La salsa Enchilada non è solo rossa…

La salsa Enchilada non è solo rossa

.Enchiladas con riso e salsa Enchilada

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La Enchilada è una salsa messicana, a base di peperoncino e pomodoro, perfetta per condire salsicce e carne di maiale ma soprattutto è ottima per ammorbidire le Enchiladas¹ (tortillas  arrotolate e cotte al forno, da cui prende il nome).come base per condire è adatta specialmente

  • La enchilada (o, solitamente, enchiladas) è un piatto tipico della tradizione culinaria messicana, composto da una tortilla (a base di mais e frumento), arrotolata su se stessa e farcita. Il ripieno della tortilla può essere di vari tipi: carne, formaggio, verdura, fagioli. Cibo popolare e di strada, è diffuso in tutti i paesi dell’America Centrale.
  • Differenza tra Enchiladas, Tacos e Burritos

Le varianti della salsa Enchilada sono molte e oltre alla salsa “rossa”, esiste anche la salsa “bianca” e la salsa “verde”.

La salsa Enchilada non è solo rossa

Salsa Enchilada Bianca

Ingredienti

  • 115 g di Burro,
  • 45 g di Farina,
  • 240 ml di Acqua,
  • 70 g di Peperoncino in polvere,
  • 45 g di Cumino macinato

Salsa Enchilada Verde

Ingredienti

  • 15-30 ml di Olio extravergine di Oliva,
  • 1 piccola Cipolla tritata,
  • 2-3 spicchi di Aglio tritati o schiacciati,
  • 1 Peperone verde tritato,
  • 1 Peperoncino jalapeno, privato dei semi e della membrana che li contiene,
  • 300 g di Tomatillo, privati della buccia e tagliati a metà(pomodori messicani),
  • 1/4 di mazzo di Coriandolo tritato grossolanamente,
  • 1-2 g di Sale,
  • Pepe nero q.b.,
  • 1-2 g di Cumino,
  • 480 ml di brodo di Pollo.

Salsa Enchilada Rossa

Ingredienti

  • 15 ml di Olio extravergine di Oliva,
  • 2 spicchi di Aglio tritato,
  • 5 g di Cipolla tritata,
  • 1-2 g di Origano secco,
  • 10 g di Peperoncino in polvere,
  • 1-2 g di Basilico secco,
  • 1 g di Pepe nero macinato,
  • 1 g di Sale,
  • 1-2 g di Cumino macinato,
  • 5 g di Prezzemolo secco,
  • 60 ml di salsa messicana piccante,
  • 170 g di salsa di Pomodoro,
  • 360 ml di Acqua.
it.wikihow.com
Beef enchiladas, rice and refried beans.jpg
Great beef. Fresh rice and salsa

File: Salsa alla crema di pollame, 2006.jpg

Foto By Dion Hinchcliffe – Beef Enchiladas @ Pappasito’s Cantina, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=43761465  By Jessica Spengler – Flickr: Mole enchilada, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=23165309
Ortica gnocchi

Gnocchi con ricotta fresca e l’ortica del monte Cimone

Gli gnocchi non sono solo bianchi di patate e farina, ce ne sono tante varianti tra cui:

  • arancio alla zucca,
  • rossi al radicchio,
  • gialli di polenta,
  • dorati di pane,
  • marroni ai funghi,
  • verdi alla ricotta e erbe (spinaci, bietola, rucola, broccoli, ecc.),
  • … e non basta!

Qui di seguito eccovi la ricetta degli Gnocchi alle ortiche,  un modo interessante per utilizzare al meglio l’infestante ed urticante Ortica.

Con le ortiche si preparano ottimi gnocchi, frittate e gustose farciture per piade e paste ripiene (tortelli, cappellacci verdi, ravioli, urciòn, allo “straccio”)

Gnocchi di farina di molino con ortica del Monte Cimone, ricotta fresca e parmigiano invecchiato 36 mesi del Caseificio di Pievepelago (Mo) 

 Ingredienti per 4 persone

Un paio di guanti da chirurgo monouso.

  • Un bel mazzo di ortiche turgide selezionate fra le foglie fresche di germoglio (250 gr. circa),
  • 500 gr. di ricotta freschissima,
  • 200 gr. di farina bianca,
  • 3 uova,
  • 180 gr. di parmigiano grattugiato,
  • 100 gr. di pancetta (facoltativo),
  • 150 gr. di burro,
  • sale e pepe.
 Preparazione

Le ortiche vanno colte, Indossando i guanti, a mezza mattinata, il meglio sarebbe col sole dopo una notte di pioggerellina.

Indossando i guanti pulite le ortiche delicatamente:

Lavatele bene e fatele sbollentare per qualche minuto in acqua salata, quindi fatele raffreddare buttandole in acqua fredda. Scolatele bene e poi tritatele senza guanti, perchè l’effetto ustionante è ormai esaurito.

Lavorate la ricotta con il cucchiaio di legno per ammorbidirla e renderla ben liscia e pastosa. Fate attenzione ad usare della ricotta non acquosa perchè, altrimenti, il composto per gli gnocchi non può risultare della giusta consistenza.

Amalgamate alla ricotta l’ortica tritata; incorporatevi 100 gr. di parmigiano grattugiato, le uova intere, il sale ed il pepe e (se volete) la pancetta tagliata a dadini,.

Lavorate l’impasto così ottenuto con circa 200 gr. di farina, poco meno o poco più. Formate ora delle pallottole grosse come nocciole; infarinatele e lessatele (poche alla volta) in acqua salata bollente. Man mano che verranno a galla toglietele, scolatele bene e adagiatele nel piatto di portata.

Servite questi gnocchi conditi con burro fuso e parmigiano grattugiato.

 Variante
  • Sono ottimi anche conditi con burro fuso profumato con salvia, oppure con sugo di carne, o sugo di pomodoro.
  • Anzichè lessarli, potete friggerli in poco burro e condirli col sugo che preferite.
Vino

Pignoletto dei Colli Bolognesi, Müller-Thurgau (Bolzano–Alto Adige), Traminer aromatico (Friuli), Orvieto (Terni, Viterbo), Albana Romagna.

 Urtica dioica

Urtica dioica

Passato di ortica (Urtica dioica) del monte Cimone

Uova sode impanate e fritte, un antipasto originale per Pasqua

Ravioli con le erbe primaverili: ortica

Fave, Herbe e Fonghi alla maniera di Maestro Martino OSPREON Dei Legumi, Baccelli verdi di fave comuni e baiane, Apicio

Fave, Herbe e Fonghi alla maniera di Maestro Martino da Como

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Fave piene
Fave fresche con brodo di carne
Herbe con lacte d’amandole
Herbe senza lacte
Fonghi
Altro modo di acconciare gli detti fonghi
maestro martino
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 Le fave e la festa del 2 novembre:

Il 2 novembre, in tutto il mondo cristiano, è il giorno della commemorazzione dei morti. oggi, da noi, è consuetudine visitare i cimiteri, ripulire le tombe, illuminarle con ceri, deporre crisantemi e pregare. Tipica di un tempo era invece l’usanza delle fave. Infatti, sia i Greci che i Romani vedevano nel bianco e nero dei suoi fiori una sigla mortuaria, e perciò le consideravano emblema della morte. Esse, pertanto, venivano sparse sulle tombe per implorare pace e placare gli spiriti maligni.

Fave piene

Poni le fave a moglio. Et quando sonno bene a moglio fendile un
pocho da quello canto¹ che non sono negre; et caccia fore pian piano le
fave dentro che non se rompa la scorza. Et dapoi togli de le amandole
bianche et nette, et pistale molto bene con un pocha d’acqua rosata
accioché non facciano olio. Et ponivi assai zuccharo. Et di questa
materia impie le ditte scorze di fave, et poi restringile inseme che
parano fave meze cotte, et ponile a scaldare in una pignatta, o padella,
o altro vaso dove non sia né acqua né altra cosa, guardandole che non
ardesseno. Et mitti le ditte fave in scudelle agiongendovi di sopra
un pocho di brodo di carne caldo, con un pocho di petrosillo tagliato
menuto con un poche de cipolle fritte et tagliate menute, et dapoi
un poche di spetie dulci. Et a chi non piaceno le cipolle non le
porre.¹canto: lato
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Fave fresche con brodo di carne
Piglia le fave et mondale con l’acqua calda como se fanno le amandole,
et poi le mitti a bollire in bon brodo. Et quando ti pareno cotte
mette con esse un pocho di petrosillo¹ et menta battuta facendogli
bollire etiamdio² de bona carne salata. Et questa menestra vole essere
un pocho verde che pare più bella. Et simelmente poi fare i peselli,
et ogni altro leghume frescho, ma nota che non voleno essere mondati
coll’acqua calda como le fave, ma lasciali pur così con quella
sua scorza sottile.
  • ¹petrosillo: prezzemolo,
  • ²etiamdio: anche.
 Herbe

Herbe con lacte d’amandole
Habi le herbe et falle bollire in prima un pocho in l’acqua, la qual
deve bollire quando glille¹ mitti. Et poi la cava fore, et ponile sopra
una tavola, o un taglieri², et battile menute con un coltello, et nel
mortale le macinarai³ molto bene; et poi le farai bollire ne lo lacte
d’amandole mettendovi del zuccharo a sufficientia.

