stufato di polpo Stufatt tal-qarnit

Stuffat tal-qarnit, polpo al vino alla maltese

Stufato di polpo mangiato e fotografato al porto di Marsaxlokk, villaggio di pescatori, Malta.

La cucina maltese è una miscela unica di influenze mediterranee e mediorientali. L’isola di Malta, situata nel Mar Mediterraneo, è stata governata da una varietà di culture nel corso della sua storia, tra cui fenici, romani, arabi, normanni e britannici. Ognuna di queste culture ha lasciato il segno nella cucina maltese, dando vita a una cultura alimentare diversa e saporita. In effetti, la cucina maltese è fortemente influenzata dal mare, poiché pesce e frutti di mare sono gli alimenti base della dieta maltese. I piatti di pesce più popolari includono la lampuka (pesce delfino) e lo stufato di polpo o il polpo cotto con olive.

Uno dei piatti tradizionali di Malta è lo stufato di polpo, stuffat tal-Qarnit. Il polpo viene cotto lentamente con aglio, cipolle, pomodori, olive e capperi e accompagnato con pane croccate. Viene servito come piatto principale e come condimento per gli spaghetti biz-zalza-tal-qarnit.

Ingredienti e dosi
  • 1 polpo di 1 kg circa,
  • 400 gr. di passata di pomodoro,
  • 300 gr. di piselli,
  • 2 cipolle bianche medie,
  • 2 spicchi d’aglio,
  • 1 carota media,
  • scorza di limone,
  • 1 bicchiere di vino rosso di buon corpo,
  • 1 ciuffo di prezzemolo,
  • alcune foglie di menta,
  • olio extra vergine d’oliva,
  • sale e pepe nero.
I polpi non dovrebbero mai pesare più di 1 kg. altrimenti la loro carne, troppo dura e fibrosa, richiederebbe una speciale “battitura” con un martello di legno che ne spezzi le fibre, rendendola più tenera. Anche nei polpi si devono eliminare gli occhi, la bocca e la vescichetta del giallo (il polpo non ha osso né sacco dell’inchiostro).

https://ierioggiincucina.myblog.it/wp-content/uploads/sites/233457/2013/03/polipo0.jpg

Preparazione

Tagliate il polpo a pezzi e mettetelo in una padella larga dove avrete fatto imbiondire uno spicchio d’aglio in olio evo. Fate cuocere per 30-40 minuti. Spegnete e lasciate raffreddare il polpo nel suo liquido di cottura per far ammorbidire la carne.

In un tegame mettete le cipolle e l’aglio tagliati a pezzetti, fate stufare poi aggiungete la scorza grattugiata del limone, la carota tagliata a pezzetti e coprite.

Fate cuocere fino a che la carota si sarà ammorbidita. Aggiungete il polpo con il suo liquido di cottura e sfumate con il vino rosso. Quando il vino sarà evaporato, aggiungete la passata di pomodoro, il prezzemolo e la menta tritati, aggiustate di sale e di pepe. Fate cuocere per 30 minuti circa.

Aggiungete i piselli, già scottati in acqua calda, lasciate insaporite per 20 minuti circa. A fine cottura aggiungete altro prezzemolo, tritato grossolanamente.

Servite con pane croccante.

File:Qarnita or octopus - one of the most popular dishes in maltese cuisine.jpg

Polpo con olive

Il sugo ottenuto potrà essere utilizzato per condire gli spaghetti

Spaghetti biz-zalza stuffat-tal-qarnit, spaghetti con sugo di polpo stufato alla maltese

La Cucina maltese

Fenkata: cena maltese con ricette a base di coniglio

Stuffat tal-fenek, Stufato di coniglio alla maltese

Imqaret, dolcetti tradizionali maltesi ripieni di datteri

Octopus stew Marsaxlokk, Malta (2).jpg [[File:Octopus stew Marsaxlokk, Malta (2).jpg|Octopus_stew_Marsaxlokk,_Malta_(2)]]
02015_Das_pasticcio di carne pasticcio di carne frutta secca Wikinger_Festival_in_Trzcinica_-_Archeologische_Fest_-_Die_Küche_des_Frühmittelalters_0027

Pasticcio di carne e frutta secca per un banchetto medievale

Festival Vichingo a Trzcinica – Festival Archeologico – La Cucina dell’Alto Medioevo
Nota bene
Ricette medievali manuale di cucina con ricette antiche
Sicurezza, responsabilità e consapevolezza sono elementi chiave per la preparazione di qualsiasi ricetta
Queste ricette antiche sono frutto di una lunga documentazione e ricerca in vecchi libri storici. Sono state composte utilizzando alimenti talvolta in disuso. Questa caratteristica aggiunge un valore storico e culturale al ricettario, ma si consiglia comunque di fare attenzione durante la preparazione e il consumo.
Godetevi la preparazione di queste ricette medievali con consapevolezza e attenzione. La sicurezza è la priorità principale mentre vi immergete nel mondo della cucina antica e affascinante.
Ricette medievali manuale di cucina con 50 ricette antiche – Testi creativi Scrittura professionale online

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Il pasticcio di carne e frutta secca è un piatto ricco e saporito tipico dei banchetti nobiliari medievali come simbolo di opulenza. Le prugne e le albicocche secche aggiungono un tocco dolce, creando un piatto equilibrato tra dolce e salato.

 Ingredienti e dosi per 4 persone
  • 500 gr. di carne di manzo tagliata a cubetti,
  • 100 gr. di prugne secche,
  • 100 gr. di albicocche secche,
  • 1 cipolla,
  • 2 spicchi d’aglio,
  • 1 bicchiere di vino rosso,
  • 1 cucchiaio di farina,
  • olio d’oliva,
  • sale e pepe.
 Preparazione
  1. In una casseruola, rosola la carne in olio d’oliva finché dorata. Rimuovi la carne e mettila da parte.
  2. Soffriggi la cipolla e l’aglio tritati nella stessa casseruola.
  3. Aggiungi la carne nuovamente e cospargi con farina.
  4. Versa il vino rosso per sfumare.
  5. Aggiungi le prugne e le albicocche secche.
  6. Lascia cuocere a fuoco lento fino a quando la carne è tenera.

 

 

Medio-evo, Rinascimento, Barocco: ricette con foto
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Menù medievale ai sapori d’ Oriente con pollo al curry e riso pilaf

Agnello in Tajine con prugne e spezie

Spezzatino alle albicocche in piccola tajine

Di Silar – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=42565272 Di Silar – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=42565269
rane fritte marinate rane ripiene-Froschschenkel_Um_Dierfgen_Luxemburg

Ran-e pien-e, Rane ripiene e Ran-e friciolà an carpion, Rane fritte marinate. Ricette in dialetto piemontese

Com’è la carne di rana?
Le rane sono sempre state sfruttate per preparazioni semplici, che ben si sposavano con le caratteristiche delle loro carni, morbide, delicate e dal gusto per certi versi simile a quello del pesce bianco e del pollo, ma leggermente più marcato. Possono essere cucinate come pollo e pesce, accompagnate da patate, funghi e cipolle.
Le specie buone ai fini alimentari sono essenzialmente due: la rana verde (Rana esculenta) e quella più comune – la Rana temporaria.
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Ricetta in dialetto. “Piemonte in bocca” 1978

rane ripiene dialetto piemontese

Ran-e pien-e, Rane ripiene

«Pulendo le rane e togliendo loro le interiora, è importante non rompere troppo la sacca addominale, la quale andrà riempita con la seguente fàrcia, dopo che le le rane saranno rimaste a bagno tutta la notte in acqua fredda con aggiunta dell’aceto. Sbattere dunque le uova in una terrina, incorporandovi il salame o la salsiccia sbriciolati, un po’ di pangrattato, il prezzemolo (un pugnello) e l’aglio tritati, sale e pepe. Impastare bene e farcire, come si è detto, gli addomi delle rane e passarle due volte nella farina, quindi friggerle in burro e olio in parti uguali.»

