripiena al formaggio di fossa x Festa dei Becchi
Pansotti alle noci 02.JPG [[File:Pansotti alle noci 02.JPG|Pansotti_alle_noci_02]]Pansotti alle noci 01.JPG [[File:Pansotti alle noci 01.JPG|Pansotti_alle_noci_01]]
mandorle  pinoli fave cognac

Fave dolci, Fave dei morti, Favette: ricette di una famiglia nobiliare ravennate di inizio ‘900

Fave dolci di Ravenna o a Cervia
100 grammi di zucchero, 200 grammi di pinoli tritati molto fini, 25 grammi di farina, 25 grammi di crusca, un uovo e una spruzzata di acquavite.
 
Fave dolci di Forlì
100 grammi di zucchero, 200 grammi di mandorle dolci tritate. 100 grammi di farina, un uovo. 30 grammi di burro, una spruzzata di Alkermes.

Fave dolci di montagna
100 grammi di zucchero, 100 grammi di mandorle tritate. 100 grammi di farina, 100 grammi di farina di castagne, un uovo, una spruzzata di Acquavite.
 
Fave dolci di Lugo
100 grammi di zucchero, 100 grammi di mandorle dolci tritate, 200 grammi di farina gialla, un uovo, una spruzzata di vecchio Cognac.

Fave dolci di Massalombarda
100 grammi di zucchero, 200 grammi di mandorle dolci tritate, 100 grammi di farina, un uovo, una spruzzata di caffè molto nero.

  • da “Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini.

Per colorare i biscottini di rosa aggiungere Alkermes all’impasto, di marrone aggiungere cacao.

Fave dolci, Fave dei morti, Favette

I dolci dei morti

sono dei preparati, quasi sempre biscotti, realizzati in occasione della Commemorazione dei Defunti.
È tradizione in Europa e soprattutto in Italia allestire dolci particolari nei giorni a ridosso del 2 novembre, che spesso ricordano nel nome questa ricorrenza o nella forma e consistenza quella di un osso. Altro riferimento ricorrente è alle dita delle mani, mentre il dolce a forma di cavallo è probabilmente legato alla leggenda di Proserpina. Ancora oggi in alcuni paesi d’Italia, la notte tra l’1 ed il 2 novembre, si pongono questi dolci su tavole i imbandite, sicuri che verranno frequentate dai propri defunti.
I dolci dei morti contengono ingredienti semplici come farina, uova, zucchero ed aromatizzanti; spesso sono presenti mandorle finemente triturate o talvolta anche cioccolato, marmellata e frutta candita. Tali dolci sono presenti, con poche varianti, come preparazioni casalinghe, artigianali o di pasticceria quasi ovunque nella penisola italiana ed i nomi attribuiti sono similari da Nord a Sud, tralasciando le forme dialettali.

Biscotti

  • “Fave da morto”, “fave dei morti” o “fave dolci”: pasticcini alla mandorla, di forma ovoidale e schiacciata, cosparsi di zucchero a velo; hanno l’aspetto di un amaretto, ma presentano una consistenza maggiore (Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche ed Umbria). Differenti, seppur sempre a base di mandorla, sono le “Favette dei Morti”, presenti un po’ in tutto il Nord-est, ma soprattutto in Veneto, a Trieste e in Friuli, sono di tre colori (panna, marroni e rosa) e variano dal croccante al morbido (Favette Triestine).
  • Ossa di morto, talvolta “ossa da mordere” italianizzando il piemontese “Òssa ëd mòrt”: biscotti di consistenza dura, con mandorle ed albume d’uovo (Piemonte e Lombardia).
  • “Ossa di morto”: biscotti dalla forma oblunga (Veneto), talvolta ricoperti da cioccolato (Sicilia).
  • In Sicilia, secondo la versione originaria, le “Ossa di morto” sono di consistenza molto secca e di colore bianco e marrone. Con zucchero, farina, albume e acqua di chiodi di garofano, vengono chiamate anche “Paste di Garofano”. Molto spesso confuse con le ” Mostacciole”, le quali, invece, sono fatte con un impasto di miele e spezie, come il chiodo di garofano.
  • Le “Ossa di morto” sono presenti anche nel Senese, con origine a Montepulciano. Di consistenza friabile e di forma rotonda, sono impastati con le mandorle tritate.