  • ¹glille mitti: le metti.
  • ²taglieri: tagliere o ripiano di legno per battere,
  • ³macinari: macinerai

Herbe senza lacte

Habi le herbe; et prima le fa’ bollire como è ditto di sopra.
Et diquelle farai menestre¹ grasse, o magre secundo il tempo²,
compartendole como ti pare et piace.
Piglia la sementa di canipa³, e lassala stare a moglio per un dì
e una nocte buttando via quelli granelli¹ che stanno sopra
lacqua perchè sono tristi². Et poi habi dellamandole ben mondate,
e pistale inseme con la ditta sementa.
Et pista che seranno bene le distemperarai con lacqua fresca
e con bono brodo di peselli³, mettendovi etiamdio¹
del zuccharo fino, e una pocha dacqua rosa.
Et poi farai cocere tutte queste cose per spatio duna octava²
dora vel circha³ menandola de continuo col cocchiaro.
  • ¹menestre: piatti, razioni,
  • ²tempo: tempo di magro o di grasso,
  • ³canipa: canapa,
  • ¹granelli: semi,
  • ²tristi: avariati,
  • ³peselli: piselli,
  • ¹etiamdio:anche,
  • ²octava: ottavo,
  • ³vel circha: circa.
Fonghi

Netta li fonghi¹ molto bene, et falli bollire in acqua con doi o tre
capi daglio, et con mollicha di pane. Et questo si fa perché da natura²
sonno venenosi. Dapoi cavagli fora et lassa ben colare quella acqua
in modo che restino sciutti*, et dapoi frigili in bono olio, o in lardo.
Et quando son cotti mettevi sopra de le spetie.

  • ¹fonghi:funghi, da natura: per loro natura,
  • ²sciutti: asciutti.

Altro modo di acconciare gli detti fonghi
In altro modo poterai acconciare¹ gli ditti fonghi, cioè nettandoli prima
molto bene, et poi nettargli sopra la bragia, et ponvi sopra del
lardo et de laglio battuti inseme et del pepe. Et similemente gli
poterai aconciare con olio. Et etiamdio² gli poterai cocere così acconci
in una padella como se fosse una torta.

  • ¹acconciare: preparare, cucinare,
  • ²etiamdio: anche.

Leggiadre Madonne et baldi Messeri! Medioevo con menù

Palio delle Contrade, Fucecchio (Fi)

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Festa a tema in stile Medievale con menù

Festa della Stagion Bona – Panzano in Chianti

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Fave in minestra di riso

Le fave sono una verdura primaverile dal tenue sapore di erba fresca.
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Per gustarle crude condirle con il sale. Nella campagna toscana si mangiano le fave, che in quella regione si chiamano baccelli, insieme con il pecorino fresco: i due sapori si completano a meraviglia, specialmente se fave e formaggio sono accompagnati da pane casereccio.
Quando le fave sono molto tenere si tolgono dal baccello e si mangiano tali e quali, ma se sono più dure, si toglie la prima buccia per mangiare solo l’interno della fava che è tenerissimo e di un verde più intenso.
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Le fave si possono cucinare in varie maniere; la più semplice è quella che consiste nel lessarle, spellarle e condirle con burro fresco. Nel Lazio si cucinano con cipolla e guanciale, alla francese invece si cuociono con burro e panna liquida fresca, e risultano molto delicate.

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Fave, Herbe e Fonghi alla maniera di Maestro Martino OSPREON Dei Legumi, Baccelli verdi di fave comuni e baiane, Apicio

 Ingredienti per 4 persone
  • 2 etti e mezzo di riso,
  • 1 kg. di fave fresche,
  • mezzo etto di burro e mezzo etto di lardo,
  • cipolla,
  • prosciutto cotto a dadini,
  • pomodoro,
  • sale e pepe,
  • brodo.

Le Fave si trovano da maggio in poi, ma sicuramente il loro periodo migliore é il mese di giugno. Una volta sbucciate, occorrono circa 15-20 minuti per la cottura. Se si usano fave fresche nel baccello, si deve calcolare circa 6 volte il peso consigliato nella ricetta: per esempio, per ottenere 150 g. di fave sgranate e spellate, ne occorrono 900 grammi. [..] ricetteecooking.com

 Preparazione

Sgranate le fave, quindi fate un trito di cipolla e lardo e mettetelo a rosolare nella casseruola assieme ai dadini di prosciutto. Aggiungete le fave e lasciatele insaporire con un po’ di sale, pepe e brodo.

fave risofave riso (2)risotto fave minestra.

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Unite un po’ di salsa di pomodoro (o pomodoro fresco) e lasciate cuocere circa 10 minuti. Quindi unite il riso, il burro e il brodo necessari, a circa mezzo litro. Appena il riso è cotto al dente servite la minestra.

Variante 

Si possono usare le fave surgelate, in questo caso occorrerà una confezione da mezzo chilo circa. Si può servire la minestra con una manciata di pecorino grattugiato.

Vino

Trebbiano, Sauvignon, Tocai, Verduzzo, Silvaner Alto Adige.

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Gnocchetti con ricotta, fave fresche e profumati alla menta

Zuppa di grano saraceno, farro e fave

Mangiari di Quaresima dei ricchi e dei poveri di inizio ‘900: Favata, Ceciata, Fagiolata, Poveretta

confettura lavanda

Confettura alla lavanda

Ingredienti
  • 1,8 kg. di frutta tagliata a pezzettini (mele o fragole o fichi),
  • 6 cucchiai di fiori di lavanda,
  • 1,7 lt. di acqua,
  • 1,4 kg. di zucchero semolato.
 Preparazione

Cuocere i pezzi frutta, che avrete scelto, con circa 5 cucchiai di fiori di lavanda in acqua messi in una pentola e posti su fuoco basso, finché diventeranno mollicci e compatti. Mettere il composto a sgocciolare per un paio di ore in una altra ciotola. Raccogliere il succo ricavato e pesarlo: per ogni 600 ml. di succo aggiungere 450 gr. di zucchero, e cuocere in una pentola lentamente, fino a che lo sciroppo si addenserà (provate a metterlo nel mestolo o in un piattino: se scenderà lentamente e sarà limpido la marmellata è pronta) Togliere dal fuoco e lasciare intiepidire per 20 minuti e togliere la schiuma, che si sarà formata, con una schiumarola. I fiori di lavanda restanti andranno mescolati al composto e con il tutto riempire i vasetti puliti e sterilizzati, poi chiudere.
Se si desidera preparare semplicemente una gelatina si può filtrare l’infuso prima di aggiungere gli altri ingredienti.
E’ possibile sostituire la lavanda con altre erbe, ad esempio la menta, o con i petali di rosa. La dose di lavanda può variare a seconda dei gusti.

lavanda frollini pasta frollaProfumo di fiori di lavanda, profumo di CupcakesCrème brûlée lavanda.

 

 

 

Sciroppo lavanda pisco sour

torta lavanda pasticciniGolosità fatte in casa Come sterilizzare i recipienti

 

 

 

 

Marmellata, confettura, gelatina, composta
Il principio delle quattro preparazioni è identico. Il risultato varia, però, leggermente.
  • Marmellata
    si intende una crema cotta di zucchero e agrumi a pezzetti (limone, arancia, mandarino, e più raramente di pompelmo, clementina, cedro e bergamotto).
  • Confettura
    indica la stessa preparazione riferita agli altri tipi di frutta.
  • Gelatina di frutta
    viene prodotta con zucchero e succo della frutta, senza polpa o buccia, ed è maggiormente usata in pasticceria per apricottare i dolci prima di glassarli. Compare anche come ingrediente di creme dolci.
  • Composta di frutta
    si distingue dalla marmellata o dalla confettura per il maggior contenuto di frutta (65%) e conseguentemente il minor quantitativo di zucchero aggiunto.

lavanda -LavenderInMarket

Confettura alla lavanda “LavenderInMarket” by Aviad2001 – Own work. Licensed under GFDL via Wikimedia Commons Мармалад од кајсии 2.jpg [[File:Мармалад од кајсии 2.jpg|Мармалад_од_кајсии_2]]
Guarnizioni per minestre e zuppe

Guarnizioni per minestre e zuppe

Enciclopedia della donna 1965

Mentre il “primo” tradizionale della colazione degli italiani è da tempo immemorabile il piatto di pastasciutta o di risotto, preparati secondo una delle innumerevoli ricette della nostra cucina nazionale, il pasto della sera si inizia, normalmente, in quasi tutte le famiglie, almeno in autunno e in inverno, con una minestra di tipo brodoso o di tipo cremoso.