 
Ricetta in dialetto. “Piemonte in bocca” 1978

rane fritte marinate dialetto piemontese

Ran-e friciolà an carpion, Rane fritte marinate

«È una variante della precedente ricetta. Le rane, pronte, si mettono a bagno in acqua e un bicchiere di aceto bianco, con cipolla e sedano affettati, 2 o 3 chiodi di garofano, prezzemolo. dopo 2-3 ore di macerazione, si tolgono, si asciugano, si passano nella farina e nell’olio bollente, quindi si mettono in padella, badando che risultino dorate, ma non secche.»

rane ripien fritte marinate

 

Sópa ‘d ranòci, Zuppa di ranocchi di Artusi e ricetta in dialetto romagnolo

Froschschenkel Um Dierfgen Luxemburg.jpg [[File:Froschschenkel Um Dierfgen Luxemburg.jpg|Froschschenkel_Um_Dierfgen_Luxemburg]] [[File:Rane fritte.jpg|Rane_fritte]] Rane fritte.jpg
Idromele

Idromele, bevanda medievale per la “Luna di miele”

Idromele è una bevanda alcolica prodotta dalla fermentazione del miele. È forse il fermentato più antico del mondo, ancor di più della birra, in quanto non era necessaria la coltivazione per poterlo produrre e nell’antichità era noto come “la bevanda degli dèi”.

Le bevande erano, sulla tavola dei ricchi, in bottiglie di vetro o in brocche metalliche e si servivano in metallo prezioso, di vetro o di legno decorato.

 

L’Idromele in dono agli sposi per “la luna di miele”

Era tradizione, in molte parti d’Europa, che alle coppie appena sposate fosse regalato idromele sufficiente per la durata di un mese lunare. Tale dono veniva fatto come incentivo alla procreazione dato che si era perfettamente a conoscenza del fatto che la bevanda fosse alcolica e, in quanto tale, erano note le sue caratteristiche di tonico/energetico. In questo modo quindi la giovane coppia avrebbe avuto “energia” sufficiente per affrontare i loro primi rapporti sessuali. Ai tempi della nascita di questa bevanda (considerando che ne è stata provata la presenza nell’antico Egitto si parla di almeno 2000 anni prima di Cristo) lo scandire del tempo non era regolato dai mesi del calendario gregoriano ma dalle fasi lunari. Un mese lunare corrisponde ad un periodo di tempo di quasi un mese del calendario gregoriano. La locuzione “luna di miele”, deriva proprio dal fatto che per la durata di una luna la coppia si godrà il consumo di questa bevanda.

Ingredienti 
  • 1 kg. di miele
  • 4 litri d’acqua
  • 1 limone tagliato a fette
  • 1 arancia tagliata a fette
  • 1 pizzico di lievito di birra
Preparazione 
  1. Scalda leggermente l’acqua e sciogli il miele al suo interno.
  2. Lascia raffreddare il composto a temperatura ambiente.
  3. Aggiungi il limone, l’arancia e il lievito di birra.
  4. Trasferisci il tutto in un recipiente ermetico e lascia fermentare per almeno 2 settimane.
  5. Filtra la bevanda e imbottiglia.
  6. Lascia maturare l’Idromele per almeno un mese prima di consumarlo.

L’idromele era apprezzato nell’antchità e considerato una bevanda sacra associata agli dei. La sua preparazione richiedeva tempo e attenzione alla fermentazione.

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Medio-evo, Rinascimento, Barocco: ricette con foto
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La ricetta dell’ Ippocrasso, il vino speziato del Medioevo

Ricetta del Conditum Paradoxum (vino speziato) per i giorni nostri che si avvicina all’originale

Di Camilloxv – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=58626088Di Philip Mead – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=81912714
canederli di patate AIMG_8808_(2)_Gulasch_mit_Kartoffelknödel

Kartoffelknödel o Kartoffelkloß, gnocchi tedeschi di patate

Rindsgulasch mit Kartoffelknödel, Gulash di manzo con gnocchi di patate

I Kartoffelknödel, o Kartoffelkloß, sono un contorno per accompagnare carne e pesci al sugo e verdure stufate. Sono Knödel  (ovvero grossi gnocchi) tedeschi a base di patate lessate e schiacciate, arricchite con pane, prosciutto o speck, poi bollite in acqua salata e serviti caldi.

Da non confondere con i Thüringer Klöβe, polpette di patate della Turingia

ricettario tedesco "So schmeckt's besser" Heimeran Verlag 1970 Siemens libri

Ricettario “So schmeckt’s besser” Heimeran Verlag 1970 Siemens

Ingredienti e dosi per 6 persone
  • 1 kg. di patate farinose,
  • 150 gr. di pancetta affumicata (o speck),
  • 100 gr. di pane raffermo,
  • 1 uovo,
  • 50 gr. di burro,
  • 100 gr. di farina,
  • sale e pepe,
  • noce moscata (facoltativa).
Preparazione
  1. Lessate le patate, con la buccia, in abbondante acqua salata per circa 25-30 minuti, fino a quando saranno cotte.
  2. Nel frattempo, tagliate il pane a cubetti piccoli e fate rosolare la pancetta o lo speck in una padella antiaderente. Tenete tutto da parte per il momento.
  3. Quando le patate saranno cotte, scolatele e lasciatele raffreddare per qualche minuto. Poi sbucciatele e schiacciatele con uno schiacciapatate, o con una forchetta, fino a quando saranno ben schiacciate.
  4. Aggiungete un uovo, la farina e il burro a temperatura ambiente e mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo. Aggiungete anche i cubetti di pane e la pancetta, o lo speck, rosolati. Mescolate delicatamente. Salate, pepate e aggiungete la noce moscata se volete.
  5. Prendete l’impasto e formate delle palline grandi circa come una palla da tennis.
  6. Portate a bollore una pentola di acqua salata e cuocete le palline di patate per circa 20-25 minuti finché saranno cotte bene e leggermente aumentate di volume. Scolatele con una schiumarola o con un mestolo forato.
  7. Servite i Kartoffelkloß ben caldi.

Se ne avanzano potete conservarli in frigoriifero per qualche giorno e poi riscaldateli in padella con un po’ di burro.

Per arricchire il sapore dei Kartoffelkloß  potete aggiungere, alla farcitura, altri ingredienti come formaggio, erbe aromatiche o spezie.

Da ricettetedesche.it
File:Cotenna di Borgogna Art.jpg

Roast beef al Borgogna con cavolo rosso e gnocchi di patate Rindsbraten Burgunder Art mit Rotkraut und Erdäpfelknödel

Thüringer Klöβe, polpette di patate della Turingia

Il Gulasch alla maniera della Petronilla

Canéderli (Knödel) allo speck e ricotta, Speckknödel

Canederli dolci Marillenknödel e Zwetschgenknödel

AIMG 8808 (2) Gulasch mit Kartoffelknödel.JPG [[File:AIMG 8808 (2) Gulasch mit Kartoffelknödel.JPG|AIMG_8808_(2)_Gulasch_mit_Kartoffelknödel]] Rindsbraten Burgunder Art.jpg [[File:Rindsbraten Burgunder Art.jpg|Rindsbraten_Burgunder_Art]]
verzuso magro grasso maestro martino 589px-Elizabeths4

Per far Menestra di Verzuso di magro e di grasso, Maestro Martino

Maestro Martino da Como – Libro de Arte Coquinaria, a,d. 1450-60
.maestro martinoCapitolo II p.44 

Per far ogni manera de vivande

Verzuso in Quadragesima
Bianco mangiare in Quadragesima
Piselli in Quadragesima
Frictelle de fior de sambuco

Il Verzuso era una specie di agresto alla francese (condimento ottenuto dalla cottura del mosto di uva acerba e dall’aggiunta di aceto e di spezie. Condimento e base per diversi tipi di salse, l’agresto fu diffuso in epoca medievale e d’uso generale nella cucina rinascimentale).

  • Nella versione “di magro” gli ingredienti erano: mandorle, zucchero, succo d’arance, acqua di rose, cannella e zafferano.
  • Nella versione “di grasso” a detti ingredienti venivano aggiunte le uova.
verzuso quaresima maestro martino

Clicca sull’immagine per ingrandire

Menestra di Verzuso¹ di magro in Quadragesima.