Derivati del pane

  • “I cavalli”: pane di grandi dimensioni, a forma di cavallo (Trentino-Alto Adige).
  • “La mani”: pane a forma circolare con due mani che si uniscono (Sicilia).
  • “Pane dei morti”: piccoli panini dolci, a base di biscotti sbriciolati, ripieni di frutta candita e confezionati su ostie (Lombardia).
  • Piada dei morti, Piê di murt (Romagna), torta lievitata arricchita con uvetta, pinoli, mandorle, noci
Piê di murt

Piê di murt

Derivati del marzapane

  • “Dita di apostolo”: dolce a forma di mano, a base di pasta all’uovo e riempito di mousse di ricotta e panna, tipico della pasticceria siciliana.
  • Frutta di Martorana, riproduzioni di frutta con farina di mandorle e zucchero.

Varianti del torrone
“Torrone dei morti”: presenti nella tradizione culinaria napoletana, sono torroni morbidi dalle dimensioni di 50-70 cm, venduti a pezzi. A differenza del torrone classico, non sono a base di miele, ma di cacao, e sono preparati in vari gusti, con nocciole o frutta secca e candita, ma anche al caffè, o altri gusti ancora.

Altro
  • Pupi di zucchero (o, in siciliano: pupaccena, pupi ri zuccaro): presenti nella tradizione siciliana, si tratta di statuette di zucchero colorato, riproducenti paladini o generiche figure maschili e femminili (i morti, gli antenati della famiglia).
  • “La colva”, dolce pugliese che si prepara il 2 novembre a Foggia, Barletta e Bitonto, fatto con grano cotto, uva sultanina, noci e mandorle tritate, fichi secchi a pezzetti, scaglie di cioccolato fondente, chicchi di melagrana, zucchero e vincotto.
  • “Le fanfullicche”, dolce leccese proprio del 2 novembre. Si tratta di bastoncini di zucchero aromatizzati normalmente dalla forma attorcigliata.

fave dei morti

 Fave dolci, Fave dei morti, Favette
Menù per Halloween .1

Menù per Halloween .1

Antipasti
Fantasmini di purèe
Occhi di rospo
Ragnetti
Dita mozzate

Piatti unici
I calderoni delle streghe
Yummy mummy

Dolci
La torta di Krystyna
Zucche, gatti e pipistrelli

Il tutto annaffiato da ottimo
Sangue d’ annata di Strega e di Vampiro
Sangue shakerato
Sangue freddo
Pozione magica della strega

BOOO.... siamooo i FANTASMINI di purèe
 

Occhi di rospo (per un occhio)
Mezzo uovo sodo, mezza oliva nera, striscioline di peperone rosso.
Rassodare le uova e tagliarle a metà. Appoggiarvi sopra le striscioline di peperone.
Infine posizionare al centro la mezza oliva.

Ragnetti (per 1 ragnetto)Ragnetti
2 crackers rotondi (tipo Ritz), 4 pretzel sticks, formaggio spalmabile, 2 capperi.
Spalmare il formaggio su di un cracker. Appoggiarvi gli sticks, tenendo presente che dovranno uscire da ambo i lati perchè sono le zampette del ragno. Spalmare altro formaggio e sovrapporre un altro cracker. Passare i capperi nel formaggio ed applicarli sul cracker superiore, così da diventare gli occhi del ragnetto. Presentarli su foglie di lattuga.

Dita di strega mozzate e bendate (per 1 dito)
1 wurstel medio, 1 striscia di pasta sfoglia, un po’ di salsa ketchup.
Con la striscia di pasta avvolgere il wurstel, coprendolo solo da una parte.
Infornare per circa 15 Dita di strega mozzate e bendate minuti o fino a quando la pasta sarà dorata. Una volta sfornato stendere, sulla estremità scoperta del würsterl un po’ di salsa, così da formare “l’unghia”

Accompagnare gli antipasti con Sangue fresco: Bitter rosso o Martini rosso oppure
Bloody Mary Cocktail
Succo di pomodoro, sale, salsa Worchestershire, peperoncino piccante, succo di limone, Vodka, un rametto di sedano con le foglie a testa e, volendo, del pepe.
Preparare possibilmente in anticipo conservando in fresco. Le dosi dipendono da quanto se ne desidera, comunque: per un bicchiere da bibita calcolare circa un bicchiere da vino di succo di pomodoro a testa da condire con 2 cucchiaini di succo di limone, 2 schizzi di salsa Worchestershire, un pizzico di sale al sedano, un pizzico di peperoncino, volendo un giro di mulino di pepe. Versare il tutto in una brocca e tenere in frigo. Al momento di servire, preparare un po’ di ghiaccio tritato, in ogni bicchiere, aggiungere il succo pronto, un bicchierino di vodka e un rametto di sedano. E per finire mettete un “bulbo oculare” all’interno del bicchiere.