La guarnizione più semplice

i crostini di pane sono una guarnizione molto semplice, ma necessaria, per tutte le minestre cremose. Questo tipo di minestre dalla consistenza vellutata richiede per contrasto qualche cosa di solido, rappresentato appunto dai crostini.

 Crema di patate americane con i broccoli     Zuppa norvegese di birra e pane raffermo norsk suppe

Guarnizioni per il brodo

La varietà di queste guarnizioni è davvero straordinaria e soprattutto la cucina regionale ne è assai ricca. Molte di queste minestre sono composte semplicemente da brodo, a cui si aggiunge alla fine una guarnizione già preparata. Altre guarnizioni si cuociono insieme con lo stesso brodo. Poche altre, infine, non solo si mettono in cottura separatamente, ma si servono a parte: ciascun commensale se ne serve nella misura desiderata, ponendole poi egli stesso nella fondina o nella tazza contenente il brodo. In genere, comunque, queste guarnizioni sono rappresentate da composti contenenti gli ingredienti più vari, dalla carne al formaggio, al fegato, alle uova, alle diverse verdure.

Pensiamo di fare cosa utile dandovi una serie di queste ricette, che non rappresentano alcuna difficoltà di preparazione e danno alla minestra un carattere spesso molto raffinato ed elegante.

 Frittatine in brodo (Frittatensuppe)

Minestra di brodo reale marchigiana Zuppa imperiale emiliana 1

bomboline-fritte di artusi.

 

 

 

 

Zuppa_imperiale Pasta reale 1Minestra Passatelli Artusi

polpette-di-ricotta-in-brodo

 

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Tante altre idee

Una volta messe sulla strada delle guarnizioni per le minestre in brodo (e zuppe), certo potrete anche voi stesse, con la vostra fantasia, arricchire la serie di queste guarnizioni, ma forse non è inutile un piccolo pro-memoria che vi permetterà di realizzarne molte altre, tutte perfette:

  • con l’impasto degli gnocchetti di patate, potrete formare delle palline piccolissime che getterete nel brodo, servendo la minestra appena gli gnocchetti verranno a galla;
  • farete lo stesso con l’impasto di spinaci, ricotta, uova e parmigiano che si usa per gli gnocchi verdi da condirsi con formaggio e burro;
  • potrete unire al brodo, di pollo o di carne, della lingua tagliata a striscette, dei filetti di pollo e delle coste di sedano molto bianche, tagliate a bastoncini sottili;
  • oppure gettate nel brodo patate tagliate a dadetti piccolissimi e prezzemolo tritato o anche dei mazzolini di cavolfiore molto piccoli, lessati precedentemente in acqua salata;
  • andrà bene anche poca tapioca unita a filettini di carne di pollo, o dei filettini di pomodoro crudo e qualche pezzettino di peperone giallo o rosso, arrostito e spellato;
  • va bene anche midollo di bue, prima sbianchito e poi tagliato a fettine molto sottili, che si gettano nel brodo bollente.
  • Ricette per gli gnocchi.

Polpette calabresi con ricotta e in brodo

Decorazioni con i ravanelli

Cialde e cestini di parmigiano

Fiori in cucina. Ricette con i fiori eduli cioè commestibili

Guarnizioni per minestre e zuppe Par jeffreyw — unforced error making the corn bread, still came out…OKUploaded by Fæ, CC BY 2.0,
Pasta con germogli di pungitopo

Pasta con germogli di pungitopo

I teneri germogli (turioni) del pungitopo (bruschi, brusco, brusasorzi, spinapulici, asparago pazzo, piccasorci, punziratti, erba cocca, bruscolo, frascina), la caratteristica piantina sempreverde con la tipica bacca rossa (da non confondere con l’agrifoglio), si trovano alla base delle piante nel periodo primaverile nelle stesse zone degli asparagi e sono molto gustosi utilizzati per diverse preparazioni: pasta, risotto, frittata, crostata salata, in insalata, sott’olio.

 Ingredienti e dosi per 4 persone
  • 280 gr. di pasta (mafalde (io ho usato quelle corte), tagliatelle, strozzapreti).

per il sugo:

  • 400 gr. di germogli di pungitopo,
  • 200 gr. di mortadella a cubetti (o prosciutto cotto),
  • parmigiano grattugiato,
  • 4 piccoli porri,
  • 1 noce di burro,
  • sale e pepe.

pungitopo 0

Preparazione

 Lavate bene i germogli di pungitopo, eliminate la parte dura dei gambi, tagliate le punte, tritate grossolanamente il pezzo restante e passatene una parte al mixer.
In una padella capiente rosolate i cubetti di mortadella (o prosciutto cotto) nel burro, aggiungete i porri tritati e fateli dorare, quindi unite i gambi del pungitopo tritati, le punte e la crema ottenuta dai gambi passati al mixer; salate e pepate, quindi portate a cottura (9-10 m.).

Nel frattempo lessate la pasta in abbondante acqua salata, poi scolatela e versatela nella padella con il sugo; amalgamate il tutto e condite con una manciata di parmigiano grattugiato.

Vino 

Trebbiano di Romagna, Verdicchio delle Marche, Chardonnay (Valle d’Aosta), Pinot Grigio (Friuli), Soave (Veneto).

pasta pungitopo

Ricette con erbe di campo spontanee

mezze-penne-con-asparagi-selvatici-di-bosco-L-Ing4b1ortiche come pulire.

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Risotto con germogli di pungitopo

Crostata di germogli di pungitopo e strigoli (Silene vulgaris) con mozzarella di bufala campana

 Pasta con germogli di pungitopo
Riso con funghi shiitake freschi

Riso con funghi shiitake freschi

Lentinula edodes è un fungo di origine asiatica ed è attualmente il secondo fungo commestibile più consumato al mondo. È più comunemente conosciuto con il nome di shiitake (che significa fungo della quercia: shii (un albero simile alla quercia) e take (fungo). Cresce in autunno e in primavera sui tronchi e il primo riferimento al consumo dello shiitake in Giappone risale al 199 d.C..

 Ingredienti per 4 persone
  • 280 gr. di riso,
  • 150 gr. di funghi Shiitake freschi (60 gr. secchi),
  • brodo vegetale,
  • 1 porro, olio,
  • ½ vino bianco secco,
  • sale.

File:Shiitake 2017 A.jpg

Preparazione

Pulite i funghi Shiitake come spiegato qui, poi tagliateli grossolanamente.

Tritate il porro e mettetelo ad appassire nel wok (o in una padella dai bordi alti) con poco olio, aggiungete i funghi e fateli saltare velocemente.

In una padella capiente fate tostare il riso in poco olio, quindi versate il vino e fatelo sfumare. Aggiungete un mestolo di brodo vegetale e mescolate; continuate la cottura aggiungendo altro brodo al bisogno.

A metà cottura unite i funghi e finite di cuocere il riso, aggiustate di sale e spegnete il fuoco. Mantecate con una noce di burro.

Variante 

Anzichè i funghi shiitake freschi potete usare quelli secchi che metterete a marinare in olio, aceto balsamico e aglio.

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I classici. Riso pilaf

Riso Long & Wild con verdure e straccetti di pollo allo zenzero

Riso alla cantonese

 Riso con funghi shiitake freschimShiitake 2017 A.jpg [[File:Shiitake 2017 A.jpg|Shiitake_2017_A]]
crostini crostoni tartufo

Crostoni, crostini e crostoncini per tutte le occasioni

Pollo al seitan con pancetta al tempeh e uva champagne con crostini all’olio e tartufo

Ricicliamo gli avanzi

crostini (o crostoncini) di pane sono una guarnizione molto semplice, ma necessaria si può dire, per tutte le minestre cremose e le zuppe. Questo tipo di pietanze, dalla consistenza cremosa, richiede per contrasto qualche cosa di solido e croccante, rappresentato appunto dai crostini.

patate americane broccoli vellutata   zuppa-di-birra-norsk suppe

Alcune zuppe, però,  richiedono non crostini veri e propri, ma fette di pane che saranno anch’esse fritte nell’olio o nel burro, o abbrustolite in forno: i crostoni e i crostini grandi.

Per un pranzo in famiglia si può benissimo usare del normale pane casalingo tagliato a fette (quindi è un ottimo modo per riciclare il pane avanzato), ma se volete una presentazione più elegante, date la preferenza al pane a cassetta (pancarré) che consente di ottenere fette molto più regolari.

I crostoni e i crostini possono anche essere farciti e serviti come stuzzichino, piatto unico, antipasto ecc.