Per farne dece menestre: piglia una libra
et meza d’amandole mondate in acqua te-
pida, et pistale molto bene como è dicto
di sopra, mittendogli un pocha dacqua frescha
perché non facciano olio. Et piglia una mol-
licha di pane biancho et mittila a moglio
in bono agresto. Et poi piglia le sopra ditte
amandole, et la mollicha, et del sucho² da-
ranci, et dell acqua rosa, et distempera
in seme tutte queste cose, agiungendovi
una oncia de cinamomo³, et una libra
di zuccharo fino. Et passa ogni cosa inseme
pe la stamegnia⁴ facendo questa compositione
gialla con un pocho di safrano. Poi la mit-
tirai a bollire in una pignatta discosta
dal focho. Et guarda non piglie fume voltandola
spesso col cocchiaro. Et vole bollire una
octava dora vel circha.

  • 1 libbra =453,592 gr.
  • ¹Verzuso: specie di agresto alla francese (condimento ottenuto dalla cottura del mosto di uva acerba e dall’aggiunta di aceto e di spezie. Condimento e base per diversi tipi di salse, l’agresto fu diffuso in epoca medievale e d’uso generale nella cucina rinascimentale)
  • ²Sucho: succo
  • ³cinamomo: cannella
  • ⁴stamegnia: Tessuto di stame, cioè di lana sottile e resistente.Tessuto, resistente e rado, usato per setacciare o colare.
Clicca per ingrandire

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Menestra di Verzuso di grasso

 ₂₉ «Piglia quattro rossi d’ova fresche, meza oncia di canella, quattro oncie di zuccharo, doi oncie de acqua rosata, et quattro de sucho di pomaranci, et batti molto bene tutte queste cose insieme, et cocile come se coce il brodetto, et vole essere un pocho gialla. Et tal menestra se convene d’estate.»

 Minestra di Verzuso in Quadragesima.
Ricetta di cucinamedievale.altervista.org 

Ingredienti

  • 300 gr. di mandorle sbucciate e pelate,
  • 230 gr. di zucchero semolato,
  • 30 gr. di mollica di pane bianco,
  • cannella, acqua di rose,
  • zafferano,
  • succo di 1 arancia,
  • aceo di mele o vino bianco secco.

Preparazione

Ammollare la mollica sbriciolata nell’aceto o nel vino a coprire. Mettere nel mixer le mandorle con lo zucchero e tritare finemente. In una casseruola mettere la polvere di mandorle e la mollica leggermente strizzata, aggiungere il succo d’arancia e cuocere a fuoco dolce per circa una decina di minuti. Aggiungere la cannella in polvere q.b., una bustina di zafferano e due cucchiai di acqua di rose. Far cuocere altri cinque minuti per arrivare alla consistenza di una crema.

Non è dato sapere se servirla calda o fredda.

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Idromele, bevanda medievale per la “Luna di miele”

Per far frictelle de fior de sambuco quadragesimale, la ricetta del 1460

Il Biancomangiare (blanc manger) nei secoli

Elizabeths4.jpg[[File:Elizabeths4.jpg|Elizabeths4]]
pollo curry riso pilaf rice_and_chicken_curry_served_during_lunch_in_India

Menù medievale ai sapori d’ Oriente con pollo al curry e riso pilaf

Nota bene

Ricette medievali manuale di cucina con ricette antiche

Sicurezza, responsabilità e consapevolezza sono elementi chiave per la preparazione di qualsiasi ricetta
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Lista delle vivande ai Sapori d’ Oriente

Pollo al curry con frutta secca
Riso pilaf con mandorle e uvetta
Melanzane in stile orientale
Dolce di pistacchi e fiori d’arancio
Tè alla menta con miele

 

 

Pollo al curry con frutta secca

E’ un piatto avvolto dai profumi e dai sapori intensi delle spezie orientali.

Ingredienti

  • 500 gr. di petto di pollo, tagliato a cubetti
  • 2 cucchiai di curry in polvere
  • 1 cipolla tritata
  • 3 spicchi d’aglio tritati
  • 1 pezzo di zenzero fresco grattugiato
  • 200 ml. di latte di cocco.
  • 100 gr. di frutta secca mista (uvetta, noci, mandorle)
  • Olio vegetale
  • sale e pepe

Preparazione

  1. In una padella rosola la cipolla in olio vegetale finché dorata.
  2. Aggiungi l’aglio, il curry in polvere e lo zenzero, mescolando bene.
  3. Aggiungi il pollo e rosola fino a quando è dorato.
  4. Versa il latte di cocco e lascia cuocere finché il pollo è cotto.
  5. Aggiungi la frutta secca e cuoci a fuoco lento per amalgamare i sapori.
  6. Regola di sale e pepe secondo il gusto.

Note storiche:
il curry è una miscela di spezie originaria dell’India, ma divenne popolare nelle cucine orientali. medievali. L’uso di frutta secca era comune nelle ricette mediorientali e asiatiche.

File:Chicken Curry - A mix of South Indian and North India preparation.jpg

Riso pilaf con mandorle e uvetta

E’ un contorno aromatico arricchito dalla dolcezza dell’uvetta e la croccantezza delle mandorle.

Ingredienti

  • 2 tazze di riso basmati,
  • 50 gr. di mandorle tostate
  • 50 gr. di uvetta.
  • 1 cipolla tritata
  • 2 cucchiai di burro
  • 4 tazze di brodo di pollo
  • sale q.b.

Preparazione

  1. Preparazione In una pentola rosola la cipolla nel burro finché diventa trasparente.
  2. Aggiungi il riso e tostalo per un paio di minuti.
  3. Aggiungi l’uvetta e le mandorle.
  4. Versa il brodo caldo e porta ad ebollizione.
  5. Riduci il fuoco, copri e lascia cuocere finchéil riso assorbe il liquido.
  6. Fluffa il riso con una forchetta e regola di sale secondo il gusto.

Nota storica
Il riso pilaf ha origini persiane, diffondendosi poi nelle cucine mediorientali e asiatiche. L’uvetta era spesso utilizzata nelle preparazioni.

riso pilaf

 Tè alla menta con miele
E’ una bevanda rinfrescante e aromatica che riflette la tradizione del tè nel mondo orientale.
File:Mint Tea.jpg

Tè alla menta con miele per Menù medievale ai sapori d’ Oriente

Medio-evo, Rinascimento, Barocco: ricette con foto
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Tè alla menta con miele per Menù medievale ai sapori d’ Oriente

Idromele, bevanda medievale per la “Luna di miele”

La ricetta dell’ Ippocrasso, il vino speziato del Medioevo

Fried rice and chicken curry served during lunch in India.jpg [[File:Fried rice and chicken curry served during lunch in India.jpg|Fried_rice_and_chicken_curry_served_during_lunch_in_India]] Chicken Curry – A mix of South Indian and North India preparation.jpg
[[File:Chicken Curry – A mix of South Indian and North India preparation.jpg|Chicken_Curry_-_A_mix_of_South_Indian_and_North_India_preparation]]
Mint Tea.jpg [[File:Mint Tea.jpg|Mint_Tea]] Bademli pilav.jpg [[File:Bademli pilav.jpg|Bademli_pilav]]
₂₃₈. Salami dal sugo di Ferrara

Cristoforo di Messisbugo 1549 “A fare mortadelle di carne”: Salama da sugo

La salama da sugo, o anche salamina da sugo, è un salume particolare di carni di maiale tipico della provincia di Ferrara da consumare dopo cottura.
Solitamente la salama viene consumata calda. Si può procedere rimuovendo la parte superiore ed estraendo la carne con un cucchiaio oppure togliendo interamente la pelle e presentandola ancora intera in un recipente adatto a raccogliere il sugo che esce durante il taglio a fette o a spicchi. Il contorno tradizionale è il purè di patate al quale si aggiunge un cucchiaio del sugo rosso che esce durante il taglio della salamina. Per il suo contenuto calorico potrebbe essere consumata come piatto unico, anche se, in certe occasioni, è consuetudine inserirla in un pasto completo che prevede alcuni tra più noti piatti della cucina ferrarese come i Cappelletti, oppure dolci come il pampepato, la tenerina (torta regina), la torta con le tagliatelle o la zuppa inglese. Come ad esempio nel Menù per il “Berlingaccio” di Pellegrino Artusi