Per i bimbi
Sciroppo di amarena o succo di arancia rossa oppure

Sangue shakerato
70 cc di sciroppo di lamponi ghiacciato, 4 tazze di yogurt alla vaniglia, colorante per alimenti rosso, gelato alla vaniglia o ai frutti di bosco.
Mettere in un miscelatore lo sciroppo di lamponi. aggiungere lo yogurt e frullare finché non si amalgamano per bene. aggiungere il colorante rosso e continuare a miscelare finché il composto non ha un bel colore rosso uniforme. Aggiungere il gelato mescolare lentamente. Servire immediatamente o mantenere in freezer fino al momento di consumare.

Sangue freddo
per 20 bicchieri
cubetti di ghiaccio, uva passa, 4 lt di succo di mirtilli, 2e 1/2 tazze di succo di pesca, 1 tazza di succo di lime, 2 tazze di succo di arancia, zucchero.
Mettere l’uva passa dentro il vassoio per fare i cubetti di ghiaccio. Aggiungere acqua e congelare. Una volta pronto sembrerà che dentro il ghiaccio ci sia un insetto. Refrigerare tutti gli ingredienti. Al momento mischiare tutti gli ingredienti, aggiungere il ghiaccio e servire.

Per un effetto “pozione magica”: aggiungere alle bevande GHIACCIO SECCO 

Calderoni delle stregheCalderoni delle streghe
1 pagnotta di pane scuro, peperone rosso, peperone giallo, pretzel sticks, ripieno a piacere.
Tagliare, alla pagnotta, la calotta e scavare l’interno togliendo la mollica, fino a farla diventare un contenitore. Tagliare i peperoni a striscie oblunghe (come da foto). Riempire la pagnotta-calderone con il ripieno che si preferisce: potrà essere pasta condita o spezzatino di carne o insalata mista oppure quello che la fantasia ispirerà. Ricoprire il piatto da portata con le strisce di peperone, alternando i colori, così a formare il fuoco sotto il calderone ed aggiungere i pretzel sticks come fosse legna. (vedi foto) Ricetta di marble
Yummy Mummy mummymeatloafbig
Yummy Mummy
Ingredienti per preparare un polpettone: Pappardelle, olio evo, salsa di pomodoro, olive snocciolate, formaggio.
Preparare un impasto per il polpettone che si preferisce. (polpettone di zucca, di carne, di tonno). Riempire con l’impasto uno stampo, tipo zuccotto, ed infornare per circa 50 minuti in forno già caldo a 200 gradi circa. Una volta sfornato rovesciare il polpettone su un piatto da portata. Raffreddare. Cuocere, al dente, le pappardelle in acqua bollente con un po’ d’olio che non le farà attaccare. Scolarle, condirle con poco olio e metterle da parte. Spalmare “il volto di polpettone” con la salsa ed il formaggio. Vedi foto: posizionare le pappardelle, una alla volta, come una fasciatura lasciando due fessure per gli occhi. In ogni fessura posizionare una oliva con il foro della snocciolatura, verso l’alto (sarà la pupilla) fissandola con un po’ di formaggio. Servire

La Torta di Krystyna

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Zucche, gatti e pipistrelli dolci
Preparare una frolla e dividere in due pagnottelle. Ad una aggiungere il colorante nero e all’altra il colorante arancio. Stendere la pasta nera e ritagliare, con le formine, i pipistrelli e i gatti e con quella arancio le zucche. Decorare con glassa colorata. Cuocere in forno già caldo a 180 gradi per 15 minuti circa.
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Cosa bere? Sangue d’ annata di Strega e di Vampiro.
Il Vino per primi e secondi piatti: rosso corposo
Il Vino per i dolci: rosso liquoroso oppure un cocktail allo champagne
Anche il portaghiaccio è fatto con la zucca:

svuotate una zucca, inseritevi una ciotola di misura e riempite di ghiaccio.

 portaghiaccio è fatto con la zucca: marthahalloween07_3.jpg         Portaghiaccio è fatto con la zucca: lfg-last-minute-halloween-party-ideas-pumpkin-cooler.jpg
 
Menù per Halloween .1
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Menù per Halloween .2

Antipasti
Bulbi oculari con Sangue fresco di Vampiro
Fantasmini di purèe
Mummie

Primi
Capelli di Strega in zucca
Vermicelli neri piccanti

Secondi
Budella di Strega e di Vampiro al forno
Occhi di Drago in insalata
Funghi malefici

Dolci
Dita di Strega e di Vampiro, insanguinate
Uova di Arpia alla panna con codine di topo
Torta…tra le lapidi

Il tutto annaffiato da ottimo
Sangue d’ annata di Strega e di Vampiro
Sangue fresco
Elisir del vampiro
Pozione magica della strega