Crostoni

 Sono grandi abbastanza da poter servire di base a una intera porzione: per esempio una fetta di pane, una fetta di carne, un uovo, una quaglia. Si friggono o si tostano.

La Bruschetta
è un piatto povero contadino della cucina napoletana e diffuso in tutta Italia. Nata dalla necessità che gli agricoltori avevano di conservare il pane, è costituita da una fetta di pane abbrustolito (“bruscato“) condito con olio, sale, e strofinato con aglio. La bruschetta può essere arricchita con un’infinita di altri ingredienti, il più tipico è il pomodoro.

frittata-asparagi-3panino trentino salsa bolzanina 1

 

 

 

 

La presentazione di medaglioni di carne e tournedos  è sempre particolarmente curata, molte volte il medaglione viene deposto sul crostone di pane che ha la sua stessa forma e misura, fritto nel burro e poi imbevuto della salsa o del sugo di cottura, che si versa sul medaglione quando è già sul piatto di servizio.

aragosta chaud froidVitello al limone alla maniera di Petronilla

Crostini grandi

Sono di misura variabile, all’incirca, da un quarto a metà di una fetta di pancarré; spesso, ma non sempre, si friggono o si tostano. Si servono spalmati con un composto o per contorno ad un piatto.

Antipasti di pesce o di mare

crostini fegatini fegatelli toscanisalsa noci

 

 

 

 

Seitan Chicken with Tempeh Bacon, and Champagne Grapes with Truffle Oil Crostini (4836410875).jpg [[File:Seitan Chicken with Tempeh Bacon, and Champagne Grapes with Truffle Oil Crostini (4836410875).jpg|Seitan_Chicken_with_Tempeh_Bacon,_and_Champagne_Grapes_with_Truffle_Oil_Crostini_(4836410875)]]Crostoni, crostini e crostoncini per tutte le occasioni
Crostoncini o crostini, guarnizione per minestre e zuppe

Crostoncini o crostini, sono la guarnizione più semplice per minestre e zuppe

Ricicliamo gli avanzi

I crostini (o crostoncini) di pane sono una guarnizione molto semplice, ma necessaria si può dire, per tutte le minestre cremose e le zuppe. Questo tipo di pietanze, dalla consistenza cremosa, richiede per contrasto qualche cosa di solido e croccante, rappresentato appunto dai crostini che si servono a parte; ogni commensale ne prende la quantità voluta che poi distribuisce sulla propria porzione di minestra.

 patate americane broccoli vellutata   zuppa-di-birra-norsk suppe

Preparazione

Per preparare i crostoncini si usa pane che deve essere almeno del giorno precedente (quindi è un ottimo modo per riciclare il pane avanzato).
Il pane deve essere tagliato a dadetti preferibilmente piccoli: quadrati o rettangolari con il lato lungo da ½ cm. a 1 cm.

I dadetti possono essere tostati o fritti:

Crostini tostati in forno
È possibile ottenere ottimi crostini facendo semplicemente abbrustolire i dadetti di pane: dopo averli tagliati, stendeteli sulla placca del forno e passateli nel forno già ben caldo, togliendoli quando avranno preso un colore uniforme e dorato (5-10 minuti ca).

Crostini tostati in tegame antiaderente
Se non avete il forno, fate abbrustolire i crostini, stendendoli in una teglia (o una padella) che porterete direttamente sulla fiamma, senza alcun condimento, mescolando continuamente, fino a che i crostini siano ben tostati.
Un altro sistema pratico e semplice è quello di usare, per abbrustolire i crostini, la doppia padella bucata che serve per arrostire le castagne.

Crostini fritti
I dadetti di pane vengono fritti nell’olio o nel burro, secondo il carattere della minestra cui sono destinati. I più delicati sono quelli dorati nel burro.
Tagliate il pane a dadetti e mettetelo nella padella antiaderente; scaldate per qualche minuto, aggiungete un filo d’olio extravergine e, se volete, spezie e aromi a piacere (origano, prezzemolo, basilico, timo ecc.). Salate e pepate. L’ olio va aggiunto quasi a fine cottura, perchè il pane rimanga croccante. Cuocere per circa 5 minuti, fino a che i crostini risultino dorati.

crostini

Crostoncini o crostini, guarnizione per minestre e zuppe
merenda-pasquetta

Mangiari per MERENDA DEL LUNEDI’ DI PASQUA delle famiglie nobiliari di inizio ‘900 in Romagna

Merenda sul prato, http://www.domenicoronca.it

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Col tempo buono, era usanza in Romagna di trasformare il pranzo del Lunedì di Pasqua o dell’Angelo in una merenda che le famiglie consumavano in un prato, lungo il ciglio di un boschetto o sopra un rivale (argine) per godere in festosa allegria la prima tiepida brezza di Primavera.
Il mangiare e il bere erano entro canestri infiocchettati e venivano portati seco dai gitanti, con cura, a spalla o a dorso di quadrupede.
I “brendoni” (merendoni) cantavano, ridevano, ballavano, lazzavano (scherzavano), bevevano, mangiavano fino a sera e quando ritornavano soddisfatti e felici nelle loro abitazioni, avevano solamente voglia di dormire.
Questi erano i mangiari che più comunemente usavano coloro che avevano le tasche piene (i ricchi):

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La Piadina, la più romagnola delle ricette romagnolepiadotto piadina romagnola 2 pngmarocca pane di castagne (2).

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Lingua bollita con salsa verde toscanaAgnello in Tajine con prugne e spezie.Pollo alla cacciatora alla romagnola

 

 

 

.cotolette in umido (3)Uova tonnate

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Uova sode "Funghi sul prato"

Fritti, frittate, frittelleciambella romagnola forlì

 

 

 

 

  • Ciambelle e Ciambelloni, ciambelline, biscotti, Crema fritta, favette fritte¹, pinoli e mandorle al vecchio cognac¹.
  • ¹Favette venete fritte
  • ²Pinoli al vecchio cognac
    Sgusciare e spellare i pinoli, metterli per cinque giornate entro un vaso contenente vecchio cognac e zucchero. Servire il tutto in piccoli bicchierini. Ottime, fatte in questo modo, anche le mandorle dolci.

 biscottini della tradizione

crema fritta

castagnole

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da “Cucinario di una vecchia famiglia nobiliare”: Menù per festività e ricorrenze con oltre 350 ricette raccolti in un cucinario di una vecchia famiglia nobiliare romagnola che il rampollo Giovanni Manzoni ha svelato in questo libro ricco di suggerimenti e leccornie. Tra le ricette più selezionate ben otto modi di fare i cappelletti romagnoli ed altrettanti per i tortellini bolognesi con tanto di brodo doc per palati fini. Da citare la polenta alla Manzoni che riporta gli antichi sapori nostrani, poi per sbizzarrirsi si può provare a cucinare altre ricette che si adattano a qualsiasi piatto ed accostamento di cibi. Lugo di Romagna 1985.  Mangiari per MERENDA DEL LUNEDI’ DI PASQUA di inizio ‘900

Menù per PRANZO DI PASQUA delle famiglie nobiliari ravennati di inizio ‘900 (Romagna)

Mangiari di metà Quaresima, detta anche della SÉGAVÈCIA (Segavecchia), dei primi del ‘900

Mangiari di QUARESIMA dei RICCHI e dei POVERI nelle terre del ravennate di inizio Novecento

 

agnello menta

L’ Agnello alla maniera di Escoffier

 Il Grande Libro della Cucina Francese

Dal punto di vista culinario, i prodotti della specie ovina si presentano sotto 3 forme, che sono:

1. Il montone propriamente detto, che con l’età ha raggiunto il suo pieno sviluppo;
2. L’agnello, o il giovane montone divezzato ma non ancora pervenuto al suo pieno sviluppo, e che è tanto più pregiato quanto più è giovane;
3. L’agnello da latte, che non è stato ancora svezzato e non ha brucato.

Il montone e l’agnello
costituiscono un ottimo piatto freddo che può essere accompagnato da diverse insalate verdi miste.
In Inghilterra queste carni non si servono mai senza accompagnarle con una salsa alla menta composta da menta tritata, zucchero in polvere e aceto.