Salama da sugo affettata, prima di servirla con purè

Cristoforo di Messisbugo, nella sua opera pubblicata postuma nel 1549 Banchetti composizioni di vivande e apparecchio generale, indica le linee generali che possono essere le prima citazioni di questa preparazione quando descrive il modo di fare “mortadelle di carne” utilizzando vino nell’impasto dell’insaccato.

cristoforo da messisbugo salama da sugo mortadelle

Cristoforo di Messisbugo “A fare mortadelle di carne” , clicca sull’immagine per ingrandire

Cristoforo di Messisbugo. In atti autografi si firmava come Messi detto SbugoFerrarese, amministratore e scalco (quegli che ordina il convito e mette in tavola le vivande; e anche quegli che le trincia) presso la corte Estense. Il suo libro, stampato per la prima volta, postumo, a Ferrara nel 1549, s’intitola Libro novo nel qual s’insegna a far d’ogni sorte di vivande secondo la diversità dei tempi così di carne come di pesce. Et il modo d’ordinar banchetti, apparecchiar tavole, fornir palazzi, & ornar camere per ogni gran Prencipe. Riproduco una ristampa del 1610 che purtroppo, non si presta molto al restauro. Qui una edizione del 1569.

I momenti finali di preparazione prima del consumo della salama da sugo (o salamina da sugo).

Pellegrino Artusi  La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene.

₂₃₈. Salami dal sugo di Ferrara 
I salami dal sugo di Ferrara sono una specialità di quel paese. Hanno la forma di bondiole del peso di grammi 500 circa e sono di sapore piccante e appetitoso. A differenza degli altri salumi della loro specie migliorano invecchiando ed ordinariamente questi si mangiano quando quelli hanno fatto la loro stagione. Allorché vorrete servirvene lavateli diverse volte con acqua tiepida per nettarli da quella patina untuosa che li ricopre e metteteli al fuoco in acqua diaccia abbondante per farli bollire lentamente un’ora e mezzo soltanto, chiusi stretti in un pannolino onde evitare che la pelle schianti. Serviteli caldi con contorno come i coteghini; ma il sugo di cui si vantano talvolta non apparisce, o se pure, non è molto copioso.

Medio-evo, Rinascimento, Barocco: ricette con foto
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Artusi: Menù per il “Berlingaccio” (Giovedì grasso)

Di Cercamon – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8923876Di user:Andycowboy – sono l’Autore, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=30916422Di Nicola Quirico – Opera propria, CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=140098368
Petto di vitello ripieno patate duchessa

Patate duchesse, contorno vintange anni ’80

Gefüllte Kalbsbrust und Herzoginkartoffeln, Petto di vitello ripieno e patate duchessa

Le patate duchesse, in francese pommes duchesse, sono un tipico contorno francese elegante e decorativo. La forma elicoidale si ottiene usando il sac à poche. Sono un’ottima alternativa alle patate al forno e vengono usate spesso in cucina per decorazione e nei buffet, come accompagnamento a piatti di carne rossa  (costolette, tournedos, prime ribs (lombata arrosto), ecc.

Ricette anni '80 per una festa a tema.  Ricette anni ’80

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 Insalate e Contorni vintage anni ’80

cavolfiore besciamella 2

insalata capricciosacornetti di prosciutto insalata russa

 

 

 

 

Finocchi gratinatiPetto di vitello ripieno patate duchessaInsalata nizzarda

 

 

 

 

La ricetta delle Patate duchesse   

 venne riportata da A. Escoffier in Le Cusinier royal (1903):
«La composizione delle Pommes Duchesse è la stessa di quella delle Crocchette. Le modelliamo a piacere, nella forma di piccole brioches, frittelle, filoncini oppure le sistemiamo in un sacchetto, Far dorare in forno»

LÉGUMES ET FARINAGES
Pommes de Terre. p.669
Duchesse. — Appareil à Pommes croquettes, moulé en brioches, pains ou galettes, ou dressé à la poche. Dorer, et colorer au four au moment.
Croquettes (de). — Pommes pelées, coupées en quartiers, cuites vivement à l’eau salée, et tenues un peu fermes. Egoutter, sécher à l’entrée du four, et passer au tamis. Dessécher la purée avec 100 grammes de beurre, assaisonner et ajouter, hors du feu, 1 œuf entier et 4 jaunes au kilo de purée. Forme facultative, soit bouchon, poire, abricot, etc. — Paner à l’anglaise, et plonger à friture chaudeau moment.

File:Pommes duchesse.jpg

Pommes duchesse

Ingredienti per 4 persone
  • 1 kg. di patate,
  • 2 uova,
  • 4 uova,
  • 100 gr. di burro,
  • noce moscata,
  • sale e pepe.
Occorrente

Una sac à poche con bocchetta scanalata che permette di modellarle prima di infornare.

Preparazione

Pelate le patate, lessatele in acqua bollente salata. Sgocciolatele e passatele allo schiacciapatate. Raccogliete il tutto in una terrina e amalgamatevi 80 gr. di burro a pezzetti, insaporite con un pizzico di sale, una macinata di pepe e una grattugiata di noce moscata.

Trasferite il composto in un tegame e scaldatelo a fuoco molto basso, come fate per il purè. Togliete il tegame dal fuoco e incorporate al purè le uova intere e i tuorli leggermente sbattuti, mescolando bene.

Imburrate una placca da forno. Raccogliete l’impasto in una tasca da pasticciere con il beccuccio a stella e formate tanti ciuffi direttamente sulla placca. Mettete la placca nel forno già caldo a 200 gradi e fate cuocere per 15 minuti. servite in tavola ben calde.

 Consigli

Se dovessero avanzare, mettetele in un contenitore ermetico in frigo per un massimo di 2-3 giorni e riscaldatele prima di mangiarle. per il congelamento si consiglia di metterle in freezer da crude.

Buonissimo.it
Vino

Champagne Brut rosé

File:Herzoginkartoffel (fcm).jpg

La cucina francese

LIBRI Escoffier-Ma_cuisine Il grande libro della cucina francese 19341 of 4 – 1   2   3    4   

Anatra in salsa Madeira per Pranzo di Natale a Cambridge UK

Il purè di patate, un contorno gustoso per carne e pesce

Pommes duchesse.jpg[[File:Pommes duchesse.jpg|Pommes_duchesse]] GefüllteKalbsbrust-1.jpg [[File:GefüllteKalbsbrust-1.jpg|GefüllteKalbsbrust-1]]
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Strauben frittelle tirolesi

Encytum, le frittelle a spirale di Catone

Strauben, come gli Frisgioli longhi, ricordano le frittelle Encytum

Nell’Antica Roma, le  Encytum erano frittelle, come lo erano i Globi  e  le Frictilia.

L’impasto era quello dei globi, ma era versato a spirale nello strutto bollente attraverso un imbuto largo. Nella  preparazione ricordano le frittelle tirolesi: Strauben, e le frittelle sarde: Frisgioli longhi.

CATONE  De agri cultura liber (II a.Ch.n./I a.Ch.n)

80.1.”t”  LXXXVIII

Encytum ad eundem modum facito, uti globos, nisi calicem pertusum cavum habeat. Ita in unguen caldum fundito. Honestum quasi spiram facito idque duabus rudibus vorsato praestatoque. Item unguito coloratoque caldum ne nimium. Id cum melle aut cum mulso adponito.

Preparerai l’encytum allo stesso modo dei globi, ma ci si dovrà fornire di un imbuto largo. Con questo verserai l’impasto nello strutto bollente. Darai ad esso la forma di spirale, alla perfezione. Lo rigirerai con due palette e lo tirerai su. Come i globi, lo spalmerai di miele e lo farai colorare quando non è troppo caldo. Li servirai con miele o con vino melato.