Bulbi oculari con sangue fresco di Vampiro
Per i Bulbi oculari:
Ravanelli, preparati come la ricetta di Gnamgnam (leggi), (possono essere usati anche come decorazione per l’insalata). Una volta preparati: servirli così, oppure congelati e tuffati in un bicchiere di…Sangue fresco al posto dei cubetti di ghiaccio, ottenendo un effetto da… “brivido”!
Per il Sangue fresco:
Bitter rosso o Martini rosso oppure
Bloody Mary Cocktail
Succo di pomodoro, sale, salsa Worchestershire, peperoncino piccante,  succo di limone, Vodka, un rametto di sedano con le foglie a testa e, volendo, del pepe.
Preparare possibilmente in anticipo conservando in fresco.  Le dosi dipendono da quanto se ne desidera, comunque: per un bicchiere da bibita calcolare circa un bicchiere da vino di succo di pomodoro a testa da condire con 2 cucchiaini di succo di limone, 2 schizzi di salsa Worchestershire,  un pizzico di sale al sedano, un pizzico di peperoncino, volendo un giro di mulino di pepe. Versare il tutto in una brocca e tenere in frigo.  Al momento di servire, preparare un po’ di ghiaccio tritato, in ogni bicchiere,  aggiungere il succo pronto, un bicchierino di vodka e un rametto di sedano. Mettere  nel bicchiere un “bulbo oculare”.
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Per i bimbiocchi sangue
Sciroppo di amarena o succo di arancia rossa. Oppure
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L’elisir del vampiro
per 14 bicchieri
8 tazze di succo di mirtilli, 6 tazze di succo di mela, 6 fette di arance Mettere tutti gli ingredienti in una coppa, aggiungere cubetti di ghiaccio e servire.
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La pozione magica della strega
3 tazze del succo di arancia, 2 cucchiai da tavola di miele, 1 grande papaia matura, sbucciata, pulita dai semi e tagliata.
Versare tutti gli ingredienti tranne il succo di arancia nel frullatore. Coprire e frullare.  Versare il contenuto nei bicchieri e coprire con il succo d’arancia..
Per un effetto “pozione magica”: aggiungere alle bevande GHIACCIO SECCO per bar
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Le ” Mummie”mummie
ricetta di mimmicat
Prendere dei wurstel grandi.  Stendere la pasta sfoglia e creare dei nastri con cui rivestirete i wurstel, in modo da creare un turbante ed un vestito da “mummia”. Mettere su carta da forno ed infornare per 15 minuti a 180 gradi (in forno ventilato). Appena si raffreddano, con la senape, disegnare gli occhi e la bocca
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Capelli di Strega in zuccaCapelli di Strega in zucca
360 gr di spaghetti, 300 gr. di zucca, 2 salsicce, mezza cipolla, olio, sale e pepe, parmigiano grattugiato
Pulite la zucca dalla buccia, dai filamenti e dai semi, tagliatela a fette alte 1 cm, disponete su una placca da forno, salate e infornate a 160° per circa 30 minuti  La zucca sarà pronta quando, premendola con una forchetta, si schiaccerà. Levate dal forno e fate raffreddare.
Schiacciate la zucca con una forchetta oppure passatela al setaccio per ottenere un composto cremoso. Raffreddare la crema di zucca. In una padella capiente fate imbiondire la cipolla tritata con l’olio e aggiungete la salsiccia sbriciolata e la crema di zucca, aggiustate di sale e di pepe, mescolate bene e portare a fine cottura. Aggiungete quindi il parmigiano e versate gli spaghetti cotti al dente. Mescolate e fate insaporire per qualche minuto.
Divertente servire in una zucca svuotata e decorata.spaghetti-al-nero-di-seppia

Vermicelli neri piccanti
per 4 persone
350 g di spaghetti, 2 seppie fresche da 100 g l’una, 1 ciuffo di prezzemolo, 2 spicchi d’aglio,
1 peperoncino piccante secco, 4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva, 2 cucchiai di passata di pomodoro, sale Lavate sotto l’acqua corrente le seppie e staccate a ciascuna le vesciche contenenti il nero con molta delicatezza. Tagliate a listarelle le seppie dopo averle ben pulite, lavatele di nuovo e lasciatele sgocciolare in un colino. Lavate, asciugate e mondate il prezzemolo, pelate l’aglio e tritate il tutto finemente insieme al peperoncino. Versate l’olio in una padella, quando è caldo unite il battuto e fate rosolare per 1 minuto circa. Quando l’aglio prenderà un colorito dorato unite le seppie e le vesciche che romperete con un mestolo. Mescolate bene il tutto, unite due cucchiai di pomodoro, aggiustate di sa e continuate la cottura a fiamma bassa. Portate a bollore, in una casseruola l’acqua, quindi salatela e lessatevi gli spaghetti per circa 10 minuti. Scolateli al dente uniteli al sughetto e fateli saltare a fiamma vivace per 1-2 minuti, mescolando bene.
Servite subito.
Budella di strega e di vampiro con pietre tombali salsicciabudella salsiccia luganega
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Budella di strega e di vampiro con pietre tombali
da un’ idea di vesally71
Luganega con patate a tocchetti cotte in forno
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Occhi di drago in insalata
Usare gli ingredienti tradizionali per l’ insalata Caprese: mozzarella fresca, basilico, pomodori, olio d’oliva, sale e pepe. Nella versione per Halloween va messa una fettina di oliva, per riprodurre l’effetto pupilla, sulle fettine di mozzarella, oppure aggiungere i Bulbi oculari