 RICETTE

Le costolette di agnello
talvolta si fanno saltate, ma la cottura alla griglia è il sistema più indicato. Quando l’esecuzione esige che siano panate prima di essere fatte ai ferri, bisogna condirle, poi immergerle nel burro fuso, quindi passarle nel pangrattato o nella mollica di pane. Questo metodo di panatura prima della grigliatura ha il vantaggio, grazie alla mollica di pane, di conservare alla carne tutti succhi che ne colano durante la cottura. Quando le costolette sono destinate a essere saltate, si impanano l’inglese e si cuociono nel burro chiarificato. Per impanare all’inglese, s’intende passare appena nella farina le costolette dopo averle condite, quindi nell’uovo sbattuto e infine nella mollica di pane fresca.
N.B. Pangrattato e mollica di pane devono essere sempre fresche preparate in casa. Diffidare del pangrattato che si trova in commercio. In generale, quale che sia il sistema di cottura impiegato, le costolette dovranno essere accompagnate a scelta da patate fatte in qualunque modo, da verdure, da vari tipi di puré e di salse, quali la salsa di pomodoro, la salsa piccante, la salsa Riforma non ché da paste quali maccheroni, tagliatelle eccetera.

Costolette Champvallon
Prendere una decina di costolette basse;
ripulirle, condirle e farle dorare nel burro sui due lati.
Quindi disporle in un tegame di terracotta con tre cipolle bianche tagliate sottili e stufate pochi istanti nel burro, senza essere soffritte; allungare con fondo bianco, in quantità sufficiente perché costolette e cipollene siano quasi ricoperte; aggiungere erbe aromatiche: prezzemolo, timo, alloro e uno spicchio d’aglio schiacciato; portare a ebollizione; coprire il tegame e metterlo in forno.
Dopo 20 minuti, completare con 600 g di patate tagliate a fettine e condite.
Terminare la cottura inumidendo spesso.

Costolette alla parigina
Fare ai ferri le costolette e disporle a mo’ di turbante. Collocare al centro un contorno di patate cotte nel burro e cosparse di glassa di carne. Servire insieme a piselli di Clamart cotti alla francese.

Costolette d’agnello di latte
Le costolette d’agnello da latte si fanno generalmente saltare nel burro al naturale o panate all’inglese. (Per queste pietanze è usuale servire due costolette a persona).

Cosciotto all’inglese
Accorciare il manico del cosciotto; pulire quest’ultimo; e porlo in una pentola, coprirlo di acqua bollente salata nella misura di 8 g di sale per litro. Aggiungere una dozzina e mezzo di carote tonde o, in mancanza di queste, un’uguale quantità di carote lunghe tagliate della grandezza di un uovo di piccione, due cipolle ciascuna steccata con un chiodo di garofano, erbe aromatiche comprendenti: prezzemolo, una foglia di alloro, timo e uno spicchio d’aglio. Contare 30 minuti di cottura per chilo di carne, tenendo il liquido a bassa ebollizione. Servire e circondare la pietanza con le carote e le cipolle. Servire a parte una salsa al burro all’inglese, fatta con la cottura di 4 cucchiai di capperi per ogni mezzo litro di salsa.
N.B. il cosciotto l’inglese può essere accompagnato con un puré di rape o di sedani, cotti insieme al cosciotto. Si può altresì servire insieme un purè di patate o di fagioli. Con il brodo del cosciotto si possono preparare ottime minestre d’orto, di riso o di legumi vari.

Noccioline di agnello saltate nel burro
Le noccioline di agnello possono essere annoverate tra le entrées più raffinate.
Possono essere ricavate sia dal filetto che dal carré; in quest’ultimo caso si usano solo le prime cinque costolette, dette costolette di noce. Le noccioline generalmente si fanno saltate, raramente ai ferri: tutte le ricette indicate per i tournedos possono essere loro applicate.
Ingredienti per 6 noccioline:
far scaldare in una padella due cucchiai di burro; salare leggermente le noccioline mettendole nel burro caldo; girarle di tanto in tanto in modo da ottenere una cottura perfetta; evitare soprattutto che il burro scurista; quest’ultimo deve restare di un colore lievemente dorato.
Disporre le noccioline in un piatto da portata; declassare la padella con cinque-sei cucchiai di glassa di carne fusa, far bollire per un istante agitando la padella; ritirarla dal fuoco e incorporare intimamente alla salsa qualche ricciolo di burro raffinato.
Qualora il burro dovesse separarsi dalla glassa di carne e trasformarsi in olio, aggiungere due cucchiai di acqua calda per riamalgamare, agitando la padella, infine versare sulle noccioline.

carrè AGNELLO Papilloteagnello fornara.

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CONTORNI

Contorni più indicati per accompagnare l’agnello:
punte di asparagi al burro, crema di piselli freschi, giardiniera, carciofi a fettine cotti nel burro e inumiditi di glassa di carne, patate cotte a piacere, purè di funghi alla crema, puré di castagne, cicoria, spinaci, spugnoli cremolati eccetera.

I contorni che più si addicono alle noccioline sono:
punte di asparagi, piselli freschi, tartufo, fegato d’oca, patate alla parigina.

L’ Agnello alla maniera di Escoffier Murphy Style Grill, Downtown Red Bank, New Jersey (3885955802).jpg[[File:Murphy Style Grill, Downtown Red Bank, New Jersey (3885955802).jpg|Murphy_Style_Grill,_Downtown_Red_Bank,_New_Jersey_(3885955802)]
agnello-arrosto-3 (2)

IN HAEDO VEL AGNO: Capretto e agnello alla maniera dell’antica Roma

MARCO GAVIUS APICIUS (Marco Gavio Apicio)

De re coquinaria  (L’arte culinaria)

Nel III o forse IV sec. dell’era volgare fu compilata una raccolta di ricette a nome di Apicio, il De re coquinaria (L’arte culinaria), in dieci libri, forse un rimaneggiamento di un antico ricettario di Marco Gavio. Altra ipotesi è che l’autore di tale opera sia stato un certo Celio (il cui nome compare in alcuni codici dopo quello di Apicio), ma probabilmente il nome Celio appare un inserimento congetturale di epoca umanistica. Si tratta di appunti frettolosi e disordinati che costituiscono, tuttavia, la principale fonte superstite sulla cucina nell’antica Roma.
Libro ottavo – I quadrupedi. CAPRETTO O AGNELLO

1 Copadia
(intingolo di carne trita):
cuocila con pepe e Salsa; uniscivi i fagioli disfatti nel farro con Salsa, pepe, laser¹, Salsa acida, bocconcini di pane e poco olio.

2 Altro modo per carne di capretto e di agnello riscaldata:
mettilo nel tegame tagliate a piccoli pezzi. Trita fine la cipolla, il coriandolo, il pepe, il ligustico, il cumino, la Salsa; aggiungi olio e vino. Cuoci, versa nel piatto e stringi con amido.
 
3 Altro modo per carne di capretto e di agnello riscaldata:
la carne cruda dell’agnello deve ricevere il trito del mortaio; la caprina -invece- deve riceverlo quasi cotta.

4 Capretto e agnello arrostito; cottura del capretto:
quando lo avrai cotto nella Salsa e nell’olio, dopo averlo inciso mettilo in infusione con pepe, laser¹, la Salsa², poco olio e lo farai arrostire in gratella. Lo bagnerai con lo stesso condimento. Lo cospargerai di pepe e lo porterai in tavola.

5 Altro modo per capretto e agnello arrostiti:
pepe, una cucchiaiata di asaro, poco zenzero, un pugnello di prezzemolo, poco laser, mezzo bicchiere di ottima Salsa, due cucchiai d’olio.

6 Agnello e capretto siringati (cioè svuotati):
si disossi diligentemente dalla gola in modo che l’animale diventi un otre;gli intestini usciranno integri e fai in modo che escano dalla testa gonfiati; farai uscire lo sterco dall’altra parte.
Lavalo bene con l’acqua e riempilo mescolando la Salsa; cuci il taglio dalle spalle e mettilo in forno. Quando sarà cotto, bagnalo del suo stesso sugo mescolato a latte bollente e pepe tritato, Salsa, vino dolce, poco mosto cotto e così l’olio e mentre la Salsa bolle gettaci l’amido.
Si può mettere in un sacco di rete o in una sporta e si stringa bene che si getti in una pentola con poco sale. Quando avrà fatto due o tre bollori, levalo. Metti a bollire di nuovo il sugo suddetto e versaci sopra il condimento bollente.

7 Altro modo per svuotare il capretto o l’agnello:
latte, miele, pepe, sale, poco laser. fai il sugo così: due cucchiai d’olio, due di Salsa, otto datteri tritati, un bicchiere di vino buono e poco amido.
 
8 Capretto o agnello crudo:
con l’olio triterai del pepe e spargerai bene di fuori molto sale puro con seme di coriandolo. Metti in forno e portalo in tavola arrostito.

9 Capretto o agnello tarpeiano (dal nome della rupe Tarpeia o di un personaggio o di un colle?:
prima di cuocerlo preparalo cucito con pepe, santoreggia, ruta, cipolla, poco timo. Bagna il capretto con Salsa, lo farai macerare nel forno o in padella con olio.
Quando sarà quasi cotto, versagli sopra il misto di santoreggia tritata, cipolla, ruta, Salsa, datteri, vino, mosto cotto o olio. Quando il misto sarà indurito, mettilo nel piatto, cospargi di pepe e servi.