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Strauben frittelle tirolesi 2

Far colare l’impasto, con l’aiuto di un apposito imbuto nell’olio bollente seguendo un movimento circolare

Strauben, straboli. Frittelle dolci tirolesi

Le strauben sono frittelle dolci tipiche tirolesi; il termine tedesco straub significa tortuoso come la forma che il dolce assume durante la frittura. Vengono preparate nelle feste di piazza o durante le sagre di paese e vengono chiamate anche stràboli, stràuli, o fortaie.

Ingredienti

  • 200 gr.di farina,
  • 250 gr. di latte,
  • 20 gr di burro fuso,
  • 3 uova,
  • 20 ml. di grappa,
  • 1 pizzico di sale,
  • olio per friggere

Preparazione
Mescolare la farina con il latte e poi aggiungere il burro fuso, la grappa e i tuorli d’uovo. Montare a neve l’albune, con un pizzico di sale e aggiungerlo all’impasto. Far colare l’impasto, con l’aiuto di un apposito imbuto nell’olio bollente seguendo un movimento circolare e lasciare friggere fino a che non diventa dorato. Quindi passare su una carta assorbente. Servire gli Strauben ancora caldi cosparsi di zucchero a velo con marmellata di mirtilli rossi.

Enc. della donna Rizzoli 1978
Frisgioli longhi, Frittelle lunghe sarde

Frisgioli longhi, Frittelle lunghe sarde

 Frisgioli longhi, Frittelle lunghe sarde

Sono i tipici dolci del Carnevale Tempiese e Gallurese. Occorrono pochi ingredienti e sono di facilissima realizzazione. Fino a pochi anni fa venivano impiegati solo farina di grano duro, acqua, sale e un po’ di miele.
 
Ingredienti:
1 kg. di farina di grano duro, 1 l. di acqua bollente, 1 bicchiere di latte, 25 gr. di lievito di birra, 2 uova intere o niente, 1 pizzico di sale, 1 pizzico di scorza d’arancia tritata

Preparazione
Impastare la farina sul tavolo o in una terrina versandovi l’acqua calda; aggiungere le uova (se si decide di metterle), sciogliere il lievito in acqua tiepida e mescolarlo all’impasto, versare il latte e lavorare il tutto molto bene sbattendo la pasta con le mani finchè non diventa omogenea (se nella terrina, fin quando non si stacca dalla stessa). Lasciare riposare la pasta ottenuta ben coperta con un panno per un ora circa finchè non è ben lievitata. Procurarsi un sacchetto di tela simile a quello usato dai pasticcieri o un imbuto. Le donne di una certa età ne fanno tuttora a meno, ma è meglio non complicare le cose.

Cottura:
Mettere al fuoco una padella per friggere abbastanza larga con olio possibilmente d’ oliva (non essendo più possibile utilizzare l’olio estratto dalle bacche del lentischio detto ociu listincu) e mentre bolle, versare l’impasto con il sacchetto in centri concentrici o a spirale formando delle lunghe frittelle grosse 2/3 cm. Girarle per cuocere meglio e toglierle con un forchettone quando sono dorate. Spolverare con dello zucchero o bagnare con del miele liquido. Vanno servite calde e accompagnate con frizzante Moscato di Tempio. Qualche palato “forte” preferisce l’acquavite.
Questa è una delle tante ricette conosciute. Esistono diverse varianti e poi, ogni donna, impiega i suoi segretucci.

Tempio – La Storia, le immagini, i vini

Frictilia, le frittelle di Apicio

Globi (globus, globulos) di Catone, le frittelle di Roma antica

Di Karl Gruber – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3728204 Di © Karl Gruber / Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=45607897Tzìpulas.jpg[[File:Tzìpulas.jpg|Tzìpulas]]

 

frittelle globi globulos catone

Globi (globus, globulos) di Catone, le frittelle di Roma antica

 Foto by Carole Raddato from FRANKFURT, Germany, che ringrazio.

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Treccani.it – Sinonimi e contrari, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana,
  • Frittella /fri’t:ɛl:a/ s. f. [der. di fritto]. – 1. (gastron.) [vivanda dolce o salata che si prepara facendo friggere in padella una piccola porzione di pasta semiliquida, spesso unita ad altri ingredienti] ≈ ‖ bignè, bomba, bombolone, crêpe, crespella, Krapfen2. (fig.fam.) [traccia d’unto sul vestito] ≈ gora, macchia, (region.) padella, (fam.) patacca.
Le frittelle erano conosciute già ai tempi dell’Antica Roma, e probabilmente ancora prima. Gli antichi romani chiamavano questi dolci: frictilia, globi (globulos, globus), encytum (frittelle a spirale preparati con lo stesso impasto dei globi).  Venivano preparati in onore di Saturno per la festività invernale de i Saturnali (tra il 17 e il 23 dicembre).
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 .

Nell’opera culinaria greco-romana, Globulus o globus era una preparazione a base di miele e formaggio e fritta nello strutto. Catone così scrive:

La ricetta proviene dagli scritti agricoli del console romano Catone nel De agri cultura liber (II a.Ch.n./I a.Ch.n), che includeva ricette semplici per gli agricoltori.
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79.1.”t”  LXXXVIII
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Globulos sic facito
Globos sic facito: caseum cum alica ad eundem modum misceto; inde, quantos voles facere, facito. in aenum caldum unguen indito. singulos aut binos coquito versatoque crebro duabus rudibus: coctos eximito, eos melle unguito, papaver infriato: ita ponito.
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Preparerai così i globi
Preparerai così i globi: mescolerai in parti uguali formaggio e farina di farro. Con questo impasto farai tutti i globi che vuoi. Verserai dello strutto in una padella calda. Ne friggerai uno o due per volta, e li rigirerai con due palette: quando saranno fritti li toglierai li spalmerai di miele, ci gratterai sopra del papavero. Li servirai così.
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Di Globos parla anche Petronio in Decadenza dell’oratoria (Petr. 1-2). Nella prima pagina del Satyricon l’oratore Agamennone paragona l’eloquenza dei declamatori del suo tempo a questo cibo, tuonando contro la scuola:

“…sed mellitos verborum globulos et omnia dicta factaque quasi papavere et sesamo sparsa“… ma sdolcinate bolle di parole, e detti e fatti tutti quasi cosparsi di semi di papavero e di sesamo.

La Cena di Trimalchione dal Satyricon di Petronio

 Ricetta per una decina di globi

I globi erano preparati con alica, farro mondo pestato, ma non in farina.

Ingredienti per circa 10 globi

  • 200 gr. di ricotta (o formaggio fresco)
  • 200  gr. di farro
  • semi di papavero bianco
  • strutto per friggere (in latino unguen)
  • miele
  • acqua

frittelle globi globulos ingredienti

Preparazione

Pestate il farro nel mortaio senza ridurlo in farina e lasciatelo a bagno in acqua per tutta la notte. Gettate l’acqua e mescolate il farro con la ricotta fino ad ottenere un composto omogeneo. Con le mani umide, formate delle palline delle dimensioni di una noce o poco più.

Fate sciogliere una buona quantità di strutto e friggete i globi uno o due alla volta. Quando saranno cotti, metteteli nel piatto di portata e versate sopra il miele, poi cospargete i semi di papavero.

Servite caldi.
frittelle globi globulos catone

Encytum, le frittelle a spirale di Catone

Frictilia, le frittelle di Apicio

Apicio: Ricetta del MULSUM con volgarizzamento e note del 1852.