Funghi malefici
Uova, pomodori medi, maionese.
Rassodate le uova, scolatele dopo 10 minuti. Raffreddateli in acqua fredda per fermare la cottura e sgusciateli. Lavate i pomodori, tagliateli a metà e scavateli leggermente al centro eliminando la polpa. Tagliate una fettina di albume alla base delle uova, per farle stare in piedi e sistematele su un piatto da portata, Ponete mezzo pomodoro su ogni uovo e decorate con qualche puntino di maionese. Questi “funghetti” possono servire da accompagnamento ed anche da antipasto.

Dita di strega e di vampiro, insanguinateDita di strega e di vampiro, insanguinate
ricetta di Costy75
300 gr di farina, 150 gr di zucchero a velo, 150 gr di burro a temperatura ambiente, 1 uovo intero, 1/2 bustina di lievito, mandorle pelate q.b., marmellata di fragole q.b. Io ho impastato tutti gli ingredienti e ho creato le dita con bastoncini di pasta frolla. Sulla punta ho inserito una mandorla pelata per simulare le unghie. Li ho messi in frigo per circa un ‘ora e una volta cotti li ho intinti nella marmellata di fragole

Cosa bere? Sangue d’ annata di Strega e di Vampiro.
Il Vino per primi e secondi piatti: rosso corposo
Il Vino per i dolci: rosso liquoroso oppure un cocktail allo champagne

Anche il portaghiaccio è fatto con la zucca:

svuotate una zucca, inseritevi una ciotola di misura e riempite di ghiaccio.

 portaghiaccio è fatto con la zucca: marthahalloween07_3.jpg         Portaghiaccio è fatto con la zucca: lfg-last-minute-halloween-party-ideas-pumpkin-cooler.jpg
 Menù per Halloween .2 By Chris Feser – originally posted to Flickr as Halloween Cake, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10311705
Tortelli (o ravioli) di zucca alla maniera di Petronilla

Tortelli (o ravioli) di zucca alla maniera di Petronilla

Foto dal web

Natale
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«Seguendo un costume della bassa Lombardia, ogni anno, per il pranzo magro della “Vigilia di Natale”, si fabbricano in casa nostra i tortelli con la zucca. Grande impresa e gran lavoro, quel giorno, ma mio marito, ligio com’è alle vecchie tradizioni della sua lombardissima famiglia, non potrebbe mai rinunciare al suo buon piatto tradizionale. Grande impresa e gran lavoro; ma quando il piatto fumante e profumato fa la sua comparsa all’inizio del pranzo, gioisce il marito, gioiscono i ragazzi, gioiscono, se ci sono, i convitati; e, poco dopo, è una voce sola: “Peccato che i tortelli con la zucca vengano fatti una sola volta all’anno!”.

Se voi non conoscete questa squisita, e dolce minestra di magro; e se voleste, in questi giorni, farne l’esperimento, vi trascrivo la ricetta tale e quale me l’ha data, con certe altre, la cara mia suocera insieme all’avvertimento: “Ricorda che, se vuoi far contento tuo marito, questa dovrà essere l’immancabile minestra per ogni Vigilia!”. Ma (ripeto) grande impresa, gran lavoro, ed anche riservato solo… alle eccelse cuoche che sappiano tirar ben sottile la sfoglia!

Tortelli di Zucca 1.jpg    Tortelli di Zucca 2.jpg
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.“Prendi mezzo chilo abbondante di zucca già cotta al forno (dev’essere molto dolce); togline la scorza; mettila in un’insalatiera; impastala con due uova intere e con un buon pugno di parmigiano stravecchione e grattugiato; aggiungi tre amaretti triti, qualche pezzetto di cedrino, e un etto di mostarda di frutta finemente tagliuzzata; sala; aromatizza con un pizzico di droghe; rimescola; e questo buon ripieno dolce e giallo, lascialo infine un po’ riposare, sì che si possa ben amalgamare.