10 Capretto o agnello partico:
mettilo nel forno. Trita pepe, ruta, cipolla, santoreggia, prugne di Damasco snocciolate, poco laser, vino, Salsa², olio. Mettilo sul piatto e bagnalo di vino bollente. Si mangia con aceto.

11 Capretto con alloro e latte:
pulisci il capretto disossato, togli i suoi visceri col coagulo, lavalo. Metti nel mortaio pepe, ligustico, radice di lasert, due bacche d’alloro, poco piretro, due o tre cervella. Trita il tutto, bagna con Salsa, tempera con sale. Sopra il trito cola del latte e due cucchiai di miele. Con questo intriso riempi gli intestini e avvolgili attorno al capretto, copri con la rete e con carta, ferma con stecchi. Metti il capretto nel tegame o in padella e gettaci della Salsa, dell’olio e del vino. Quando sarà a mezzo cottura, trita del pepe, del ligustico e mescolali al suo stesso sugo.
Aggiungi poco mosto cotto, trita e versa nel tegame. Quando la cottura sarà ultimata, accomodalo, legalo con amido e servi.

¹Laser: chiamato dai latini “laserpizio” era la Lacrima Cirenaica, sugo di una pianta usato in medicina e come condimento delle vivande, equivale al silphium (silfio)
²Salse di accompagnamento
  • Salsa acida per arrosto: pepe, nardone (spicanardo), malabastro, semi di sedano, cipolla secca, ruta verde, miele, aceto; aggiungi carota, uva passa e olio.
  • Salsa bollente: pepe, ligustico, cumino, menta secca, timo, silfio; bagna con vino, aggiungici prugne di Damasco macerate, miele, vino, aceto, passito per dare colore, olio. Agiterai e con un mazzetto di origano e uno di menta secca.
  • Salsa fredda: pepe, ligustico, timo, cumino fritto, pinoli tritati, miele, aceto e bagna con olio, e cospargi di pepe.
Liber octavus -Tetrapus Quadripedia. VI IN HAEDO VEL AGNO
  1. Copadia haedina sive agnina: pipere, liquamine coques, cum faseolis faratariis, liquamine, pipere, lasere, cumino fricto, buccellas panis et oleo modico.
  2. Aliter haedinam sive agninam excaldatam: mittes in caccabum copadia. cepam, coriandrum minutum succides, teres piper, ligusticum, cuminum, liquamen, oleum, vinum. coques, exinanies in patina, amulo obligas.
  3. [Aliter haedinam sive agninam excaldatam] ‹agnina› a crudo trituram mortario accipere debet, caprina autem cum coquitur accipit trituram.
  4. Haedum sive agnum assum: [haedi cocturam:] ubi eum ex liquamine et oleo coxeris, incisum infundes in pipere, lasere, liquamine, oleo modice, et in craticula assabis. eodem iure continges. piper asparges et inferes.
  5. Aliter haedum sive agnum assum: piperis semunciam, asareos scripulos VI, gingiberis modicum, petroselini scripulos VI, laseris modice, liquaminis optimi heminam, olei acetabulum.
  6. Haedus sive agnus syringiatus [id est mammotestis]: exossatur diligenter a gula, sic ut uter fiat, et intestina eius integra exinaniantur, ita ut in caput intestina sufflentur, et per novissimam partem stercus exinanibitur. aqua lavantur diligenter et sic implentur admixto liquamine, et ab umeris consuitur et mittitur in clibanum. cum coctus fuerit, perfunditur ius bulliens: lacte, piper tritum, liquamen, caroenum, defritum modice, sic et oleum, et iam bullienti mittis amulum. vel certe mittitur in retiaculo vel in sportella et diligenter constringitur et bullienti zemae cum modico salis summittitur. cum bene illic tres undas bullierit, levatur, et denuo bullit cum humore supra scripto. bulliente conditura perfunditur.
  7. Aliter haedus sive agnus syringiatus: lactis sextarium unum, mellis unc. IV, piperis unc. I, salis modicum, laseris modicum. ius in +ipsius:+ oleum acetabulum, liquaminis acetabulum, mellis acetabulum, dactilos tritos octo, vini boni heminam, amulum modice.
  8. Haedus sive agnus crudus: oleo, piper fricabis et asparges foris salem purum multo cum coriandri semen. in furnum mittis, assatum inferes.
  9. Haedum sive agnum Tarpeianum: antequam coquatur, ornatus consuitur. piper, rutam, satureiam, cepam, thymum modicum, et liquamine collues haedum, macerabis, ‹mittes› in furno, in patella quae oleum habeat. cum percoxerit, perfundes in patella impensam, teres satureiam, cepam, rutam, dactilos, liquamen, vinum, caroenum, oleum. cum bene duxerit impensam, in disco pones, piper asparges et inferes.
  10. Haedum sive agnum Parthicum: mittes in furnum. teres piper, rutam, cepam, satureiam, damascena enucleata, laseris modicum, vinum, liquamen, et oleum [vinum]. fervens colluitur in disco, ex aceto sumitur.
  11. Haedum laureatum ex lacte: haedum curas, exossas, interanea eius cum coagulo tolles, lavas. adicies in mortarium piper, ligusticum, laseris radicem, bacas lauri duas, pyrethri modicum, cerebella duo vel tria. haec omnia teres, suffundes liquamen, temperabis ex sale. super trituram colas lactis sextarios duos, mellis ligulas duas. hac impensa intestina reples et super haedum componis in gyro, et omento ‹vel› charta cooperies, surclas. in caccabum vel patellam compones haedum, adicies liquamen, oleum, vinum. cum ad mediam cocturam venerit, teres ‹piper›, ligusticum, et ius de suo sibi suffundes. mittes defriti modicum, teres, reexinanies in caccabum. cum percoctus fuerit, exornas, amulo obligas et inferes.
pasqua carolina (6)

Menù per Pranzo di Pasqua EdD

GALATEO: Un po’ d’ordine tra Colazione e Pranzo
A differenza di quanto si creda, secondo il Bon Ton, la prima colazione si fa al mattino presto, la Colazione dalle 12,30 alle 14 ed il Pranzo dalle 19,30 alle 21 .

«Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi» dice un vecchio adagio, quasi la pasqua fosse una festa a carattere meno familiare, solo perchè la bella stagione, dopo i grigi e freddi giorni del trascorso inverno, ci invita all’evasione dalle mura domestiche (..). Uova e agnello continuano ad essere gli elementi base della cucina del giorno di pasqua, ma il modo di presentarli non sempre è quello classico. Infatti un tempo, le uova erano semplicemente assodate e servite accompagnate da una fresca insalata primaverile, e l’agnello o il capretto erano cucinati quasi esclusivamente arrosto e contornati da patatine rosolate nel sugo di cottura dell’arrosto stesso (..). Oggi si ammette una maggiore varietà nella scelta delle ricette, tanto che uova sode e agnello vengono presentati nei modi più svariati (..). Per dare poi l’ultimo tocco alla mensa di Pasqua basterà deporvi, su una bella tovaglia chiara e magari fiorita come la nuova stagione, un dolce tipicamente pasquale.

.Enciclopedia della Donna 1963

Riso alla cantonese
Uova sul crostone
Costolettine di agnello alla Villeroy
con patatine al burro e insalata di stagione
Colomba pasquale

Vini
Corvo, Nebiolo, Aleatico di Rodi

riso-alla-cantonesepanino crostone crostini fegatelli uovo

 

 

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Carré d'agneau bonne femme

 

 

 

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E’ consuetudine nel periodo pasquale regalare la colomba, un dolce la cui forma ricorda quella di una colomba con ali distese. La colomba richiama all’episodio del diluvio universale descritto nella Genesi, allorché ritornò da Noe è tenendo nel becco un ramoscello di ulivo, un messaggio di pace: il castigo divino concluso, le acque del diluvio si stanno ritirando, inizia un’epoca nuova per l’umanità intera. La colomba diventa quindi simbolo della pace. formorefun.it

Colomba pasquale casalingaMenù Pranzo di Pasqua

Mangiari per MERENDA DEL LUNEDI’ DI PASQUA delle famiglie nobiliari di inizio ‘900 in Romagna

Galateo a tavola: come assegnare i posti, servire e cambiare piatti e posate

Galateo: A tavola nel modo giusto

Menù per Colazione di Pasqua

Menù per Colazione di Pasqua EdD

Cartolina d’epoca viaggiata l’1 aprile 1922

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GALATEO: Un po’ d’ordine tra Colazione e Pranzo
A differenza di quanto si creda, secondo il Bon Ton, la prima colazione si fa al mattino presto, la Colazione dalle 12,30 alle 14 ed il Pranzo dalle 19,30 alle 21 […]

«Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi» dice un vecchio adagio, quasi la pasqua fosse una festa a carattere meno familiare, solo perchè la bella stagione, dopo i grigi e freddi giorni del trascorso inverno, ci invita all’evasione dalle mura domestiche (..). Uova e agnello continuano ad essere gli elementi base della cucina del giorno di pasqua, ma il modo di presentarli non sempre è quello classico. Infatti un tempo, le uova erano semplicemente assodate e servite accompagnate da una fresca insalata primaverile, e l’agnello o il capretto erano cucinati quasi esclusivamente arrosto e contornati da patatine rosolate nel sugo di cottura dell’arrosto stesso (..). Oggi si ammette una maggiore varietà nella scelta delle ricette, tanto che uova sode e agnello vengono presentati nei modi più svariati (..). Per dare poi l’ultimo tocco alla mensa di Pasqua basterà deporvi, su una bella tovaglia chiara e magari fiorita come la nuova stagione, un dolce tipicamente pasquale..