 

ingredientihttps://www.flickr.com/photos/carolemage/12134565645/in/album-72157640144679524/
presentazionehttps://www.flickr.com/photos/carolemage/12134559525/in/album-72157640144679524/
presentazionehttps://www.flickr.com/photos/carolemage/12135219843/in/album-72157640144679524/
frictilia apicio frittelle

Frictilia, le frittelle di Apicio

Questi dolcetti del Salento, sono chiamati cartiddati, nella forma assomigliano alle “chiacchiere” e sono rivestiti di miele. Ricordano le antiche frictilia. Le foto sono puramente indicative
La frittura è un metodo diffuso in tutto il mondo e usato già nel 2500 a.C. in Egitto. In tale paese, si usava olio vegetale generico. Già nell’antica Roma si friggevano i cibi, dolci o salati che fossero, solitamente nell’olio di oliva. Le frictilia, una ricetta del periodo, sono le probabili antenate delle attuali chiacchiere o bugie di carnevale. La maggior parte della popolazione consumava il pasto del mezzogiorno e diversi spuntini per strada, acquistando dalle varie bancarelle o da locali semi aperti vicini alla strada. Questi negozi, le cauponae e le tabernae, vendevano diversi cibi fritti, quali frittate, frittelle, salsicciotti. Esistevano inoltre le vere e proprie botteghe di friggitori, citati anche dal poeta Marziale. Il fritto nell’antica Roma era prevalentemente in olio di oliva o strutto.
Nel Medioevo e fino a tempi recenti ha prevalso lo strutto. Nel Nord Italia ha prevalso il burro per la ricchezza in allevamenti bovini.
Le tecniche di frittura variano per la quantità di grassi richiesta, il tempo di cottura, il tipo di recipiente utilizzato e la manipolazione dei cibi. La rosolatura, la frittura al salto, la frittura in padella, la frittura bassa e la frittura profonda sono tutte tecniche comuni di frittura.

Nell’Antica Roma, le Frictilia” erano dolci fritti nel grasso di maiale in occasione dei Baccanali, e dei Saturnali (festa in onore di Saturno e simile al nostro Carnevale). Nel Medioevo la ricetta si arricchì della cannella e le frictilia venivano consumate durante le “Feste dei folli“, festeggiamenti in maschera che sostituirono i Saturnali. In epoca cristiana, più recente, rimase la tradizione di friggere in grandi quantità queste frittelle, ma nel periodo di Carnevale che precedeva la Quaresima. 

Altre frittelle degli antichi romani erano Globi e Encytum ((frittelle a spirale preparate con lo stesso impasto dei globi che veniva versato nello strutto bollente attraverso una specie di imbuto.

APICIO  De re coquinaria 230 D.C.

XI. DVLCIA DOMESTICA ET MELCAE, dolci casalinghi  con miele.
VII. cap.XI § 6

Frictilia

Aliter dulcia: accipies similam, coques [et] in aqua calida, ita ut durissimam pultem facias, deinde in patellam expandis. cum refrixerit, concidis quasi dulcia et frigis in oleo optimo. levas, perfundis mel, piper aspargis et inferes. melius feceris, si lac pro aqua miseris.

Altri dolciumi  Prendi fior di farina, e cuocilo in acqua calda, sicché riesca una polta durissima; poi la distendi in una padella; e, quand’ è fredda, la tagli a mo’ di dolciumi, e la friggi in olio del più fino. Quindi la levi, la bagni con miele, la impepi, e la mandi in tavola. Farai meglio se, in cambio d’ acqua, metterai latte.

Traduzione di Giambattista Baseggio, Venezia 1852
frictilia apicio frittelle antica roma

clicca sulle immagini per ingrandire

 

 .
Ricetta delle frictilia
roma.metropolitanmagazine.it

Ingredienti

  • 500 gr. di farina di farrro
  • 3 uova
  • 40 gr. di olio evo
  • 50 gr. di miele
  • 3 gr. di semi di papavero
  • 2 gr. di sale
  • 3 gr. di pepe pestato
  • strutto per friggere

Preparazione

 Mettete in una ciotola la farina con le uova, l’olio e il miele. Impastate. Fate riposare l’impasto per circa un’ora. Stendete una sfoglia sottile e tagliate le frittelle con un coppapasta o fate delle strisce con la rotella. Fate sciogliere una buona quantità di strutto e friggetele. Le Frictilia saranno cotte quando appariranno gonfie e dorate. Scolatele e mettetele sul patto di portata. Versate sopra il miele, poi cospargete i semi di papavero. Servite caldi.

File:Fried tortillas IMG 5488.jpg

Queste frittelle ricordano le Frictilia ricavate con il coppapasta.

Encytum, le frittelle a spirale di Catone

Globi (globus, globulos) di Catone, le frittelle di Roma antica

Dulcia domestica, ricette per dolci fatti in casa – Apicius, De Re Coquinaria

Ricetta del Conditum Paradoxum (vino speziato) per i giorni nostri che si avvicina all’originale

 IngredientiCartiddati.jpg [[File:Cartiddati.jpg|Cartiddati]]Fried tortillas IMG 5488.jpg[[File:Fried tortillas IMG 5488.jpg|Fried_tortillas_IMG_5488]]
glassa arancia

Glassa all’arancia e sciroppo all’arancia per torte, biscotti e pasticcini

La glassa (o ghiaccia) è una preparazione di cucina, soprattutto di pasticceria, con cui si rivestono, in tutto o in parte, alcuni dolci con lo scopo di abbellirli o di esaltarne il gusto. Caratteristica della glassa è di asciugare, formando un guscio lucido sul dolce.

Glassa all’arancia

Ingredienti

  • 200 gr. di zucchero a velo,
  • 1 arancia

Preparazione
Mettete in una ciotola lo zucchero a velo e spremeteci sopra il succo di metà arancia. Sbattete fino ad ottenere la giusta densità e decorate il vostro dolce.
Cercate di non abbondare con il succo d’arancia, per evitare che il composto sia troppo liquido

Gustosissimo.it

torta arancia (4)

Lo sciroppo ad uso alimentare è una soluzione formata da zucchero ed acqua ed è caratterizzato da gusto dolce e viscosità elevata

Sciroppo all’arancia per torte

Ingredienti

  • Il succo di 2 arance,
  • 115 gr. di zucchero semolato.

Preparazione
In un pentolino unite il succo delle arance e lo zucchero semolato e fate bollire. Versate lo sciroppo, ancora bollente, in modo omogeneo sulla torta raffreddata.

torta arancia fondant (2)

Torta umida alle arance

Torta rovesciata di arance

Fondant à l’orange imbibé, torta succosa all’arancia

Di Silar – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=16839805
torta arancia fondant (2)

Fondant à l’orange imbibé, torta succosa all’arancia

Come la Torta umida all’arancia e la Torta rovesciata di arance, questo è un dolce squisito dal sapore agrumato e dalla consistenza umida dovuta all’aggiunta del succo degli agrumi.

Lo sciroppo, aggiunto dopo la cottura, rende la torta ancora più succosa, quasi un dolce al cucchiaio. Il termine francese fondant rende l’idea.

Ingredienti per 4 persone

Per l’impasto

  • 2 arance non trattate,
  • succo di 1 limone,
  • 230 gr. di farina 00,
  • 115 gr. di zucchero,
  • 100 gr. di burro,
  • 2 uova,
  • 1 bustina di lievito per dolci,
  • 1 pizzico di sale

Per lo sciroppo

  • succo di 2 arance,
  • 115 gr. di zucchero.
Preparazione

Scaldate il forno a 180 gradi. Ungete la tortiera oppure foderatela con carta da forno. Grattugiate la scorza di una arancia, che andrà spremuta come l’altra arancia.

Ammorbidite il burro a bagnomaria e mettetelo in una ciotola con lo zucchero; mescolate bene fino ad avere una crema, Unite le uova, una alla volta, mescolate con la frusta. Aggiungete la farina con il lievito, il pizzico di sale, la scorza grattugiata di una arancia, il succo del limone e quello delle 2 arance. Mescolate molto bene con la frusta  fino ad ottenere un composto spumoso.

Versate il composto nella tortiera ed infornate nel forno caldo per 30 minuti. Passato questo tempo (non aprite il forno prima) fate la prova stecchino: inseritelo nel composto, se esce asciutto il dolce è pronto altrimenti proseguite la cottura ancora per un po’.

Spegnete il fuoco e lasciate nel forno per qualche minuto, quindi sfornate e togliete il dolce dalla tortiera. Fatelo raffreddare su una griglia. Mettetelo poi sul piatto da portata.