“Con quattro uova, un goccio d’acqua, e un chilo di farina bianca, fa intanto la pasta; pigiala e ripigiala con tutta la forza delle braccia; e, infine, col mattarello, tirala in quella tale sfoglia sottilissima. “Dopo che la sfoglia per un’oretta avrà riposato, disponi su di un lato d’essa, in fila indiana e alle debite distanze, tanti cucchiaini del ripieno; copri, ripiegando il lembo della sfoglia; e con la rotella (o con il coltello) ritaglia questa, a uno o due centimetri di distanza intorno a ciascun mucchietto del ripieno; con le dita piega; ripiega; premi; e confeziona così tanti agnolotti, quanti tutta la sfoglia e tutto il ripieno ti permetteranno di fabbricare.

zucca    tortelli cipolle (3)    tortelli cipolle (2)
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“Al momento del pranzo, versali nell’acqua che, al giusto salata starà già bollendo; raccoglili col mestolo forato di mano in mano che saliranno a galla; scolali, e, senza badare ad economia, condiscili con burro genuino imbrunito al fuoco e con quel tal parmigiano stravecchione e grattugiato.. Grande impresa, gran lavoro, e anche… discreta spesa; ma una sola volta all’anno viene la “vigilia del Natale” e i lombardissimi dolci tortelli, son sì squisiti!…
Niente sprechi se vi rimane un po’ di ripieno preparando i tortelli: utilizzatelo come condimento per altri tipi di pasta (maccheroni, penne ecc.). Va ammorbidito in un tegame con una noce di burro ed un filo d’olio. Sentirete che saporino delicato!»Ricette della Petronilla libri

“Altre ricette di Petronilla anno 1935″ 
  •  Niente sprechi se vi rimane un po’ di ripieno preparando i tortelli: utilizzatelo come condimento per altri tipi di pasta (maccheroni, penne ecc.). Va ammorbidito in un tegame con una noce di burro ed un filo d’olio. Sentirete che saporino delicato!
  • Mostarda di frutta
Abbinamento al vino

L’abbinamento del vino ad un piatto tanto ricco di aromi è quanto mai opinabile.  È uso, in Lombardia, accompagnare il piatto con un vino rosso giovane e frizzante, secco od abboccato a piacere: Gutturnio, Bonarda, Lambrusco e Barbera, di provenienza dalla vicina Emilia, o dall’Oltrepò pavese. Alcuni sommelier indicano vini bianchi caldi ed aromatici, per esempio il Gewürztraminer; e talvolta lo Champagne.

Petronilla, chi era?

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»
Ricette di Petronilla per tempi eccezionali

I classici. Pasta ripena: i ravioli con gli spinaci dell’Angela della Petronilla

Tortelli (o ravioli) di zucca alla maniera di Petronilla Nathan’s ravioli.jpg [[File:Nathan’s ravioli.jpg|Nathan’s_ravioli]]
Un menù per bambini del 1900 di Escoffier

Menù per bambini del 1900 di Escoffier

Mr. Balashov’s Children Konstantin Makovsky Дети господина Балашова 1880

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MENU pour ENFANTS vers 1900

POTAGES
Consommé aux Cheveux d’Ange. Velouté Reine des Fées
POISSON
Ondines aux Crevettes roses
RELEVÉS
Mignonettes d’Agneau de lait Mousseline d’asperges vertes
ENTRÉE
Crème aux Amourettes
RÔTI
Blanc de poulet
LÉGUMES
Coeurs de laitues au jus
ENTREMETS
Petits Berceaux surprise
Pêches pochées à la vanille
Charlotte Chantilly.
Gelée aux Violettes  
DESSERTS
Friandises Nids de fauvettes
VINS
Grand Cru St Léger Bébé Champagne

Consommé aux Cheveux d’Ange.
Consommé con capelli dell’Angelo.

Si chiama consommé il brodo che è stato chiarificato. Per ottenere 3 litri di consommé: tritare finemente 800 gr. di manzo molto fresca e ben sgrassata; prendere qualche rigaglia di pollo e, se possibile, una o due carcasse di pollo arrosto. Unire queste carni in una casseruola di giuste dimensioni, mescolarvi 2 o 3 albumi e mezzo bicchiere di acqua fredda, diluire poco a poco con 4 litri di brodo freddo, aggiungere un mazzetto guarnito di cerfoglio e una piccola costola di sedano. Mettere la casseruola su una fiamma moderata, mescolare il liquido con una spatola o un cucchiaio con continuità. Al primo bollore, mettere la casseruola sull’angolo del fornello, in modo che l’ebollizione sia quasi impercettibile. Dopo 35-40 minuti, filtrare il consommé alla stamigna. Tenere in caldo a bagno-maria. Al momento di servire, aggiungere la “guarnizione” scelta: pasta o altro.