Enciclopedia della Donna 1963
File:Happy Easter - Flickr - ButterflySha.jpg

Un tempo, al mattino di Pasqua a colazione, si mangiavano per devozione uova dure (sode) salate e condite con olio, pepe, sale e prezzemolo tritato. le uova, già cotte dure in acqua bollente venivano “pitturate nei gusci in segno di festa, in forme, maniere e colori diversi, la sera della vigilia pasquale e riposte in bella mostra sulla tavola entro piccoli canestri, addobbati con seta azzurra, per la colazione del mattino”.

Menù per Colazione di Pasqua

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Uova sul prato
Tortellini alla bolognese
Cosciotto d’agnello alla Normanna con piselli al prosciutto
Pagnotta di Pasqua

Vino
Soave, Gattinara, Vin Santo.

Uova sode "Funghi sul prato"tortellini-alla-bolognese-dellartusiPagnotta dolce Pasquale

 

Cosciotto d’agnello alla Normanna di Escoffier

Ingredienti e dosi per 4 persone.

  • Un bel cosciotto di agnello,
  • 100 grammi di burro,
  • un bicchierino di cognac,
  • un bicchiere di panna,
  • 6 cucchiai di brodo di carne,
  • del sale, del pepe.

Per legare la salsa invece:

  • una noce di burro impastata con un cucchiaino di farina.

Iniziate a salare ed a pepare bene il cosciotto di agnello. Mettetelo in un tegame basso, in cui avrete fatto sciogliere il burro. Bagnatelo bene con il burro fuso stesso, da tutte le parti, e dopo passatelo a cuocere in forno già ben caldo per circa tre quarti d’ora. Durante la cottura, irroratelo spesso con il suo sugo di cottura e, giratelo in modo che che si cuocia e si colora, in modo uniforme in tutte le sue parti. Quando l’agnello sarà cotto a puntino, toglietelo dal forno e mettetelo su un piatto di servizio. Mantenete l’agnello ben in caldo, mettendo il piatto di servizio nel forno spento, che rimarrà ancora tiepido per un poco. Sciogliete il fondo di cottura rimasto nel tegame con il brodo, raschiando il fondo con un mestolo pulito. Unitevi anche il cognac, quindi fate cuocere per un po’ questo sugo, aggiungendovi infine il burro impastato con il cucchiaino di farina e la panna, che avrete prima scaldato. Condite con pepe e sale, e versate questa salsa sul cosciotto.

Artusi: Menù per la Pasqua d’Uovo

Happy Easter – Flickr – ButterflySha.jpg.  Menù per Colazione di Pasqua
panino crostone crostini fegatelli uovo

Uova sul crostone con fegatini al Marsala

.Ricetta da Enciclopedia della Donna 1965
Ingredienti e dosi per 3 persone
  • 6 uova, pane carré,
  • 2 fegatini di pollo,
  • 1 bicchierino di Marsala,
  • 40 gr. di burro,
  • olio,
  • pepe,
  • sale,
  • poco brodo.
Preparazione

Tagliate il pane a fette alte poco meno di un dito e friggetele in olio abbondante. Sgocciolatele quando saranno ben dorate dalle due parti e tenetele in caldo.

Pulite i fegatini, badando che non vi sia traccia di fiele, lavateli e tagliateli a pezzetti molto piccoli. Fateli poi rosolare rapidamente nel burro, bagnateli con il Marsala e, quando, questo sarà evaporato, aggiungete qualche cucchiaiata di brodo, lasciando cuocere ancora qualche minuto. Se la salsa risultasse troppo fluida legatela con un cucchiaino di fecola precedentemente stemperata in poco brodo, salate e pepate.

crostone pane frittocrostone fegatelli

I classici. Uova al tegame

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Friggete le uova in un padellino con l’olio, badando che l’albume ricopra il tuorlo. Deponete ogni uovo su un crostone di pane, mettete i crostoni guarniti sul piatto di servizio e poi versate su ciascuno un po’ della salsa di fegatini.

.Enciclopedia della Donna 1965

panino crostone crostini fegatelli uovo (2)

Uova all’occhio di bue con tartufo

I classici. Uova al tegame

I classici. L’uovo in cucina

Bacon jam on toast with egg.jpg [[File:Bacon jam on toast with egg.jpg|Bacon_jam_on_toast_with_egg]] Bacon jam on egg sandwich.jpg [[File:Bacon jam on egg sandwich.jpg|Bacon_jam_on_egg_sandwich]] Parmesan & 5 Herb Crostini (3466986811).jpg [[File:Parmesan & 5 Herb Crostini (3466986811).jpg|Parmesan_&_5_Herb_Crostini_(3466986811)]] Fried chicken livers with Elizabeth’s pepper jelly.jpg [[File:Fried chicken livers with Elizabeth’s pepper jelly.jpg|Fried_chicken_livers_with_Elizabeth’s_pepper_jelly]]
Riso Venere con gorgonzola e noci

Facile e veloce ma di sicuro successo il Riso Venere con gorgonzola e noci

Il riso Venere nasce dall’incrocio tra una varietà di riso nero asiatico ed una varietà di riso italiano. Il chicco è color ebano e ha un caratteristico aroma di pane appena sfornato che si sprigiona durante la cottura. E’ un riso integrale ricco di fibre e antiossidanti ed è ottimo anche lessato e senza condimenti.

 Riso Venere con gorgonzola e noci

 Ingredienti e dosi per 4 persone
  • 280-300 gr. di riso Venere,
  • 150 gr. di gorgonzola dolce,
  • 30 gr. di parmigiano reggiano,
  • 40 gr. di noci,
  • 1 scalogno,
  • 30 gr. di burro,
  • sale
  •  brodo qb,
  • erba cipollina.
Preparazione

Tritate grossolanamente lo scalogno e le noci;  togliete la crosta ai formaggi poi spezzettateli. Lessate il riso Venere nel brodo per 15-20 minuti, quindi scolatelo e tenetelo in caldo.

1 Riso Venere gorgonzola noci2 Riso Venere gorgonzola noci3 Riso Venere gorgonzola noci

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Nel frattempo in una padella, antiaderente e capiente, fate appassire lo scalogno nel burro, aggiungete i formaggi (ma tenetene un po’ da parte per decorare il piatto, perchè il riso Venere tinge qualsiasi altro ingrediente) e fateli sciogliere a fuoco dolcissimo fino ad ottenere un composto che abbia una consistenza cremosa; se dovesse risultare troppo asciutto aggiungete un po’ di latte o di brodo.

Quando i formaggi saranno sciolti, unite il riso ormai cotto e mantecate, cioè amalgamate il tutto per rendere morbida e cremosa la preparazione con un mescolamento rapido e deciso.

4 Riso Venere gorgonzola noci5 Riso Venere gorgonzola noci6 Riso Venere gorgonzola noci

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Distribuite sopra le noci tritate grossolanamente e servite, ricordandovi di decorare ogni piatto con pezzetti di formaggio, altre noci tritate e un po’ di erba cipollina spezzettata.

7 Riso Venere gorgonzola noci

Riso Venere con gorgonzola

Riso Venere con broccoli e uvetta

Riso Venere e zucchine con sugo al salmone

matelote zuppa pesce anguilla (3)

Matelote (zuppa) di anguilla

Matelote, così è chiamato nella cucina francese, una zuppa di pesce preparata con vino bianco o rosso. Normalmente è preparato con pesci d’acqua dolce e può contenere un misto di pesci diversi o un’unica specie. Tradizionalmente viene guarnito con cipolline e funghi cucinati insieme al pesce. Wikipedia (inglese)

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Ricetta di A. Escoffier

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Scegliere delle anguille di medie dimensioni, pulirle, spellarle e tagliarle a pezzi.