Mentre il dolce si raffredda, preparate lo sciroppo:
In un pentolino unite il succo di 2 arance e 115 gr. di zucchero e fate bollire. Versate lo sciroppo, ancora bollente, in modo omogeneo sulla torta raffreddata.

Aspettate qualche ora prima di gustarla, in modo che lo sciroppo venga bene assorbito.

torta arancia (2)torta arancia (5)torta arancia (4)

 

 

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Variante

Provate a sostituire il burro con un vasetto di yogurt naturale o agli agrumi, il risultato sarà ottimo e più leggero.

Vino

Riesling, Müller Thurgau, Prosecco

torta arancia fondant

Torta rovesciata di arance

Torta umida alle arance

 

medioevo maestro martino uova ova

Frictata, Maestro Martino «Il Libro de Arte Coquinaria» 1450-60

Festival barocco estivo a Plasy. Distretto di Pilsen-sever, Repubblica Ceca.

maestro martino

Frictata
Battirai l’ova molto bene, et inseme un poca de acqua, et un poco
di lacte per farla un poco più morbida, item un poco di bon caso
grattato, et cocirala¹ in bon botiro perché sia più grassa. Et nota che per
farla bona non vole esser voltata né molto cotta. Et volendola fare
verde, prendirai similmente le cose sopra ditte giognendoli del suco²
de queste herbe, cioè vieta³, petrosillo in bona quantità, borragine,
menta, maiorana, salvia in minore quantità, passando il ditto suco;
poi cavarai piste le herbe molto bene per la stamegna. Et per fare
in un altro modo frittata con herbe, prendirai le sopra ditte herbe
et tagliate menute le frigerai un poco in un bon botiro o oglio,
mescolandole con l’ova et l’altre cose sopra ditte farai la frittata et
cocirala diligentemente che sia bene staionata⁴ et non troppo cotta.

  • ¹Cocirala: la cuocerai,
  • ² giognendoli del suco: aggiungendo il succo,
  • ³ vieta: bietola,
  • ⁴stamegna: stamigna, tessuto sottile e rado, ma resistente, usato per colare e setacciare.
  • ⁵staionata: stagionata, pronta
frittata maestro martino

clicca sull’immagine per ingrandire

Sbatti molto bene le uova  con poca acqua e un po’ di latte per farla morbida; aggiungi un po’ di buon formaggio grattugiato, e cuoci in buon burro per insaporire. Perchè venga bene non deve esser voltata né molto cotta. Volendola fare verde, prendi gli ingredienti sopra detti e aggiungili al succo delle seguenti erbe: bietola, una buona quantità di prezzemolo, borragine, menta, maggiorana, poca salvia; poi pesta molto bene le erbe passandole alla stamigna
Per fare in un altro modo la  frittata con le erbe, prendi le erbe tagliate finemente e friggile  in un buon burro o olio. Mescolandole con le uova e gli altri ingredienti, fai la frittata e cuocila bene ma non troppo cotta.

medioevo maestro martino uova ova

Festival barocco estivo a Plasy. Distretto di Pilsen-sever, Repubblica Ceca.

Medio-evo, Rinascimento, Barocco: ricette con foto
torte maestro martino medioevoTudor_pies_on_pewter_plates_at_Hampton_Court
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OVA, Maestro Martino «Il Libro de Arte Coquinaria» 1450-60

Per far frittelle di fiori di sambuco, ricette di ieri e di oggi

Menù medievale – Maestro Martino “Il Libro de Arte Coquinaria”

Di Files by Art Jarka;Photos by Art Jarka;Files by Art Jarka to be sorted;, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=64615223
penne sugo di salmone cavolo cappuccio rosso

Penne al salmone e cavolo cappuccio rosso

Ingredienti per 4 persone
  • 400 gr. di pasta,
  • 300 gr. di cavolo rosso,
  • 400 gr. di salmone fresco,
  • 1 cipolla bianca,
  • 1 spicchio d’aglio,
  • brodo vegetale,
  • parmigiano grattugiato (facoltativo),
  • olio extravergine d’oliva,
  • sale.

salmone

 

 

 

 

 

 

Preparazione 

Pulite il cavolo cappuccio: scartate le prime foglie esterne che si presentano più dure o danneggiate, lavatelo sotto un getto d’acqua fredda strofinandolo con le mani per eliminare le tracce di sporco. Affettatelo sottilmente a striscioline e lasciate riposare 10-20 minuti.

In una padella capiente, versate un giro d’olio e aggiungete la cipolla tritata e l’aglio. Soffriggete a fiamma bassa e quando la cipolla sarà appassita aggiungete il cavolo rosso. Salate e fate rosolare per due minuti. Quando comincia ad asciugarsi troppo aggiungete un po’ di brod vegetale.

Pulite il salmone, togliendo le lische e la pelle, e tagliatelo a dadini. Mettete i dadini di salmone in una padella dove avrete scaldato  l’olio con l’aglio, sfumate con il vino bianco secco e fate cuocere a fuoco vivo per qualche minuto. Regolate di sale.

Cuocete le penne e quando mancheranno 2 minuti alla fine della cottura, trasferitele nella padela con il salmone e aggiungete il cavolo rosso.

Mantecate la pasta aggiungendo acqua di cottura all’occorrenza. Quando le penne saranno pronte, togliete dal fuoco. Se volete, aggiungete il parmigiano e mescolate

Vino 

Vino bianco secco fermo. Sauvignon, Gewürstraminer, Vernaccia

penne sugo di salmone cavolo cappuccio rosso 2Foto Claudio, Fucecchio
libum apicio antica roma

Libum di Catone, la focaccia al formaggio degli antichi romani

 Foto by Carole Raddato from FRANKFURT, Germany, che ringrazio.

I Romani avevano molti tipi di pane con farine diverse, il Libum era più una focaccia realizzata impastando formaggio di pecora con farina e uovo. Una volta formata la pagnotta veniva cotta su foglie di alloro. Veniva gustato accompagnato da miele, frutta secca, olive e altro. Poteva avere forma rettangolare ma anche di panini.

La focaccia era una torta salata sacrificale, offerta agli spiriti domestici durante le feste dei Matralia ed anche, più tardi, nei Ludi Saeculares.

La ricetta proviene dagli scritti agricoli del console romano Catone nel De agri cultura liber (II a.Ch.n./I a.Ch.n), che includeva ricette semplici per gli agricoltori.

[75] «Libum hoc modo facito. Casei P. II bene disterat in mortario. Ubi bene distriverit, farinae siligineae libram aut, si voles tenerius esse, selibram similaginis eodem indito permiscetoque cum caseo bene. Ovum unum addito et una permisceto bene. Inde panem facito, folia subdito, in foco caldo sub testu coquito leniter.»

«Prepara la torta in questo modo. Schiaccia Il formaggio in un mortaio; quando sarà ben schiacciato, mettici una libbra di farina di siligine (grano più pregiato) o, se vuoi che sia più soffice, solo un quarto di libbra di farina da amalgamare al formaggio; aggiungi un uovo e amalgama bene. Fai una pagnotta; con le foglie di alloro sotto; cuoci lentamente in forno caldo sotto il coperchio (testo)»

File:Libum (30880167424).jpg

 Ricetta moderna per 4 persone

Ingredienti

  • 500 gr. di farina,
  • 1 kg. di ricotta,
  • 1 uovo,
  • sale e pepe,
  • foglie di alloro.

Preparazione

Setacciate la farina in una ciotola. Mescolate la ricotta fino a renderla morbida e impastate con l’uovo e sale. Formate un impasto morbido e dividetelo in 4 pagnottine (o una sola). Fate riposare almeno mezz’ora.

File:Libum Four Sweet Cheesecake buns... they go in the oven! (8411937776).jpg

Disponete le pagnotte su una teglia unta (o con carta da forno) su foglie fresche di alloroì. Appiattitele leggermente. Mettete sopra altre foglie di alloro. Cuocete in forno caldo a 180-200 gradi per 20-30 minuti. Oppure copritele con il coperchio¹ e cuocete per 35-40 minuti fino a doratura. Scaldare il miele e adagiarvi dentro le focacce calde in modo che lo assorbano. Lasciate riposare 30 minuti prima di servire.