Mignonettes d’Agneau de lait
Noccioline di agnello da latte

Le noccioline di agnello da latte si tagliano di preferenza sulle costate del carré; contare 2 pezzi a persona. Al momento di cuocerle, condirle, passarle nella farina e saltarle nel burro. Esse vengono quindi riposte su crostini di mollica di pane, della medesima grandezza, fritti nel burro all’ultimo momento. Sciogliere il fondo della padella con qualche cucchiaio di vino bianco e di fondo di vitello scuro o, in mancanza di questi, con del normale brodo e glassa di carne corretta con qualche scaglia di burro raffinato. Rivestire di salsa le noccioline. Servire con un contorno di punte di asparagi o di piselli freschi all’inglese.

Mousseline d’asperges vertes
Chenelle di asparagi verdi

Questa preparazione si basa sulla farcia mousselline alla crema. Le mousseline si differenziano dalla mouse, in quanto quest’ultima si prepara in uno stampo. per 4-8 persone, mentre le mousseline si modellano come grosse chenelle e si servono nella misura di 1 0 2 a persona.

Blanc de poulet
Petto di pollo

Scegliere un pollo dalla carne bianca e grassa, pulirlo accuratamente, salarlo internamente, legarlo, bardarlo con del lardo e cuocerlo in un fondo bianco per 50-60 minuti, secondo le dimensioni. Non appena i filetti sono cotti, si tolgono e ciascuno si divide in 2 o 3 scaloppine, secondo la grandezza del pezzo.

Charlotte Chantilly.

Rivestire di savoiardi uno stampo da charlotte delle dimensioni desiderate. Riempirlo con della panna montata zuccherata profumata alla vaniglia. Sformare sul piatto da portata. Servire con l’accompagnamento di una salsa alla frutta a piacere (albicocche, lamponi, fragole, ribes) o di salsa al cioccolato.

Otto von Thoren, enfants jouant sur la plage de Trouville.JPG

Enfants jouant sur la plage de Trouville (France, Normandy) Otto von Thoren, 1884

La cucina francese

LIBRI Escoffier-Ma_cuisine Il grande libro della cucina francese 19341 of 4 – 1   2   3    4   

Di Konstantin Egorovič Makovskij – http://www.art-catalog.ru/gallery.php?id_artist=32&id_museum_list=469, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5145233 Di Philippe Alès – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=17808694
torta battesimo

Galateo: il Battesimo (2^ parte)

Christina McKenzie from York Region, Canada
 

Il battesimo è una cerimonia gentile e commovente e tale deve rimanere.

Il rinfresco in casa.

Dopo la funzione religiosa ci sarà. generalmente, un rinfresco al quale prenderanno parte tutti gli inviti alla cerimonia. Si preparerà una tavola con una tovaglia candida, si rallegrerà la stanza con fiori bianchi (lillà, rose o garofani) e si offrirà un buffet freddo oppure una vera e propria colazione, oppure un cocktail, a seconda dell’ora e del luogo.

Se si tratta di un buffet freddo, non mancheranno i sandwiches di vario tipo, tartine, salatini, pasticcini, accompagnati da vermuth e Marsala, cui seguirà la torta tradizionale: bianca, con decorazioni di zucchero.

Se è una vera e propria colazione, il menù sarà composto di una minestrina leggera o di un antipasto variato, una classica pietanza (vitello, cacciagione o pollame) con contorni, di un raffinato piatto di mezzo (pesce, paté o sformato di verdure) e infine di un dessert. Il dolce sarà accompagnato da champagne. Se il bimbo viene battezzato di pomeriggio presto, agli invitati si offrirà un tè con il solito contorno di pasticcini, tartine e salatini oltre alla torta tradizionale: lo champagne sarà servito subito dopo il tè.

Il Cocktail è la formula meno adatta per festeggiare un battesimo, ma è l’unica possibile quando il ricevimento si svolge nel tardo pomeriggio. I liquori verranno comunque serviti con moderazione (dato il carattere della cerimonia) e accompagnati da dolci e salatini.

Non mancheranno i confetti (rosa o celesti a seconda che si tratti di una bambina o di un maschietto) e lo champagne. Il festeggiato non verrà sballotato da uno zio all’altro come un giocattolo. Mai una festa di battesimo sarà troppo rumorosa; saranno rigorosamente evitate le troppe libagioni, il troppo fumo e le frivolezze varie. Invitati ed invitanti, in questo caso, dovranno essere particolarmente tranquilli e discreti.