Disporle in una casseruola più larga che alta con (per 1 kg. di pesce) 2 cipolle sminuzzate, un mazzetto guarnito composto da rametti di prezzemolo, una foglia di alloro, un po’ di timo, 2-3 spicchi d’aglio, qualche grano di pepe, 8-10 gr. di sale.

Risi Bisi e Bisato (riso, piselli e anguilla) di magro Petronillamatelote zuppa pesce anguillamatelote zuppa pesce anguilla (2)

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Bagnare con un litro e un quarto di vino rosso, fare partire l’ebollizione. aggiungere 1 dl. di cognac, infiammare e finire di cuocere con il coperchio. Disporre l’anguilla in un piatto fondo, guarnire con funghi rosolati nel burro e con piccole cipolle glassate; tenere in c aldo.  Legare il fondo di cottura con 70-100 gr. di burro amalgamato a 60 gr. di farina. Condire a puntino; passare la salsa al passino cinese e velare i pezzi di anguilla.

N.B. Se si preferisce, si può bagnare il pesce con vino bianco e terminare la preparazione nello stesso modo.

Matelote di carpa
E’ consigliabile scegliere pesci piccoli. Procedere come per la matelote di anguilla.

Matelote di carpa E’ consigliabile scegliere pesci piccoli. Procedere come per la matelote di anguilla.

Matelote di carpa, luccio, lucioperca o sandra, anguilla, trota, carpa. 
E’ consigliabile scegliere pesci piccoli. Procedere come per la matelote di anguilla.

Anguilla con verdure alla maniera di PetronillaRisi Bisi e Bisato (riso, piselli e anguilla) di magro PetronillaRisotto con l'anguilla

 

 

 

 

anguilla capitone marinataanguilla capitone spiedo spiediniCapitone e Anguillaanguilla padella

 

 

 

La cucina francese

LIBRI Escoffier-Ma_cuisine Il grande libro della cucina francese 19341 of 4 – 1   2   3    4   

Anguilla arrosto per Nota di Pranzo di Quaresima di Pellegrino Artusi

Matelote alsacienne.jpg [[File:Matelote alsacienne.jpg|Matelote_alsacienne]] Nakau Eel bowl and udon.jpg [[File:Matelote anguilles.jpg|Matelote_anguilles]] Eel with lots of garlic.jpg [[File:Eel with lots of garlic.jpg|Eel_with_lots_of_garlic]
Pasticcio di salmone con patate e mozzarella di bufala campana affumicata

Pasticcio di salmone con patate e mozzarella di bufala campana affumicata

La mozzarella di bufala campana affumicata
E’ la mozzarella di bufala campana che viene affumicata con procedimento naturale e che fa assumere, a questo alimento già di per se unico, quel caratteristico e tipico sapore dell’affumicatura.
Il metodo tradizionale dell’affumicatura della mozzarella di bufala avviene tramite i fumi di paglia incendiata:
Le mozzarelle di bufala vengono adagiate su speciali carrelli con delle mensole, le quali vengono poi inserite in queste camere dove vengono, in zone speciali della camera stessa, appiccati dei piccoli fuocherelli di paglia. Il fumo così satura l’ambiente e insieme al calore prodotto affumica la parte esterna della Mozzarella. Il processo dura circa 20 minuti, il giusto tempo per non seccare l’interno della mozzarella. La mozzarella così affumicata viene poi inserita in vasche piene del liquido di governo, il liquido derivato dalla filatura, che oltre a salarle serve anche a ripulirle da eventuali residui di cenere.
Mangiare una mozzarella di bufala affumicata è una cosa incredibile, è come dare un morso ad una fetta d’arrosto con un cuore di latte.[…]
caseificiodueg.it flyingmozzarella.com
Ingredienti per 4 persone
  • 4 fette di salmone fresco (circa 800 gr.),
  • 1 o 2 mozzarelle di bufala campana affumicate,
  • 4 patate grandi,
  • farina q. b.,
  • olio e.v.o.,
  • aglio,
  • rosmarino,
  • sale e pepe
Preparazione

Pelare, tagliare a cubetti le patate ed arrostirle in olio con aglio e rosmarino. Nel frattempo lavare, asciugare le fette di salmone, tagliarle a tocchetti ed infarinarle. Tritare la cipolla grossolanamente e soffriggerla in olio. Aggiungere il salmone e rosolarlo bene. A fine cottura aggiungere le patate arrostite e mescolare delicatamente. Unire le scaglie di pecorino e la mozzarella a tocchetti. Salare e pepare. Passare in forno già caldo e lasciare finchè il formaggio sarà abbastanza fuso. Servire caldo o tiepido.

1 salmone-alla-birra2 pasticcio salmone mozzarella3 pasticcio salmone mozzarella (2)

 

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Vino

Bianco: Riesling (Trentino A.A.), Soave classico (Veneto), Müller-Thurgau (Trentino A.A.), Colli Albani (Lazio), Fiano (Campania), Cortese (Piemonte), Vernaccia (Toscana), Trebbiano (Romagna).


Pasticcio di salmone con patate e mozzarella di bufala campana affumicata

Risotto con salmone

Penne al salmone affumicato con tanta panna

Penne al salmone e cavolo cappuccio rosso

Anguilla con verdure alla maniera di Petronilla

Anguilla con verdure alla maniera di Petronilla

« La prima volta che potrete far l’acquisto di una bella anguilla grassa e, possibilmente ancora viva…
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Tagliate a pezzi non troppo piccoli, e mettete poi in una pignattella, 3 carote, 2 cipolle e un gambo di sedano; unite le foglioline di una manciata di prezzemolo, un pezzetto di buccia di limone, un pizzico di sale e un pizzichino di pepe; coprite con l’acqua; mettete la pignattella a fuoco; e fate cuocere le verdure; ma cuocere solo… a metà.
Togliete all’anguilla la testa, ma non la pelle; e tagliatela a pezzi di lunghezza uguale. Disponete sul fondo di una casseruola 2-3 di quei pezzi d’anguilla.
Con il mestolo forato, togliete dalla pignattella – scolandone però l’acqua – un po’ della verdura; distribuitela sull’anguilla; e se sul mestolo vedeste il giallo della buccia di limone, toglietela e buttatela via.
Sulle verdure stendete altra anguilla; sull’anguilla altre verdure; e – se le provviste non fossero esaurite – stendete ancora anguilla e ancora verdure.

riso anguilla
Versate nella casseruola tanta di quell’acqua nella quale le verdure hanno bollito, quanta basterà a ricoprire le varie sovrapposizioni; coprite la casseruola con il suo coperchio; sul coperchio, a tenerlo saldamente aderente, mettete 2 pesanti ferri da stiro; ponete a fuoco basso; e fate lento lento bollire, senza mai rimescolare, ma solo scuotendo la casseruola di tratto in tratto, e sempre leggermente.
Trascorsa un’ora abbondante, sciogliete in una scodellona d’acqua 1 cucchiaio colmo di conserva di pomidoro (o, meglio ancora, tagliate a pezzi 5 pomidoro e togliete loro i semi); versate nella casseruola la salsa (o i pomidoro); e unite…

L’aceto che possedete, è molto molto forte? Allora 1 cucchiaio di quell’aceto prelibato. Il vostro aceto è invece… così così? Unitene, in questo caso, 3 cucchiai intieri.
Aggiungete un bel pizzico di pepe; assaggiate; leggermente salate (se necessario); lasciate la casseruola per qualche minuto scoperchiata affinchè il sugo un po’ si addensi; e servite infine la vostra anguilla con le sue verdure e accompagnatela con fette di pane soltanto arrostite sulla brage.
***
Mi par di sentire qualche voce osservare: – Ma, Petronilla, la tua ricetta è incompleta, ché ti sei scordata del condimento. Quale aggiungere? Olio o burro? E quando? – No, non me ne sono affatto scordata, amichette mie! Gli è che questo piatto non necessita di condimento alcuno perchè questo gli vien pòrto dalla stessa anguilla – e in quantità sempre bastante – con il suo grasso ch’è sì sapido e abbondante! »

 Altre ricette di Petronilla 1935 – Anguilla con verdure alla maniera di Petronilla

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Petronilla, chi era?Ricette della Petronilla libri

  • PETRONILLA: svolse un ruolo importante negli anni delle ristrettezze economiche dovute alla guerra. Di fronte alla drastica riduzione dei beni alimentari disponibili, proponeva i suoi suggerimenti «sul modo di sbarcare il lunario mangereccio, consumando poco grasso, poco riso, poca pasta, poca farina e poco zucchero; spendendo pochetto ma….nutrendo bastevolmente»

anguilla verdure-Risotto con l'anguillamatelote zuppa pesce anguilla (3)

 

 

 

 

anguilla capitone marinataanguilla capitone spiedo spiedinianguilla padellaCapitone e Anguilla

 

 

 

Nota di Pranzo di Quaresima di Pellegrino Artusi