¹I romani spesso coprivano il cibo, durante la cottura, con un coperchio di terracotta a cupola chiamato testo. Potete usare una pentola di terracotta poco profonda, rovesciata, oppure una ciotola di metallo.

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File:Libum Four Sweet Cheesecake buns ready to be eaten and a bottle of white wine from the Limes Germanicus (8412100016).jpg

Quattro panini pronti da mangiare e una bottiglia di vino bianco del Limes tedesco

I vini

Il vino aveva un’importanza particolare per i Romani in quanto era la bevanda più amata (…)

Apicio: Ricetta del MULSUM con volgarizzamento e note del 1852.

Apicio: Ricetta del CONDITUM PARADOXUM con volgarizzamento del 1852.

Ricetta del Conditum Paradoxum (vino speziato) per i giorni nostri che si avvicina all’originale

Moretum, crema di formaggio alle erbe (con noci o pinoli) dell’antica Roma

  1. Libum (31349193600).jpg[[File:Libum (31349193600).jpg|Libum_(31349193600)]]
  2. Ingredienti Libum (30880167424).jpg[[File:Libum (30880167424).jpg|Libum_(30880167424)]]
  3. non cottoLibum Four Sweet Cheesecake buns… they go in the oven! (8411937776).jpg [[File:LibumFourSweetCheesecakebuns.theygointheoven(8411937776).jpg|Libum_Four_Sweet_Cheesecake_buns…_they_go_in_the_oven!_(8411937776)]
  4. Libum Four Sweet Cheesecake buns ready to be eaten and a bottle of white wine from the Limes Germanicus (8412100016).jpg [[File:Libum Four Sweet Cheesecake buns ready to be eaten and a bottle of white wine from theLimesGermanicus(8412100016).jpg|Libum_Four_Sweet_Cheesecake_buns_ready_to_be_eaten_and_a_bottle_of_white_wine_from_the_Limes_Germanicus_(8412100016)]]
fruitcake dec 27

Fruitcake, dolce natalizio con frutta secca, canditi, datteri e maraschino

Negli Stati Uniti, il 27 dicembre si celebra il National Fruitcake Day. Per festeggiare si prepara un dolce ricco di canditi e frutta secca sia semplice che DeLuxe con l’aggiunta di liquori: rum o brandy oppure whisky.

La prima ricetta di un dolce simile è dell’antica Roma ed elenca semi di melograno, pinoli e uvetta mescolati all’ orzo.

Nel Medioevo, vennero aggiunti miele, spezie e frutti conservati.

In seguito le ricette variarono notevolmente nei diversi paesi, nel corso dei secoli, a seconda degli ingredienti disponibili e (in alcuni casi) delle norme ecclesiastiche che vietavano l’uso del burro, per quanto riguarda l’osservanza del digiuno. Papa Innocenzo VIII (1432-1492) concesse infine l’uso del burro, in un permesso scritto noto come “Lettera di burro” nel 1490, dando il permesso alla Sassonia di usare latte e burro nelle torte di frutta Stollen.

A partire dal XVI secolo, lo zucchero delle colonie americane (e la scoperta che alte concentrazioni di zucchero erano nei frutti) portò alla produzione di frutta candita, rendendo così le torte di frutta più accessibili e popolari.

fruitcake 27 december

Dolce di mandorle, ricetta di Grazia 1956 – 2° Menù di Natale
datteri noci formaggio

Datteri farciti con formaggio cremoso e noci, per un antipasto sfizioso

 1. Datteri ripieni di gorgonzola e noci
Ricetta si Gustissimo.it

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Ingredienti per 4 persone

  • 8 gherigli di noci (o mandorle),
  • 8 datteri grossi,
  • 100 gr. di gorgonzola,
  • 50 gr. di mascarpone,
  • sale qb.

Preparazione

  1. Lavate i datteri sotto l’acqua corrente, tamponateli con un foglio di carta assorbente e praticate un’incisione per il lungo.  Fate attenzione quando incidete i datteri, perchè potreste rovinare il frutto, quindi utilizzate un coltello affilato. Estraete il nocciolo e allargate leggermente la cavità interna dei frutti.
  2. Riunite in una ciotola il gorgonzola con il mascarpone, aggiungete un po’ di sale e mescolate bene, in modo da ottenere una crema morbida e omogenea.
  3. Farcite i datteri con la crema al formaggio e completate con un gheriglio di noce su ogni dattero.

Qualora gradiste un un aroma più cremoso e meno forte, potete utilizzare in quantità uguali il gorgonzola e il mascarpone.

datteri gorgonzola mandorle noci

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 2. Datteri ripieni con Mascarpone e Noci
Ricetta Unadonna.it

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Ingredienti per 4 persone

  • 12 datteri grandi e scuri,
  • 189 gr. di mascarpone (o gorgonzola dolce o brie) a temperatura ambiente,
  • 12 gherigli di noci,
  • 4 cucchiaini di whisky.

Preparazione

  1. Fare una fessura al centro di ogni dattero e rimuovere il nocciolo
  2. In una ciotola sbattete il mascarpone ed il whisky
  3. Riempite il centro di ogni dattero con il composto di mascarpone e mettete un gheriglio di noce sopra il ripieno.

i datteri possono essere conservati per mesi mettendoli in un contenitore ermetico e posto in luogo fresco.

datteri mascarpone noci

 

Dulcia domestica, dolci fatti in casa: Datteri ripieni – Apicius, De Re Coquinaria

Devils on horseback, “Diavoli a cavallo“, spiedini di datteri o prugne avvolte nel bacon

Dates & Nuts (31752661288).jpg [[File:Dates & Nuts (31752661288).jpg|Dates_&_Nuts_(31752661288)]] Medjool dates with cambozola cheese and almonds (8546218569).jpg [[File:Medjool dates with cambozola cheese and almonds (8546218569).jpg|Medjool_dates_with_cambozola_cheese_and_almonds_(8546218569)]]
trote datteri riso

Trote aromatizzate ai datteri

Dalla ricetta di gustissimo.it
 Ingredienti e dosi per 4 persone
  • 4 trote di medie dimensioni,
  • 500 gr. di datteri tritati,
  • 120 gr. di riso bollito,
  • 2 porri,
  • 60 gr. dii burro,
  • 120 gr. di mandorle e pinoli,
  • 2 cucchiaini di zucchero,
  • 4 cucchiai di coriandolo fresco,
  • 1 cucchiaino di cannella,
  • 1 pizzico di zenzero macinato,
  • 1 pizzico di pepe,
  • sale qb.
 Preparazione

Pulite le trote, lavatele sotto l’acqua e asciugatele. Cuocete il riso e mescolatelo assieme ai datteri tritati, i porri, le mandorle tritate, i pinoli, la cannella, il coriandolo e il sale. Riempite le trote con questa farcitura di riso e chiudetele con spago o con degli stecchini di metallo, quindi disponeteli su una teglia. Spennellate le trote col burro fuso, condite con pepe, sale, zenzero e zucchero.

Infornate a 160 gradi per circa 20 minuti, fino a che il pesce diventa dorato. Spolverate di cannella e servite.

 Idee e varianti
  • Potete preparare questa ricetta anche con gamberi, funghi, peperone giallo.
  • Insieme a pepe, chiodi di garofano e zenzero si può conservare in un vasetto a chiusura ermetica, la cannella diventa un’ottima marinata per le carni.
trote datteri riso

Ricette con i datteri

Devils on horseback, “Diavoli a cavallo“, spiedini di datteri o prugne avvolte nel bacon

Datteri farciti con pasta di mandorle

Stuffed trout – Stuffed with rice, prawns, mushroom, leek, yellow pepper and pine nuts.jpg [[File:Stuffed trout – Stuffed with rice, prawns, mushroom, leek, yellow pepper and pine nuts.jpg|Stuffed_trout_-_Stuffed_with_rice,_prawns,_mushroom,_leek,_yellow_pepper_and_pine_nuts]]