Fonte: Enciclopedia della donna 1963

Come si mangiano i cibi, Prima parte Galateo 1 of 6    1  2   3 … 6 

Bomboniere e Confetti

Galateo: il Battesimo (1^ parte)

Hockey Baby Bum cake (5184208661).jpg [[File:Hockey Baby Bum cake (5184208661).jpg|Hockey_Baby_Bum_cake_(5184208661)]]
torta battesimo blu 2

Galateo: il Battesimo (1^ parte)

Nella foto torta per un Battesimo di Alu76 

 Le cerimonie

Come si svolge il battesimo?
Il bimbo viene accolto dal sacerdote, il quale chiede ai padrini se prendono l’ impegno e crescerlo cristiano e quale nome deve essere impartito al neonato. Si risponde poi alle preghiere del rituale, quasi tutte ormai in lingua italiana. Il bambino viene quindi portato al fonte battesimale. È compito del cerimoniere (un chierico, generalmente) indicare di volta in volta come occorre comportarsi.

Chi sono i padrini?
Spesso si sceglie un nonno materno è uno paterno: per quanto si presuppone nelle intenzioni della Chiesa che padrini debbano essere più giovani di genitori inquantochè spetterebbe a loro fare le veci di questi nel deprecato caso che venissero a mancare. Possono essere invitati a far da padrino e madrina gli zii, gli amici, i fratelli o le sorelle, a seconda dell’uso e dei rapporti sociali dei genitori.

PARTECIPAZIONI
In genere si inviano le partecipazioni il giorno del battesimo e su questo si indica il nome del neonato e quello dei genitori: esempio tipico è quello costituito dalla frase “Anna e Claudio R. annunciano felici la nascita di Roberto -data e l’indirizzo di casa”. Si può contemporaneamente inserire l’annuncio su un quotidiano. Consigliamo anche di preferire un tipo di partecipazione classica, molto semplice, in bianco, sebbene esistano nel commercio vari tipi di partecipazioni con vignette e fiocchetti rosa, se si tratta di una femminuccia, in celeste, se si tratta di un maschietto. Comunque spetterà a voi la scelta.

CONFETTI
Non è di prammatica inviare bomboniere con confetti rosa o celesti per le nascite. Si può però farlo unitamente all’invio della partecipazione. Si offrono invece confetti rosa o celesti durante il rinfresco che segue il battesimo.

IL RINFRESCO IN CASA
Di ritorno dalla Chiesa, il bimbo deve essere portato nella sua camera, evitando che venga sballottato a destra e sinistra: il ricevimento è per le persone adulte. Si offriranno i confetti tradizionali, dello champagne ghiacciato, salatini e vari dolcetti; si terranno pronte bevande analcooliche, e chi lo desidera potrà avere del caffè. Si può organizzare un rinfresco semplice, limitato ai parenti, ai padrini, agli intimi. Oppure per un battesimo particolarmente elegante, ci si potrà rivolgere a qualche ditta specializzata, a una pasticceria di lusso che disponga di camerieri esperti. In tal caso penserà l’organizzazione stessa a sottoporvi vari programmi di “menus” tra cui potrete scegliere in rapporto all’ora e a quanto volete spendere.

REGALI
E’ d’uso portare un regalino quando si va a visitare un neonato: un golfino, scarpette di lana, oggetti in argento, sonagli, bavaglini, eccetera. Il regalo da fare, se siete il padrino o la madrina, è più impegnativo. Si parte dal regalo “tipo”, costituito dalla catenina con medaglietta, e dal braccialetto con medaglina per arrivare ad oggetti di valore superiore.

FIORI
E’ ovvio che il giorno del battesimo i fiori saranno molto graditi.

Come ci si veste per un battesimo
Se partecipate al solo rinfresco, abito da cocktail; se vi recate in chiesa, dovrete avere un abito (e un cappello) adeguati alla circostanza. Il neonato avrà il tradizionale abito bianco (se ne avete uno “di famiglia” ancora meglio), oppure un costumino bianco di lana o di filo a secondo della stagione; sarà avvolto in uno scialle bianco, o nel porte-enfant. Oggi non si esige più una particolare ricercatezza nell’abito da battesimo. Si tratta di una cerimonia intima, rapida, improntata alla massima semplicità. Gli uomini indosseranno un completo grigio o blu: volendo potranno avere (attenzione questa assai gentile) un fiore all’occhiello.

da “Il grande libro della casa” 1967
Galateo: il Battesimo (2^ parte)

Nella foto la torta per un battesimo magico e fatato in rosa di Alu76

Come si mangiano i cibi, Prima parte Galateo 1 of 6    1  2   3 … 6 

Galateo: il Battesimo (2^ parte)

Bomboniere e Confetti